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RCC * CALCIO: ULIVERI (PRESIDENTE ASSOALLENATORI), « LA VOLONTÀ È TERMINARE LA STAGIONE REGOLARMENTE, ALTRIMENTI UNA GRADUATORIA CHE TENGA CONTO DELLA PRESTAZIONE SPORTIVA »

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22.36 - martedì 19 maggio 2020

Calcio, Uliveri (pres. Assoallenatori): “La volontà è quella di terminare la stagione regolarmente, ove non fosse possibile l’intendimento è avere una graduatoria, quindi scudetto, qualificazioni alle coppe, retrocessioni e promozioni, tenendo conto della prestazione sportiva. Se non succede nulla di eccezionale si dovrebbe ripartire. Niente quarantena di squadra? E’ l’unica scelta possibile se si vuole ripartire. Ognuno di noi: allenatori, calciatori, arbitri, ha il dovere di cercare di preservare la nostra e salute degli altri. Ognuno si deve fare carico della propria responsabilità. Se ripartisse la Serie A potrebbero ripartire anche B e C. E’ chiaro che più si va in categorie più basse più i problemi possono aumentare. Riforma campionati? Non può essere fatta quest’anno. In un anno di grande difficoltà come sarà anche il prossimo bisognerà tirare tutti un po’ la cinghia”

Renzo Ulivieri, presidente di Assoallenatori, è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano, su Radio Cusano Tv Italia (canale 264 dtt).

Sulla ripartenza del calcio. “La volontà è quella di terminare la stagione regolarmente, ove non fosse possibile, l’intendimento è avere una graduatoria, quindi scudetto, qualificazioni alle coppe, retrocessioni e promozioni, tenendo conto della prestazione sportiva. Questa è la volontà della Figc, dell’Uefa e della Fifa. Se non succede nulla di eccezionale si dovrebbe ripartire. C’è poi anche un discorso economico, perchè i presidenti di società hanno sulle spalle i contratti e gli stipendi di tanti dipendenti, per questo bisogna fare valutazioni anche di ordine economico”.

Niente quarantena di squadra. “E’ l’unica scelta possibile se si vuole ripartire. Ripartire con la vecchia norma vuol dire fermare il campionato, perchè se si ferma una squadra intera si ferma il campionato. Perciò mi sembra giusta la decisione che è stata presa, come in Germania, Le disposizioni date devono passare attraverso un discorso di responsabilità personale. Ognuno di noi: allenatori, calciatori, arbitri, ha il dovere di cercare di preservare la nostra e salute degli altri. Ognuno si deve fare carico della propria responsabilità”.

Sulla ripartenza delle serie minori. “Se ripartisse la Serie A potrebbero ripartire anche B e C. E’ chiaro che più si va in categorie più basse più i problemi possono aumentare. Riforma campionati? Non può essere fatta quest’anno. C’è un principio che bisognerà attuare da qui in avanti, che è quello della sostenibilità. Dovremmo fare quello che dal punto di vista economico è sostenibile. Mi sembra eccessivo dire che una Serie C a 40 squadre potrebbe vedere una ventina di fallimenti, però è indubbio che la situazione attuale è difficile. In un anno di grande difficoltà come sarà anche il prossimo bisognerà tirare tutti un po’ la cinghia. In Serie C cercheremo altre forme di garanzia rispetto alle fideiussioni. Bisogna studiare tutte le forme per agevolare le società e salvaguardare i posti di lavoro”.

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