In un dibattito sulle relazioni UE-Russia, la sicurezza europea e la minaccia militare della Russia, i deputati hanno espresso il loro sostegno all’Ucraina e chiesto una risposta comune.
Mercoledì mattina, i deputati hanno tenuto un dibattito in Aula con il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il Capo della politica estera dell’UE, Josep Borrell, sugli ultimi sviluppi relativi alle minacce militari della Russia contro l’Ucraina.
In apertura di dibattito, la Presidente del Parlamento Roberta Metsola ha sottolineato come il Parlamento europeo abbia ripetutamente espresso solidarietà al popolo ucraino, che continua ad affrontare l’incertezza e le minacce di aggressione militare russa.
La Presidente Metsola ha aggiunto che “quello a cui stiamo assistendo è anche una minaccia alla pace in Europa” e ha sottolineato che il Parlamento voterà, nel corso della stessa giornata di mercoledì, una proposta per approvare 1,2 miliardi di euro in assistenza finanziaria all’Ucraina. Ha inoltre ringraziato la Commissione europea per la sua “proposta tempestiva a sostegno della stabilità finanziaria e della resistenza dell’Ucraina nelle attuali circostanze difficili”.
Il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha sottolineato come il recente – e senza precedenti – rafforzamento militare russo lungo il confine ucraino possa essere visto soltanto come comportamento aggressivo e minaccioso. Ha poi affermato che queste tattiche belligeranti non solo minacciano la stabilità e l’integrità dell’Ucraina, ma anche la pace e la sicurezza in Europa e il sistema internazionale fondato sulle regole.
Il Presidente Michel ha dichiarato che l’UE sta lavorando costantemente con i partner e alleati internazionali per allentare le tensioni, in primo luogo attraverso la diplomazia, ma anche con la preparazione di sanzioni dure contro la Russia in caso di persistenza dell’aggressione militare contro l’Ucraina. Ha poi annunciato un’iniziativa, nel contesto dello stretto coordinamento UE-Ucraina, su una conferenza dei donatori per offrire ulteriore sostegno all’economia ucraina.
La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che “l’idea delle sfere d’influenza non appartiene al XXI secolo”. In riferimento agli ultimi segnali provenienti dal Cremlino, ha aggiunto che la diplomazia non ha ancora detto la sua ultima parola, ma che ora devono seguire i fatti, sottolineando come la NATO non abbia ancora osservato una riduzione delle truppe russe intorno all’Ucraina.
La Presidente della Commissione ha anche avvertito la Russia di non utilizzare la “questione energetica” come arma, poiché l’UE sta rafforzando altre fonti di energia. Ha affermato che “ora siamo al sicuro per questo inverno” e ha aggiunto che la principale lezione che l’UE deve trarre è quella di diversificare le sue fonti di energia per non essere dipendente dal gas russo. Ha poi concluso affermando che Il futuro europeo è nelle energie rinnovabili.
L’Alto rappresentante dell’UE, Josep Borrell, ha affermato che “quello che potrebbe accadere in Ucraina segnerà il futuro dell’umanità” e che “se prevale la legge del più forte, ciò rappresenterebbe un passo indietro”. Ha poi sottolineato che l’UE e i suoi Paesi stanno affrontando la possibilità di un’aggressione militare russa in completa unità e che “questa è una delle conseguenze positive di questa crisi”. Ha infine chiarito che l’UE è pronta a negoziare una soluzione diplomatica, ma è anche pronta ad agire con le sanzioni, se necessario.
Molti deputati hanno sottolineato come le attuali tensioni siano un campanello d’allarme per l’Unione europea, che deve sviluppare ulteriormente la sua capacità di gestire la pressione e garantire una risposta forte alle minacce esterne, pur mantenendo la pace e la democrazia come valori fondamentali e scopo essenziale. Hanno poi notato come le attuali sfide russe rappresentino un’opportunità per rafforzare l’unità europea.
Nell’esprimere il loro costante sostegno e ammirazione al popolo ucraino, sottoposto da anni alla minaccia di aggressione russa, molti deputati hanno ribadito la necessità di una continua diplomazia nei confronti di Mosca e la preparazione di sanzioni dure contro la Russia. Secondo alcuni deputati, sono molte le questioni legate alle possibili sanzioni, compreso il gasdotto Nord Stream 2 tra Russia e Germania.
I deputati hanno anche sottolineato che i motivi dell’aggressività della Russia non sono da ricondurre all’espansione della NATO, ma piuttosto all’attrattiva dei valori delle società democratiche, aspetto che spaventa il Presidente russo Vladimir Putin e il Cremlino. Alcuni deputati hanno criticato l’UE di essere troppo ambigua nella risposta alla Russia, mentre altri hanno sottolineato che, per respingere l’aggressione russa, l’Europa ha bisogno di dar seguito alle parole con i fatti.