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FUTURA ROVERETO (TN) * ” PATTO EDUCATIVO DI COMUNITÀ “: « LE SCELTE STRATEGICHE E POLITICHE RELATIVE A SCUOLA E DIDATTICA NON POSSONO ESSERE APPIATTITE SU UN’OTTICA DI EMERGENZA SANITARIA »

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11.08 - martedì 7 luglio 2020

L’educazione e l’istruzione non possono più continuare ad essere considerate residuali nel Paese e in provincia di Trento, com’è accaduto durante i mesi della pandemia appena trascorsi e le scelte strategiche e politiche in merito alla scuola e alla didattica non possono essere appiattite su un’ottica di emergenza sanitaria, ma richiedono, da parte delle istituzioni e della politica, una visione d’insieme più ampia e partecipata.

Scuola ed educazione sono assi infrastrutturali importanti del cambiamento culturale, sociale ed economico che possono e devono garantire migliore qualità della vita, equità, pari opportunità, sostenibilità e benessere economico.

A Rovereto le scuole, dalla prima infanzia alle superiori hanno sempre costituito un fattore di coesione sociale importante e sono sempre stati luoghi di crescita e di apprendimento qualificati, ottenendo risultati lusinghieri come emerge dalle rilevazioni e dalle valutazioni degli istituti di ricerca nazionali e internazionali nei rapporti INVALSI e OCSE PISA. La riapertura a settembre sarà la cartina di tornasole di quanto le istituzioni, i diversi settori della società, le cittadine e i cittadini abbiano veramente a cuore bambine/i, ragazze/i, figlie e figli, nipoti.

Nel documento dell’amministrazione comunale di Rovereto “Interventi d’urgenza e nuova strategia per la ripartenza” c’è una sezione speciale dedicata al mondo della scuola. E’ già in atto, in accordo con gli istituti scolastici, la mappatura degli spazi necessari e di quelli disponibili perché si possa tornare a fare scuola in presenza e in sicurezza.

Ottima cosa, perché recuperare luoghi, spazi, immobili e ristrutturare e riorganizzare gli edifici scolastici è necessario. La città può fare di più per alunni/e, studentesse/studenti e le loro famiglie

Le risorse rappresentate dal terzo settore e dal civismo attivo, dalle istituzioni culturali – quali i musei, la Campana dei caduti, la biblioteca comunale, le associazioni del privato sociale che fanno ricerca, studi e organizzano eventi – dal mondo economico, collaborino e interagiscano per contribuire a fare una scuola migliore di quanto già non fosse prima del Covid19.

Può essere un’occasione straordinaria quella di affiancare e integrare nell’orario scolastico e in quello extrascolastico saperi, conoscenze, esperienze artistiche, scientifiche, culturali con le materie curricolari. Integrare le metodologie didattiche con quelle educative, animative, ludiche, sportive.

Le imprese e le aziende produttive, artigianali, commerciali, turistiche, gli uffici pubblici e privati, i trasporti, assieme ai sindacati, provino a sperimentare una conciliazione dei tempi di lavoro e di vita dei genitori.

Futura propone all’amministrazione comunale e agli altri soggetti pubblici e privati di farsi promotori di un patto educativo di comunità, ridisegnando l’offerta educativa e formativa nel suo complesso con un forte investimento e coinvolgimento delle scuole, ponendo attenzione particolare a bambine/i, ragazze/i in situazione di fragilità educativa, che più di altri hanno pagato i costi del lockdown a livello personale e relazionale, offrendo opportunità di valorizzare chi ha già una forte motivazione e attitudine allo studio.

Questa prospettiva di coinvolgimento di altri soggetti nel percorso educativo è in linea con i nuovi piani di studio che richiedono competenze di educazione civica e di cittadinanza attiva che solo un legame con le agenzie educative del territorio può offrire.

Nel patto educativo di comunità il ruolo principale sarà ovviamente di dirigenti, docenti, genitori, assieme alle e agli alunne/i, alle studentesse e agli studenti di ogni fascia d’età, messi nelle condizioni di essere protagonisti delle scelte che riguardano i loro percorsi di apprendimento e di crescita.

Sarebbe bello e straordinario che la sfida venisse accolta dalle forze vive di Rovereto per farla diventare davvero una città per e dei bambini.

 

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Michela Marchi insegnante

Antonella Bernardis insegnante

Pierluigi Negriolli insegnante

Piera Boschi insegnante

Caterina Pizzini studentessa

Elisa Ondertoller educatrice

Elena Francesconi mamma

Mouna El Baba mamma

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