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PAT * INFRASTRUTTURE: « ATTIVITÀ 2023 LABORATORIO PROVE MATERIALI, 2.000 CERTIFICATI PER CEMENTO E ACCIAIO E 300 PONTI ISPEZIONATI »

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11.50 - mercoledì 13 dicembre 2023

Infrastrutture: 2.000 certificati per cemento e acciaio e 300 ponti ispezionati in un anno. L’attività 2023 del Laboratorio Prove materiali della Provincia che festeggia i 40 anni. Fugatti: “Realtà fondamentale per la sicurezza di opere e strade”.
Quasi duemila certificati di prove materiali che assicurano la qualità dei prodotti utilizzati per le costruzioni e le opere sia pubbliche che private realizzate in Trentino. Oltre 6.000 pratiche per il cemento armato, relative a tutti gli interventi fatti in Trentino con l’utilizzo di calcestruzzo e acciaio, poi 28 certificazioni per sopraelevazioni (ad esempio un piano in più per una casa), 421 istanze di accesso agli atti relativi alle pratiche, riguardo alla trasparenza. Senza dimenticare l’importante lavoro di controllo periodico delle infrastrutture presenti, a partire dai ponti: sono 180 quelli ispezionati dall’inizio dell’anno e 100 quelli in corso di verifica, su un totale di 1.400 viadotti della viabilità di competenza provinciale (strade e ciclabili) che vengono periodicamente revisionati. Questi i numeri per la sola attività del 2023 del Laboratorio Prove Materiali della Provincia autonoma di Trento, la struttura con sede a Spini di Gardolo che si occupa del controllo dei requisiti richiesti dalle normative tecniche per la sicurezza delle costruzioni. Ieri ha festeggiato i 40 anni di attività ufficiale, dall’autorizzazione concessa dal Ministero dei lavori pubblici.

“Il Laboratorio Prove materiali è una struttura importante per tutto il Dipartimento infrastrutture della Provincia autonoma”, così il presidente Maurizio Fugatti, che ha partecipato al convegno per il 40/esimo, un momento utile per illustrare l’attività e far conoscere il Laboratorio anche al di fuori degli addetti ai lavori. “Una realtà – ha aggiunto – che fornisce un supporto costante e concreto per la tenuta e la sicurezza delle opere e delle nostre arterie stradali, anche di fronte ai rischi costanti per il maltempo e ai danni prodotti da frane e smottamenti. È una risorsa dell’Autonomia trentina, per la sua storia e il ruolo che ha giocato finora e quello che giocherà in futuro, se pensiamo che per il periodo 2023-2036 il volume delle opere infrastrutturali programmate dalla Provincia raggiunge un valore di 2 miliardi di euro”. Il presidente Fugatti ha preso parte alla giornata, che ha visto il convegno tecnico dedicato alle prove sui materiali e le visite a spazi e macchinari. Presenti, fra gli altri, Luciano Martorano, dirigente generale del Dipartimento infrastrutture, Mario Monaco, dirigente dell’Agenzia provinciale opere pubbliche, del direttore del Laboratorio Matteo Pravda, nonché del docente universitario Daniele Zonta, del Dipartimento di ingegneria di Trento, che ha parlato della storia delle prove sui materiali, e di Stefano Zanon, vicedirettore del Laboratorio. In sala anche il presidente di Trentino Trasporti Diego Salvatore e i rappresentanti degli altri laboratori tecnici della regione.

Lo stesso presidente, assieme a Martorano, Monaco e Pravda, ha ricordato l’importanza della struttura fin dalla sua nascita. Il Laboratorio è stato istituito infatti negli anni Settanta, in concomitanza con un’opera che rappresenta una delle infrastrutture essenziali nella rete della viabilità trentina: la tangenziale di Trento. “Con una scelta azzeccata e lungimirante, la Provincia decise di istituire al proprio interno il primo laboratorio ufficiale in Trentino per il collaudo delle opere, cresciuto nel tempo sia sotto l’aspetto tecnico che delle capacità operative delle persone che vi lavorano. Oggi compie 40 anni ed è giusto ricordare questo traguardo per la crescita che c’è stata di tutto il settore tecnico e infrastrutturale della Provincia, augurando buon lavoro per l’attività futura e le prossime sfide”, ha concluso Fugatti.

Nel corso della giornata la visita per vedere da vicino i macchinari di alta precisione per le prove su cementi, acciaio e asfalti. In particolare, gli spazi di Spini ospitano strumenti per la distillazione dei conglomerati bituminosi, utili per le prove sulle pavimentazioni stradali, e presse per calcestruzzi e acciai. Ad esempio la pressa a trazione da 600 kilonewton per la rottura delle barre metalliche, uno strumento del valore di circa 270mila euro, dotato di elettronica e software, affiancata dalla pressa da 3mila kilonewton per la rottura a compressione dei cubetti di calcestruzzo. Tutti strumenti che consentono un controllo qualità dei materiali per assicurare la tenuta nel tempo delle infrastrutture.

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