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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * TERZA COMMISSIONE: « PETIZIONE SOSPENSIONE LAVORI RIQUALIFICAZIONE LAGO SANTO – ESPRESSO PARERE FAVOREVOLE RISPETTO A DUE NORME DI COMPETENZA »

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11.48 - mercoledì 11 dicembre 2019

Relazione lago Santo e due delibere di Giunta: stamattina in terza Commissione.

La terza Commissione presieduta da Ivano Job ha esaminato questa mattina la proposta di relazione conclusiva sulla petizione concernente la sospensione dei lavori di riqualificazione del Lago Santo ed ha espresso il parere favorevole rispetto a due norme di competenza.

L’organismo riunitosi presso la sala Lenzi di Palazzo Trentini ha approvato all’unanimità la relazione sul progetto di riqualificazione del Lago Santo in un’ottica di sostenibilità ambientale. Il Presidente Job ha informato i commissari dell’incontro “molto positivo” avvenuto ieri tra l’amministrazione comunale e gli uffici provinciali competenti a seguito del quale, ha aggiunto, possiamo essere più fiduciosi che i lavori saranno meno impattanti e si svolgeranno nel rispetto del lago. L’assessore Mario Tonina ha confermato di aver trovato una grande disponibilità da parte sia del Sindaco che dei progettisti: quando si affrontano i problemi in un certo modo, ha detto, si riesce sempre a trovare una soluzione. Tonina ha voluto quindi ringraziare l’amministrazione comunale per aver colto l’opportunità di un ulteriore dialogo nella direzione della valorizzazione del lago, tenendo conto delle criticità emerse dai firmatari della petizione.

Il dialogo dovrebbe essere sempre la cifra che caratterizza il confronto tra istituzioni e cittadini, ha aggiunto Lucia Coppola (Futura), che ha ringraziato l’assessore Tonina per l’atteggiamento propositivo e il Presidente Job che fin dal primo momento ha dimostrato sensibilità sul tema.

La Commissione ha quindi espresso parere favorevole (con l’astensione di Lucia Coppola) sulla proposta di deliberazione della Giunta avente per oggetto “Determinazioni in materia di criteri ambientali minimi” di recepimento delle direttive europee in materia di contratti pubblici. L’assessore Tonina ha premesso che la materia è di competenza del Presidente ed ha poi chiarito che il tema era stato già affrontato nella scorsa legislatura quando si era chiesta una proroga per l’adozione degli stessi criteri al 31 dicembre 2019. In questo momento si ravvede la necessità di un’ulteriore proroga del termine fissandola al 31 dicembre 2022, ha anticipato. Il dott. Silvio Fedrigotti, responsabile di Apac (Agenzia provinciale per gli appalti e contratti) ha specificato che l’utilizzo di questo strumento è stato introdotto nell’ambito dei cosiddetti “acquisti verdi”: l’ambiente, ha chiarito, segue questa materia anche se viene utilizzata ed applicata nel settore degli appalti pubblici (servizi ed acquisti diretti). La proroga è motivata da questioni di carattere tecnico per i cosiddetti Cam edilizi per i quali si ravvisano problematiche applicative difficili da risolvere, mentre nel settore dell’agricoltura chiediamo la proroga perché, sebbene la questione sia diversa ed il tema sia quello della promozione dei beni prodotti sul territorio, i criteri appaiono eccessivamente restrittivi e potrebbero penalizzare le produzioni trentine.

L’organismo guidato da Job ha quindi espresso il parere favorevole (con astensione di Coppola) anche sulla successiva proposta di deliberazione in materia di Via, che modifica il decreto del Presidente della Provincia del marzo scorso.

Si tratta di una delibera che abbiamo già pre adottato in Giunta, ha spiegato l’assessore Tonina, dopo un confronto positivo con il Cal. Vengono introdotte alcune modifiche al decreto del Presidente della Provincia 2018 che regola la procedura per il rilascio delle autorizzazioni uniche territoriali, accorpando in un unico provvedimento le fattispecie previste dalla normativa provinciale in materia di ambiente, di tutela del paesaggio e di governo del territorio. L’esperienza maturata nei primi diciotto mesi di applicazione ha evidenziato alcune necessità di semplificazione ed efficacia che riguardano la specificazione di alcune fattispecie particolarmente controverse, mentre sotto il profilo procedurale è emersa l’esigenza di rideterminare alcuni termini relativi alla fase di avvio del procedimento per quanto riguarda la necessaria verifica della completezza e legittimità della documentazione presentata a corredo della domanda di Aut, per permettere una più spedita prosecuzione del procedimento. Le modifiche sono piccole, ha aggiunto Tonina e la più significativa riguarda l’articolo 15, “disposizioni transitorie” dove si prevede la proroga dal 2019 al 31 dicembre 2022 per l’entrata in vigore di alcune fattispecie autorizzatorie di natura prettamente provinciale.

Lorenzo Ossanna (Patt), che ha apprezzato alcune delle modifiche introdotte, ha tuttavia osservato che è un peccato che si introduca, all’articolo 5, l’allungamento dei tempi di valutazione ed ha chiesto di quanto si prevede si possa allungare questa fase. Si è poi espresso in termini favorevoli all’articolo 10 e all’articolo 15, sebbene i tempi di proroga previsti siano piuttosto lunghi, ma se il risultato è la semplificazione e l’efficacia però va bene.
Si è detta concorde con le osservazioni di Ossanna anche Lucia Coppola (Futura), che ha espresso delle perplessità sull’allungamento dei tempi e la proroga, esprimendo l’auspicio che queste modifiche possano comportare vantaggi e miglioramenti.

L’istruttoria per l’autorizzazione unica territoriale, hanno precisato i funzionari provinciali intervenuti a fianco dell’assessore Tonina, rimane nel limite massimo dei 90 giorni estensibili in alcune fattispecie a 120, come stabilito tra l’altro dal decreto del presidente della Repubblica. L’arco temporale rimane invariato, dunque e si allungano solo le fasi intermedie, che vengono meglio calibrate sulle esigenze emerse, laddove si era evidenziato che la parte più sostanziale è troppo compressa. Sull’articolo 5, lo spostamento della scadenza al 31 dicembre 2022, la questione è tecnica: in quella data avremo infatti esaurito tutte le autorizzazioni relative ai comuni che riguardano gli scarichi idrici, che preferiamo portare ad esaurimento prima che entri in vigore la fase obbligatoria delle altre domande.

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