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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * DIFENSORE CIVICO: « LA PRIMA INTERVISTA ALL’AVVOCATA GIANNA MORANDI, DA QUANDO È STATA NOMINATA »

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15.43 - venerdì 24 aprile 2020

Gianna Morandi, Difensore civico del Trentino nella legislatura in corso, ha rilasciato la sua prima intervista da quando è stata nominata, dall’ultimo numero del periodico “Consiglio provinciale cronache”, in diffusione da alcuni gfiorni.

 

Avvocata Morandi, perché l’esistenza del difensore civico è una concreta garanzia in più per ogni cittadino?

Il difensore civico è un organo di garanzia e tutela extragiudiziale dei diritti e degli interessi del cittadino nei confronti della Pubblica Amministrazione, con il compito di segnalare disfunzioni, omissioni, carenze e ritardi nei confronti dei cittadini. La legge provinciale istitutiva dell’ufficio del difensore civico, del 1982, afferma che il difensore civico svolge la sua attività in piena libertà ed indipendenza. È proprio per questo che egli rappresenta una garanzia per ogni cittadino, in quanto organo super partes, svincolato da rapporti di soggezione con la Pubblica amministrazione, chiamato ad agire con massima informalità e speditezza alla ricerca della conciliazione, non certo del conflitto. Non ha poteri di annullamento, revoca o riforma degli atti esaminati. Ma per esempio può richiedere al funzionario competente l’esame congiunto della pratica, stabilendo il termine massimo per il perfezionamento della stessa, con facoltà di proporre l’azione disciplinare nei confronti del personale che ostacoli lo svolgimento delle sue funzioni.

 

Quali sono e per chi i servizi gratuiti erogati dal difensore?

La sua consulenza ed il suo intervento sono appunto gratuiti. Spesso si tratta di fornire al cittadino una consulenza per la comprensione di atti che lo riguardano. Il difensore può intervenire, generalmente con atti scritti, nei confronti dell’amministrazione interessata e questo vale per tutti i settori della pubblica amministrazione e dei servizi pubblici, con alcune importanti eccezioni, che riguardano i settori della giustizia, della sicurezza e dell’ordine pubblico. Esulano dai compiti del difensore civico anche questioni private, come quelle di condominio. Il difensore agisce in particolare in rapporto a tutti gli enti ed uffici del sistema pubblico integrato provinciale: non solo Provincia, quindi, ma anche comuni, comunità, Azienda provinciale per i Servizi Sanitari, Itea… Il difensore può, altresì, intervenire nei confronti degli uffici periferici dello Stato, si pensi ad es. all’Inps. Di prassi, lo fa anche nei confronti di altri enti, quali comuni non convenzionati, Università ed Opera universitaria, Ministeri – esclusi i settori della giustizia, ordine pubblico e difesa – rappresentanze consolari all’estero. Mi è già capitato di occuparmi della richiesta di assistenza da parte di un cittadino per la rimozione dal web di notizie lesive della sua reputazione, invocando il diritto all’oblio. Il cittadino, giunto nel mio ufficio ormai esasperato dopo anni di tentativi mai andati a buon fine, ha avuto piena soddisfazione.

 

Al difensore civico si arriva solo a richiesta di parte o svolge anche proprie indagini e verifiche?

In via ordinaria interviene a richiesta di cittadini, singoli o associati. Anche i consiglieri provinciali possono chiedere notizie ed informazioni connesse alla loro funzione. L’attività di controllo a garanzia del rispetto dei principi di legalità, buon andamento e imparzialità dell’azione amministrativa, può essere poi estesa d’’ufficio a pratiche identiche a quelle per le quali l’intervento è stato richiesto. In materia ambientale, il difensore è titolato a chiedere informazioni, anche d’ufficio, su quanto è suscettibile di recare danno all’ambiente. Ricordo, inoltre, le competenze in materia di accesso agli atti da parte del cittadino. Il difensore può anche costituirsi parte civile nei procedimenti penali dove la parte offesa è una persona con handicap. Lo stabilisce la legge 104 del 1992.

 

Le pubbliche amministrazioni ascoltano il difensore civico? I suoi provvedimenti vengono rispettati?

L’amministrazione pubblica in Trentino opera con senso di responsabilità. Le amministrazioni che non rispondono o lo fanno con argomenti inadeguati rappresentano l’eccezione. A fronte di temi complessi, potrei citare l’urbanistica, ho promosso utilmente incontri anche congiunti tra amministratori e cittadini interessati. Il contesto normativo attuale è del resto multilivello, complesso e oserei dire farraginoso. Ma quando ho prospettato la questione esposta dal cittadino nella cornice delle norme di riferimento, non ho riscontrato atteggiamenti di chiusura né tantomeno di contrapposizione da parte delle amministrazioni. Anche per quanto riguarda la definizione dei ricorsi in materia di accesso, le strutture interessate hanno tenuto conto dei calibrati rilievi del difensore civico e della necessità di un corretto bilanciamento del diritto di accesso agli atti con il diritto alla riservatezza di terzi alla luce.

 

Quali criticità principali ha dovuto affrontare da quando ha assunto la sua funzione?

