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LETTERE AL DIRETTORE

“PREMIO MAURIZIO FORTI” : AGRICOLTURA BIOLOGICA: « I RICONOSCIMENTI A MATTIA ANDREOLA (SOCIOLOGIA) E FEDERICO CALAMITA (VITICOLTURA ED ENOLOGIA) »

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18.17 - mercoledì 9 novembre 2022

Sono Mattia Andreola, con una tesi in sociologia dedicata all’esperienza di Nutrire Trento e alle politiche alimentari urbane, e Federico Calamita, con una tesi in viticoltura ed enologia dedicata ai nuovi metodi di rilevamento delle infezioni di Armillaria, il fungo che è causa del marciume radicale fibroso della vite e di altre piante da frutto. L’iniziativa è del Biodistretto di Trento che ha voluto in questo modo ricordare la figura di Maurizio Forti, esponente della prima ora dell’impegno nei confronti dell’agricoltura biologica scomparso alcuni anni fa in un incidente stradale.

Il concorso, fortemente voluto dagli amici di Maurizio, è stato promosso in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento con il sostegno della Cantina di Toblino, della Società Frutticoltori Trento e di CIA Agricoltori italiani del Trentino. La cerimonia di consegna dei premi di laurea di 1.500 euro ciascuno è avvenuta oggi nella sede della Società Frutticoltori Trento.

Il Presidente di SFT Silvano Grisenti ha sottolineato l’impegno dei soci della cooperativa nell’aprire la strada al biologico in provincia di Trento e l’attenzione nei confronti dei giovani, obiettivo prioritario del premio dedicato a Maurizio Forti. Giuliano Micheletti, Presidente dell’Associazione Biodistretto di Trento, ha ricordato le finalità del premio che riguardano anche il rilancio del ruolo sociale dell’agricoltura e del contadino di montagna come custode della terra.

Il Presidente di Cia Agricoltori italiani del Trentino Paolo Calovi, ha ricordato l’attenzione della società civile per l’agricoltura e la necessita di coinvolgere e motivare i giovani ad occuparsi dei temi della terra. Alla cerimonia di premiazione ha partecipato anche Eleonora Forti, figlia di Maurizio, che ha letto le motivazioni con le quali la giuria ha individuato i vincitori di questa prima edizione del premio.

Per quanto riguarda il lavoro di Mattia Andreola, la Commissione giudicatrice ha inteso sottolineare l’importanza dell’esperienza di Nutrire Trento, il processo partecipato che unisce produttori e consumatori con l’intento di creare una nuova cultura alimentare, legata al territorio e alla comunità.
“Il lavoro indaga, sia da una prospettiva teorica, che da una empirica, le dinamiche che si verificano durante il processo di nascita e diffusione dei movimenti alimentari e delle reti del cibo alternative” – scrive la Commissione giudicatrice – e risulta pertanto: “essere molto interessante l’analisi delle interrelazioni che esistono tra questi movimenti e le politiche alimentari urbane”. “Lo studio empirico si basa invece sulle evidenze maturate durante lo sviluppo del consiglio alimentare cittadino promosso dal Comune e dall’Università, denominato Nutrire Trento, e su una serie di interviste che il relatore della tesi ha condotto su un campione di stakeholder locali. I risultati evidenziano i possibili conflitti che possono emerge tra le diverse anime che devono interagire durante la creazione di movimenti e reti alimentari locali”.

La tesi redatta da Federico Calamita assume invece una particolare importanza dal punto di vista strettamente agronomico e viticolo in particolare esplorando i nuovi strumenti per migliorare, semplificare e rendere più tempestiva la valutazione dei marciumi radicali della vite utilizzando anche le tecniche di telerilevamento. “Le implicazioni dell’utilizzo delle tecnologie che il lavoro propone, che sono in grande evoluzione e il cui costo tende a ridursi con il rapido avanzamento tecnologico – sottolinea la Commissione – potranno esserlo in modo significativo nel medio-lungo periodo offrendo dei concreti strumenti agli operatori del settore”.

Le conclusioni della giornata sono state affidate alla prof.ssa Paola Iamiceli, Prorettrice Vicaria dell’Università degli studi di Trento che si è soffermata sull’importanza di rafforzare le relazioni e le reti della conoscenza fra agricoltura, ricerca, istituzioni culturali e formative.

 

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