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PD – TRENTINO * WEBINAR ” COVID-19: L’ITALIA E IL TRENTINO A CONFRONTO “: IOPPI (PRESIDENTE ORDINE MEDICI TRENTO), « NON TUTTI GLI OPERATORI SANITARI SONO STATI SOTTOPOSTI A TAMPONE »

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20.41 - giovedì 14 maggio 2020

Si è svolto questa sera, giovedì 14 maggio, il webminar organizzato dal Partito Democratico del Trentino dal titolo: “Covid-19: l’Italia e il Trentino a confronto. Al dibattito, moderato da Giulia Merlo, hanno preso parte il presidente dell’Ordine dei Medici di Trento, Marco Ioppi; l’ex ministra della Salute e ora deputata del Pd, Beatrice Lorenzin; l’ex assessore alla Salute della Provincia Autonoma di Trento e ora consigliere provinciale, Luca Zeni e il laureando in medicina e vicepresidente della commissione Salute del Pd Trentino, Alessandro Giovannini.

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Ioppi: “Gli operatori sanitari devono sapere se sono portatori del virus, ma non tutti sono ancora stati sottoposti a tampone”
“La pandemia ci ha colto di sorpresa e ha messo in luce i limiti di una professione sanitaria caratterizzata da compartimenti stagni efficienti ma poco comunicanti, e di una assistenza basata su individualità, che ha perso il legame tra salute e sociale”, ha esordito il dottor Ioppi. “In Trentino, abbiamo scontato l’errore che, nel processo di aziendalizzazione della Sanità, si sia organizzata la medicina nella parta sanitaria, senza integrare quella sociale. Questo ha comportato una serie di limiti, che sono esplosi con la pandemia”. Noi potevamo riconciliare e aumentare il senso di fidelizzazione tra gestori della sanità e operatori della sanità, era il momento in cui l’organizzazione doveva agire da buon padre di famiglia, proteggendo i suoi figli e questo non è stato fatto”.

Il riferimento è ai mancati tamponi a tappeto per gli operatori sanitari trentini: “Gli operatori sanitari devono sapere se sono portatori del virus e questo è stato trascurato dall’Azienda. Ma questo ci dice che dobbiamo insistere: se vogliamo una sanità efficiente, dobbiamo avere operatori sanitari a cui chiedere dedizione ma anche dare coinvolgimento”.

 

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Lorenzin: “Il Pd vuole portare in Italia la sperimentazione di due cure molto promettenti”
L’ex ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, ha sottolineato come oggi l’impellenza sia “Riprendere la vita a virus circolante, a meno che non si realizzino tre ipotesi: che venga scoperto il vaccino oppure una terapia adatta al Covid, oppure che il virus si attenui. Per ora dobbiamo adeguarci allo scenario peggiore e convivere col virus” e per farlo bisogna “mettere in campo misure che permettono di individuare in modo tempestivo i nuovi focolai e isolarli, permettendo contestualmente alla vita e all’economia di riprendere”, perchè “I territori devono essere sentinelle del virus”.

Sul fronte sanitario, Lorenzin ha auspicato una “riforma del sistema sanitario nazionale, recuperando la Public Health che ha combattuto polio, il vaiolo e la tubercolosi e reso così efficiente la nostra sanità”.

Per il futuro, l’ex ministra ha spiegato come “non ci possiamo permettere arroganza ora, se la strada non porta a una soluzione, dobbiamo essere pronti a tornare indietro. Ma la buona notizia è che tra poche settimane inizierà la fase sperimentale di studi importanti sugli anticorpi monoclonali (usati oggi per l’immunoterapia nel cancro ma molto promettenti anche sui virus) per la cura del virus. I test si fanno in America, Canada e India ma, che come Partito Democratico, vogliamo portare almeno due di questi studi anche in Italia, a Tor Vergata di Roma e con Live Science in Toscana. Se gli anticorpi monoclonali funzionano, lo sapremo dopo un mese e la terapia si farà in Italia. Dobbiamo aver fiducia nella scienza”.

 

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Zeni: “In Trentino sono stati fatti errori di strategia, è mancata l’assunzione di responsabilità da parte della Pat”

“In Trentino è stata gestita male la strategia iniziale contro il coronavirus, la tardività nella chiusura delle piste da sci, la polemica con le case di riposo per esempio. Siamo arrivati tardi a scegliere il tampone come strategia, l’Ordine die medici ha dovuto sollecitare molto per far si che i tamponi diventassero la regola, con un incremento solo a fine marzo”, ha spiegato il consigliere provinciale Luca Zeni.

“E’ Mancata assunzione di responsabilità del sistema provincia. La nostra forza è sempre stata la consapevolezza di essere coordinatore del sistema e questa volta è mancato: troppo in ritardo la Provincia ha coinvolto gli ospedali privati, il mondo della ricerca e i laboratori sono stati coinvolti per i tamponi. In questa fase stiamo attenti a non ripetere gli errori della prima fase”, ha concluso Zeni, spiegando come proprio per questo il Veneto è stato più efficiente del Trentino nel gestire la pandemia.

 

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Giovannini: “Bisogna investire in risorse umane e in ricerca”

Alessandro Giovannini, laureando in medicina all’Università di Verona, ha spiegato come “l’emergenza ha acceso i riflettori sulla carenza di personale; il 55% dei medici in Italia ha un’età superiore ai 55 anni e nei prossimi 10 anni la metà dei medici attualmente in attività andranno in pensione”.

Sull’ipotesi di avviare un percorso universitario in Medicina e Chirurgia a Trento, ha sostenuto come “l’avvio di questo tipo di percorso rappresenti sicuramente una grande opportunità per la sanità locale, ma da solo non risolva il problema della carenza di specialisti”.

Il problema è quello del finanziamento delle borse di studio per completare la formazione attraverso la specializzazione. “Al test del 2020 si stima che partecipino circa 22000 giovani medici, a concorrere per circa 13000 borse finanziate in parte dallo Stato (cifra raggiunta grazie al fatto che proprio ieri il ministro Speranza ha annunciato un finanziamento di 4200 borse in più) e la Provincia di Trento ne finanzia 29 ogni anno). Sappiamo già quindi che 9000 medici, anche quest’anno come l’anno scorso, resteranno intrappolati in questo limbo senza poter terminare la propria formazione”. In conclusione, “non è necessario formare medici ma specialisti; se ne tenga presente nella costruzione del Nuovo Ospedale Trentino”.

 

È possibile rivedere il webminar sulla pagina Facebook del Partito Democratico del Trentino.

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