Le maggiori derivano dall’esiguità numerica della struttura che affianca il difensore. Conto su due funzionari. Un’efficiente organizzazione del lavoro non può prescindere dall’adeguatezza numerica della struttura con cui i cittadini si interfacciano quotidianamente anche in funzione dell’accelerazione dei tempi di risposta. Uno degli obiettivi è quello di implementare il sito web, quale strumento di comunicazione istituzionale in un’ottica di massimo avvicinamento al cittadino, inserendo in esso documentazione di utile consultazione anche per i cittadini stessi. Nel sito è, ad es. reperibile la modulistica da abbisogna di una riscrittura in diversi punti, ad esempio circa l’individuazione degli enti oggetto dell’attività di verifica da parte del difensore e circa le modalità di svolgimento degli interventi del difensore civico nei confronti degli enti interessati. Manca anche un richiamo puntuale alle competenze sui ricorsi in materia di accesso agli atti. Sarà mia cura prospettare i vari profili di criticità in sede di audizione nella commissione consiliare competente.

 

Da quando è stata nominata ad oggi sono passati pochi mesi: ha già avuto amarezze e soddisfazioni? Quali in particolare?

Nessuna amarezza. Soddisfazioni certamente. Numerosi sono i cittadini che inviano mail di gratitudine e riconoscenza anche ai funzionari della struttura, per l’intervento svolto o per la consulenza prestata. Certo l’amarezza più grande è quella del momento che stiamo vivendo, che vede coinvolta la comunità trentina, la nazione, l’Europa, il mondo intero in una tragedia di immani proporzioni in cui siamo stati catapultati improvvisamente. Il mio struggente pensiero va in primo luogo alle persone che hanno perso la vita, ma anche a tutti coloro che a vario titolo, in particolare medici, infermieri e tutto il personale sanitario, protezione civile, esercito, forze dell’ordine, volontariato e ogni altra struttura di supporto, hanno con spirito di abnegazione, davvero encomiabile, profuso ogni energia a servizio del bene comune. Vedere medici che in un momento così drammatico, già collocati in stato di quiescenza, hanno ripreso il servizio testimonia il grado di generosità e di altruismo che permea l’intera comunità, così alimentando la fiducia nel ritorno alla normalità.

 

Il ruolo del difensore coincide per durata con quello del Consiglio provinciale che lo nomina. Un disegno di legge propone di rendere indipendente il quinquennio del difensore. Lei è d’accordo?

Sì. La posizione di autonomia del difensore non si concilia con la previsione di una durata dell’incarico corrispondente alla carica del Consiglio provinciale che ha provveduto alla nomina e, quindi, ad essa condizionata. Questo vale per anche per gli altri organi di garanzia, quali il Garante dei diritti dei minori e il Garante dei diritti dei detenuti operanti in autonomia a fianco del Difensore civico. Del resto a livello nazionale il Garante per la protezione dei dati personali, l’Autorità anticorruzione, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sono tutte figure connotate da una durata fissa della carica. Solo la Provincia di Trento e quella di Bolzano prevedono la durata stessa della legislatura. Questa anacronistica previsione si pone in stridente contrasto con il ruolo di garanzia assegnato al difensore. La legge provinciale istitutiva del difensore civico è datata. Risale al 1982, anche se nel 2017 è stata rivista con l’istituzione delle distinte figure del garante dei diritti dei minori e del garante dei diritti dei detenuti.

 

Quali problematiche prevede che la impegneranno nel suo mandato?

Prevedo un ampio ventaglio: procedimenti amministrativi, accesso agli atti, normativa anticorruzione, conflitto di interessi, trasparenza e obblighi di pubblicazione degli atti per la P.a., pratiche urbanistiche e di edilizia abitativa, tributi, assistenza sanitaria, socio-assistenziale ma anche scolastica, previdenza, comunicazioni digitali, privacy. L’azione del Difensore si pone in via prioritaria a difesa dei diritti fondamentali del cittadino contro ogni forma di discriminazione.

 

Con quale spirito sta affrontando l’incarico? Cosa si sente di promettere ai trentini?

Con attenzione e impegno al servizio dei cittadini. Mi sento di promettere il mio impegno al soddisfacimento delle istanze dei cittadini, nel rispetto del principio di legalità, promuovendo un costruttivo e costante rapporto dialettico con la Pubblica amministrazione. Colgo l’occasione per ricordare che, a causa dell’emergenza coronavirus, i cittadini non possono accedere all’ufficio se non per evenienze particolari da motivare. Possono però contattare me, i funzionari e la segreteria a mezzo telefono, mail, fax, indicati sul sito.

 

 

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Chi è Gianna Morandi

Gianna Morandi è stata funzionaria amministrativa prima presso la Provincia Autonoma e poi presso il Consiglio provinciale. Dal 1991 a palazzo Trentini è stata direttrice presso il Servizio legislativo, dal 1997 è stata poi preposta all’Ufficio legale e gestione atti politici. È iscritta nell’elenco speciale degli avvocati degli enti pubblici, tenuto dall’Ordine degli avvocati di Trento, ed ha svolto varie altre attività giuridico-amministrative nell’ambito della pubblica amministrazione. Lo scorso settembre il Consiglio provinciale l’ha nominata Difensore civico senza voti contrari. Recapito dell’ufficio: 0461.213201

 

L’albo d’oro dei difensori

Il primo difensore civico in Trentino è stato Enrico Bolognani, ombudsman – allora una novità, mutuata dalle virtuose esperienze del Nord Europa – dal 1985 al 1994. Gli successe Alberto Olivo per un quinquennio, poi il Consiglio provinciale – a maggioranza dei due terzi dell’aula, come prevede la legge – scelse Fabio Bortolotti, in carica fino al 2004. Battagliera difenditrice civica viene ricordata Donata Borgonovo Re, poi assessora e consigliera provinciale. Dal 2009 al 2014 operò Raffaele Sampaolesi, mentre l’ultimo mandato è stato ricoerto da Daniela Longo.

 

 

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