News immediate,
non mediate!
Categoria news:
LETTERE AL DIRETTORE

MARGHERITA COGO * REPLICA A PETROLLI: « È EVIDENTE CHE GLI UOMINI AL POTERE CONSIDERANO LA PARITÀ DI GENERE UN ATTENTATO ALL’ORDINE COSTITUITO »

Scritto da
09.20 - giovedì 11 novembre 2021

Scatto fotografico con grandangolo? Più che altro una lettura fantasiosa della realtà!

La scarsa rappresentanza nella politica non è collegata principalmente alle difficili scelte di conciliazione, ma alla cultura patriarcale che ritiene inadatto alle donne un ruolo pubblico, non si spiega diversamente il frequente “massacro mediatico” di molte donne con ruoli politici.

Ridurre il problema di conciliazione allo scarso welfare-state, nega il ruolo degli uomini, in primis dei padri nella gestione familiare e nella cura dei figli ma anche degli anziani.

Il signor Petrolli cade nel classico stereotipo, per cui la conciliazione non è un esclusivo problema familiare, ma di un welfare state non adeguato, ma è la politica degli uomini che lo ha messo in campo, dimostrando di non essere in grado di leggere la vita.

Le leggi non cambiano la cultura in un attimo, ma devono essere applicate nel tempo. Ci sono voluti decenni dalla ammissione delle donne nell’università o nella magistratura prima di vedere risultati significativi, ma senza la legge iniziale non si sarebbero fatti passi avanti .

Se la doppia preferenza di genere può essere contro le donne, perché no anche la tripla? Su questa abbiamo decenni di dati che dimostrano che senza una legge che induca a considerare le candidature femminili, significa tornare indietro e rassegnarsi o meglio assecondare una situazione che con la democrazia ha molto poco a che fare.

Va ancora una volta detto che, la doppia preferenza di genere, non va confusa con le quote. Le quote sono altro, sono ad esempio la riserva di posti nelle liste elettorali, ma la nostra legge, invece, parifica donne e uomini, prevedendo che le liste elettorali debbano essere composte in numero pari dai due generi e che nell’elenco delle candidate/i i due generi debbano alternarsi. In più è previsto, per chi volesse esprimere due preferenze di attenersi al principio di parità e votare generi diversi, senza nulla togliere alla libertà di non esprimere alcuna preferenza o di esprimerne una sola del genere preferito.

Le quote, comunque, sono state oggettivamente efficaci, non è questione di politically correct, ma di dati statistici inconfutabili!

Il fatto poi, che alcune donne non siano convinte, non significa che abbiano ragione, né che lo strumento sia inefficace e soprattutto che il vecchio strumento della tripla preferenza sia più efficace, visto che tutte le analisi dicono esattamente il contrario.

E siamo d’accordo che la doppia preferenza non è sufficiente, ma la tripla lo è ancora meno, se così non fosse non sarebbe sostenuta con tanta energia dagli uomini dell’ establishmet, che vedono un attacco al loro potere saldamente conservato con tanti strumenti, di cui uno, è la legge elettorale!

Se è una questione ideologica di pochi, perché tanta caparbietà nel voler cambiare l’attuale legge? Che bisogno c’è? È stata utilizzata in Trentino una sola volta e ha già portato più donne in Consiglio Provinciale, perché spendere tanto tempo per abrogarla?

Conclusione del signor Petrolli: la parità (di genere ma non solo) dovrebbe essere un obiettivo comune e condiviso. Perfetto! Ma quando lo sarà? Personalmente credo che abbiamo aspettato troppo e non possiamo continuare ad avere una società profondamente divisiva, discriminatoria, con un femminicidio ogni 2 gg, e con Liliana Segre sotto scorta…

È evidente che gli uomini al potere considerano la parità di genere un attentato all’ordine costituito.

 

*

Margherita Cogo

Già Presidente della Giunta regionale del Trentino Alto Adige – Südtirol

Etichette Articolo:
Categoria news:
LETTERE AL DIRETTORE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.