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TRANSDOLOMITES * FERROVIA VALLI AVISIO: « L’ASSOCIAZIONE AFFIDERÀ L’INCARICO AL TEAM DI WILLI HÜSLER PER REDIGERE LO STUDIO “ COSTI E BENEFICI“ »

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09.19 - mercoledì 5 giugno 2019

Ferrovia Valli dell’Avisio. Transdolomites affiderà l’incarico per lo studio ” costi e benefici. A seguito dell’incontro che il 26 aprile 2018 si tenne a Zurigo con i collaboratori di Willi Hüsler e Transdolomites ed a seguito della proposta economica e relative linee guida che dalla Svizzera ci venne poi fatta pervenire, abbiamo convenuto che con l’autunno 2019 Transdolomites affiderà l’incarico al Team di Willi Hüsler per redigere lo studio “ Costi e Benefici “ relativo all’idea di un collegamento ferroviario tra Trento via valli di Cembra-Fiemme e Fassa.

Uno studio che noi intendiamo affidare innanzitutto per senso di onestà intellettuale. Quello che la nostra associazione in primo luogo deve fare nei riguardi delle valli e dei decisori politici sono delle risposte e dimostrare la fondatezza o meno della proposta ferroviaria delle valli dell’Aviso. Risposte che noi dobbiamo sentirci in dovere di fornire a tutti: a coloro che ci credono, ai diffidenti, ai contrari.

Con probabilità già nel prossimo mese di ottobre dovremmo incontrare l’Ing. Hüsler a Bolzano per un incontro di approfondimento sulla proposta di studio e valutare se “rafforzarne “ i contenuti con ulteriori richieste di dettagli.

Uno studio che riteniamo sia fondamentale sia realizzato per valutare il potenziale che una tale ferrovia di valle potrebbe mettere a disposizione dei territori e se l’esito sarà positivo da un lato avremo le carte in regola per presentarci agli investitori, dall’altra la Provincia Autonoma di Trento non avrà più scusanti per sottrarsi alla progettazione della nuova ferrovia.

Perché Hüsler? Perché lo riteniamo con il suo Team uno dei più validi programmatori e progettisti della mobilità anche ferrovia al mondo. E soprattutto perché è un soggetto indipendente, cioè non ha interessi in Transdolomites e potrà fare le sue valutazioni in tutta libertà.

Perché ancora perseverare sulla via della ferrovia? Per il semplice motivo che l’idea di realizzare il progetto del BRT, Bus Rapid Transit, nelle valli di Fiemme e Fassa rappresenta una mezza soluzione per la mobilità interna, difficile da gestire, che sottrae alle valli più spazio di quello che si richiederebbe per una ferrovia a binario unico, lascia forti e fondati dubbi sul fatto che il sedime del BRT si possa convertire in futuro in sedime ferroviario, dai tempi di realizzazione che non saranno poi tanto rapidi.

Serva di esempio Bolzano con il collegamento per Oltradige e Caldaro dove dopo 10 anni di lavori l’opera non si è ancora conclusa e continua ad alimentare sempre maggiori perplessità.

Non è un caso che nell’aprile 2019 i comuni di Caldaro ed Appiano abbiano deciso di puntare sullo studio di ingegneria elvetico guidato da Willy Hüsler per definire il nuovo tracciato del tram in Oltradige.

Coerenti fino in fondo, perché l’Oltradige al BRT non ci ha mai creduto e hanno avuto il coraggio di metterci la faccia.

Ma alla base del BRT di Fiemme e Fassa c’è un peccato originale sul quale si giocherà il futuro delle valli dell’Avisio.

Il loro punto di debolezza sarà rappresentato dal fatto che con l’entrata in esercizio del nuovo tunnel di base del Brennero, BBT, in assenza di un collegamento su ferro che connetta la linea del Brennero con le aree periferiche, le aree a ad alta vocazione turistica e maggiormente sottoposte a forti pressioni di traffico (vedi Fiemme e Fassa nel nostro caso) saranno del tutto emarginate dalle ricadute che si prevede deriveranno dal nuovo BBT ma anche da quelle che verranno generate dall’attuale linea storica sulla quale si investirà per un importante potenzialmente dei servizi di treni regionali tra Innsbruck e Verona.

Dunque doppiamente penalizzate.

Importante evidenziare che rispetto all’odierno 10% con la nuova BBT il treno si prevede possa trasportare il 25-30%, forse anche il 40% dei turisti in arrivo nonché accompagnare gli abitanti dell’Euregio nei loro viaggi verso Nord o verso Sud,ovvero collegare all’asse Est-Ovest.

I treni ad alta velocità fermeranno soltanto nelle città capoluogo dell’Euregio. Toccherà allora alle amministrazioni dei tre territori assicurare che la catena dei trasporti raggiunga in modo capillare anche la periferia.

In Alto Adige e in Trentino la maggior parte dei centri turistici non è dotata, al momento, di un efficiente sistema di TPL, né è pensabile che l’attuale offerta di servizi sia in grado di far fronte alla domanda futura di mobilità. Per offrire un servizio di trasporto pubblico locale capace di attrattiva servono sistemi coordinati con standard di efficienza omogenei.

È su questo punto cruciale che vanno ragionate le scelte per il futuro delle valli dolomitiche e non certo guardando a soluzioni di medio periodo e di mobilità interna con soluzioni incompatibili e scollegate dal resto del mondo. Guardando ad una soluzione da realizzarsi a lotti la ferrovia in un primo tempo con il collegamento Cavalese -Canazei può benissimo dare la risposta alla domanda di mobilità interna ma allo stesso tempo essa è pronta a fare il balzo per collegarsi alla valle dell’Adige per realizzare la vera connessione con il conteso internazionale senza generare rottura di carico.

 

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Massimo Girardi
Presidente Associazione Transdolomites

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