#arrivi3giorno #immigrazioneintrentino #giornatadelrifugiato Oggi con 258 milioni di migranti nel mondo e un numero sempre crescente di rifugiati, la diffusione di stereotipi negativi, come l’idea che tali persone costituiscano un peso o una minaccia, sta alimentando un clima di esclusione sociale.
Una delle cose da sottolineare è la necessità che i migranti, come ogni altra persona, vedano rispettati e protetti i propri diritti umani fondamentali senza discriminazioni.
Nelson Mandela, finita la prigionia durata 27 anni, come presidente della Nazione si impegnò per proteggere la vita e la dignità di tutte le persone.
In un’occasione, in cui a causa di un ulteriore massacro di neri da parte di un gruppo di bianchi, era esplosa la rabbia della comunità nera, Mandela non si limitò a pronunciare uno scontato appello all’armonia sociale: durante un discorso elettorale improvvisamente chiamò una donna bianca che stava in fondo al pubblico e la invitò a salire sul palco.
Poi sorridendo la presentò alla folla dicendo che era l’infermiera che lo aveva curato quando si era ammalato in prigione, aiutandolo a guarire.
Quel comportamento di Mandela sembra rivelare come sapesse, fin troppo bene e con dolore, quanto le catene di un sistema disumano potessero derubare la persone della loro umanità.