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TRANSDOLOMITES * VIDEOINTERVISTA A CONSIGLIERE GUGLIELMI: GIRARDI « MI HA FATTO PIACERE SENTIRE CHE RICONOSCE POSITIVA LA PROPOSTA FERROVIARIA DI TRANSDOLOMITES »

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15.11 - giovedì 7 maggio 2020

Ho ascoltato con attenzione le dichiarazioni rilasciate del Consigliere Luca Guglielmi nella recente intervista rilasciata all’agenzia Opinione (sotto in allegato il video).

Mi ha fatto piacere sentire che riconosce positivala proposta ferroviaria di Transdolomites, lo posso confermare.

Ho inoltre detto bene sul fatto che il Consiglio provinciale non può nascondersi dietro un dito sulla questione ferroviaria delle valli dell’Avisio e del tema mobilità in generale.

Parlare di ferrovia non è una bestemmia ma il senso e dovere civico per affrontare un problema dei trasporti che si è incancrenito e di valutare le soluzioni percorribili.

Le valli dell’Avisio non devono vergognarsi di affrontare una proposta che è pur vero non sarà fattibile dall’oggi al domani e che non abbiamo mai nascosto non essere una bazzecola da affrontare in termini di investimento.

Transdolomites non ha mai detto che la ferrovia deve essere fatta, punto e basta ma che il primo passo credibile è quello di fare un progetto con il quale poi confrontarsi con le valli e la stessa P.A.T.

L’impegno economico che ci aspettiamo dalla Giunta provinciale non è quello di finanziare la costruzione delle linea (assurdo) ma di mettere a bilancio 1 milione di Euro per il progetto.

Richiesta che 17 mozioni di Comuni, Comunità di valle delle Valli dell’Avisio, Consiglio Comunale di Trento e lo stesso Consiglio provinciale ha deliberato (Mozione N. 38 del giugno 2014) hanno avanzato tra il 2014 e 2017.

Qui si gioca la credibilità delle Istituzioni provinciali anche in termini di ascolto con il territorio. Ma la credibilità si acquista poi successivamente anche per avviare il percorso per finanziare l’opera.

Senza un progetto in mano e senza intervento sul piano urbanistico provinciale è utopia pensare di trovare un investitore pubblico o privato.

Nessuno finanzia qualche cosa se non ha in mano un progetto approvato e non sia dimostrata la volontà politica di procedere.

Anche i finanziamenti europei, che sono veramente tanti, partono dal presupposto del progetto e che questo sia compatibile con le linee guida dell’Unione Europea in termini di politica dei trasporti, ambiente e decarbonizzazione del settore dei trasproti.

C’è poi la questione della sostenibilità economica. Da questo punto di vista abbiamo ampiamente dimostrato la sostenibilità dei costi di esercizio.

A questo riguardo va messo in chiaro che la valutazione che va fatta è la ricaduta economica che si genera sul territorio che va misurata e non i soli cost di gestione. Il successo della ferrovia della Val Venosta è dipeso da questo.

Non va valutato l’interesse di RFI per la linea in questione ma l’interesse politico a dare al territorio un nuovo strumento di lavoro e di crescita. RFI fa i suoi interessi di business.

A RFI non interessa altro se non fare cassa e questo mal si concilia con le scelte di altro livello che la politica deve avere il coraggio di fare in casa propria. SCELTE CHE DEVE FARE LA POLITICA E NON I DIRIGENTI.

E’ la scelta che ha fatto il Veneto per l’Anello delle Dolomiti. Nel nostro convegno di febbraio 2019 sul tema ferrovie e Olimpiadi, Elisa De Berti Assessora ai Lavori Pubblici della Regione Veneto aveva detto che per la nuova tratta dell’Anello delle Dolomiti lo studio Costi e Benefici che la Regione aveva promosso aveva dimostrato l’insostenibilità economica dell’investimento. Luca Zaia aveva dichiarato sugli organi d’informazione che prevedevano 500.000 viaggiatori anno come punto di partenza. Per la ferrovia dell’Avisio si prevede un numero/anno di 3-4 milioni di viaggiatori.

La De Berti ha però detto che loro credono in quell’opera perché sarà lo strumento di crescita per i territori montani del bellunese.

Queste sono le valutazioni che si devono fare e non quanto ha prodotto il DICAM di Trento (UNITN), nella ricerca che è stata curata dal professor Raffaele Mauro, studioso che ha reso in seguito noti i contenuti dello studio di valutazione della ferrovia Avisio.

Uno studio che è una totale sciocchezza che è costato quasi 50.000,00 Euro. Del tutto inutile perché gli studio di valutazione non si fanno sui preliminari ma sui progetti definitivi, cosa che nel 2020 ancora non abbiamo in mano e cosa che la P.A.T sarebbe doveroso si impegnasse a fare.

 

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Massimo Girardi

Presidente Transdolomites

 

 

 

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