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LANCIO D'AGENZIA

WELFARE: OTTOBRE AL PD, VILLA ROSA DI PERGINE VALSUGANA “È UN BARACCONE”

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11.50 - domenica 29 ottobre 2017

(Fonte: Mauro Ottobre) – Il dottor Carlo Stefanelli, intervendo nel dibattito locale di Arco e difendendo la sua zona di appartenenza in qualità di ex Sindaco di Levico, forse non conosce o non ha sufficientemente seguito e approfondito alcune tappe fondamentali che compongono la vicenda della casa di cura Eremo.

Nel 2014, il consiglio comunale di Arco, su proposta dell’allora presidente del consiglio Onorevole Mauro Ottobre, ha proposto una mozione, votata all’unanimità e condivisa con tutte le forze politiche, che prevedeva di mantentere lo status di Arco quale città di “Cura e Soggiorno”.

Una vocazione nata con gli Asburgo e portata avanti nel corso dei decenni: evidentemente il Garda Trentino e Arco, in particolare, furono individuati con grande lunigmiranza come stazione di cura non in maniera causale, ma per via di caratteristiche oggettive rintracciabili nel microclima mediterraneo, unico in tutto l’Arco alpino.

Da lì, si sono sviluppate le case di cura private, fiore all’occhiello del comparto sanitario che, con oltre 500 dipendenti, risultano essere un’eccellenza sotto ogni punto di vista.

Ebbene, con l’insediamento di Rossi, abbiamo visto un lento e forzato declino, partendo da Villa S.Pietro, al quale è stato tolto l’accreditamento, cosa che non ha fatto invece la Provincia Autonoma di Bolzano – e questo la dice lunga sulla nostra Autonoima.

Stefanelli dimentica o non dice che, mentre i tagli per tutte le case di cura in Trentino si aggiravano attorno al 5-6%, per Eremo e S.Pancrazio, altra importante realtà, i tagli sono arrivati al 15% e al 22%.

Ciò che noi non vogliamo, al contrario di Zeni e del partito al quale fa riferimento Stefanelli, ovvero il Partito Democratico, è quello di dividere la nostra comunità aplicando il divide et impera.

Per noi tutte le realtà sono importanti, ed è evidente che su questi concetti noi facciamo la nostra azione politica.

La delibera dello scorso luglio della giunta provinciale parla chiaro: il polo della riabilitazione è stato tutto incentrato su Villa Rosa a Pergine, con i suoi 70 milioni di euro di costi per il pubblico, un vero e proprio “baraccone” pagati dai contribuenti trentini.

Secondo le stesse tabelle fornite dall’assessore Zeni, si tratta di una struttura che ha costi ben superiori per la collettività rispetto ad Eremo – che è un’eccellenza a livello nazionale. Villa Rosa non lo è.

Se queste strutture private sono così redditizie come la Provincia afferma, allora che le acquisti: è evidente che ci crea utili e paga le tasse per la mentalità bolscevica e statalista del Pd Trentino è un nemico da abbattere.

Se un giorno Eremo si stuferà di essere bistrattato solo perché chi gestisce la struttura fa bene il proprio lavoro, magari venderà a qualche ricca multinazionale o imprenditore fuori Provincia, con tutte le ricadute negative del caso.

Noi vogliamo impedire che ciò accada, in barba agli autonomisti da salotto che tacciono, imbarazzati e collusi con questo tipo di politiche suicide che mirano a difendere interessi particolari e corporativi che Stefanelli cerca di tutelare, nonostante i numeri e i dati di fatto lo smentiscano.

 

 

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I consiglieri comunali della minoranza di Arco

 

 

 

 

 

 

 

Fot: da Google maps

 

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