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RCC * RECOVERY FUND: TAJANI (FI), «I 500 MILIARDI NON SONO SUFFICIENTI L’ITALIA DEVE FAR SENTIRE LA SUA VOCE, FRANCIA E GERMANIA ORIENTATE A TUTELARE I PROPRI INTERESSI »

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09.36 - martedì 19 maggio 2020

Tajani (FI): “Recovery fund? 500 miliardi non sono sufficienti, Italia deve far sentire la sua voce. Proposta di Francia e Germania orientata a tutelare i propri interessi ma l’Ue non può essere formata solo da due Paesi. Riaperture? Se non c’è liquidità sul mercato l’economia non riparte. Governo ha fatto promesse in conferenza stampa ma di soldi veri non ne sono arrivati. Conte ha parlato del risparmio degli italiani, se pensa ad una patrimoniale faremo le barricate”

Antonio Tajani, europarlamentare e vicepresidente di Forza Italia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sul recovery fund. “Toccherà alla Commissione Ue fare la proposta da presentare al Consiglio Ue sul recovery fund. La proposta franco-tedesca è certamente meno ambiziosa dalla proposta fatta dal Parlamento Ue che andava verso i mille miliardi. Francia e Germania hanno deciso di essere più coraggiosi di altri che frenano molto, però leggendo i documenti c’è una spinta orientata a tutelare gli interessi di questi due Paesi. Credo che l’Italia debba essere più ambiziosa e deve far sentire la propria voce. Non sarà una battaglia politica facile, ma credo che 500 miliardi non siano sufficienti, bisogna fare di più. L’Ue deve essere più bilanciata, la trazione franco-tedesca è limitativa. Non è tutto negativo quello che è stato deciso tra i due, ma è molto orientato a tutelare i loro interessi. L’Italia deve fare la sua parte, con meno liti all’interno del governo e più coraggio in Europa”.

Sulle riaperture. “Se non c’è liquidità sul mercato l’economia non riparte. E’ inutile riaprire i negozi se poi la gente non può comprare. Questo è l’errore commesso dal governo. Hanno fatto promesse in conferenze stampa, ma di soldi veri alla gente non ne sono arrivati. C’è un ritardo incredibile. Sui prestiti alle imprese c’è troppa burocrazia. Bisognava fare una moratoria sulle tasse fino alla fine dell’anno. Non è questa la politica economica che merita il nostro Paese. Conte ha parlato del risparmio degli italiani, spero si voglia valorizzare il risparmio degli italiani, ma se invece si pensa a un prelievo forzoso o addirittura una patrimoniale noi diciamo no e faremo le barricate in Parlamento”.

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