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CONSIGLIO PAT * UFFICIO DI PRESIDENZA: « VOTATI I TRE QUESTORI, PER LA MAGGIORANZA GIRARDI (FDI) / PER LA MINORANZA STANCHINA (CAMPOBASE) E DEMAGRI (CASA AUTONOMIA) »

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17.06 - mercoledì 13 dicembre 2023

Dopo l’elezione del Presidente e della Vicepresidente del Consiglio, votati gli altri tre componenti dell’Ufficio di presidenza: per la maggioranza Girardi di(FdI) e per la minoranza Stanchina (Campobase) e Demagri (Casa autonomia).

Prima dell’apertura della seduta pomeridiana si è tenuta una capigruppo nella quale è stato definito il ruolino di marcia dei lavori del Consiglio nei giorni prossimi. Mercoledì nuova Conferenza dei capigruppo; poi giovedì 21 dicembre il Consiglio si riunirà solo la mattina, a partire dalle 10, per la costituzione delle Commissioni, della Giunta elezioni e per ascoltare il programma di legislatura del presidente della Giunta e la presentazione della Giunta. Si continuerà poi venerdì alle 9 con il dibattito sulle linee programmatiche di Fugatti, i lavori andranno avanti fino alla conclusione del punto.

Oggi pomeriggio, dopo l’elezione, in mattinata, del Presidente Claudio Soini (Lista Fugatti) e della Vice Mariachiara Franzoia Pd, si è completato il quadro dell’Ufficio di presidenza con l’elezione di Christian Girardi di FdI (15 voti) per la maggioranza, Roberto Stanchina di Campobase (8 voti) e Paola Demagri di Casa autonomia (8 voti) per la minoranza.

Infine, il presidente Fugatti ha letto la relazione sulle operazioni elettorali. Su questo punto Lucia Maestri (Pd) ha ricordato che nel 2017, con un accordo maggioranza – minoranza, è stato introdotta la doppia preferenza di genere e le liste con l’alternanza uomo – donna. Una riforma della legge del 2003 che non è stata ricordata nella relazione: una svista grave, nonostante questa modifica abbia garantito la parità delle donne nelle liste. Paolo Zanella (Pd) ha posto in evidenza la questione dell’astensionismo e della sempre più debole partecipazione alla vita sociale che devono essere posti al centro della riflessione politica.

Oggi il fenomeno anche in Trentino ha raggiunto livelli drammatici, al punto che la maggioranza, in effetti, rappresenta solo un quarto dei cittadini. Se l’autonomia non riesce a creare una visione del mondo che contrasti le paure che caratterizzano la nostra società, ha aggiunto, questa sfiducia, che riguarda in modo ancor più grave i giovani, diverrà sempre più profonda. Infine, Zanella ha ricordato che la modifica della legge elettorale sulla rappresentanza femminile ha dimostrato di favorire la presenza in Consiglio delle donne. Zanella ha chiesto poi attenzione sull’uso del linguaggio che deve evitare quello che ha definito il maschile sovraesteso. Anche Francesco Valduga, capogruppo di Campobase, ringraziando chi ha garantito il buon svolgimento delle elezioni, si è soffermato sulla gravità della non partecipazione al voto, ancor più grave in una realtà autonoma.

Le cause sono molte, ma questa tendenza alla non partecipazione va contrastata. Anche Lucia Coppola (Verdi – Sinistra) si è soffermata sull’assenteismo particolarmente allarmante quando si manifesta in un voto per istituzioni vicine ai cittadini. Va recuperata la dignità della politica per convincere i cittadini a partecipare anziché delegare le decisioni che riguardano le nostre vite. Alla base di questo triste fenomeno, ha detto ancora Coppola, sta il distacco tra istituzioni e vita sociale, che in Trentino è ricchissima. Come ad esempio l’esclusione delle associazioni ambientaliste dal Comitato faunistico.

L’obiettivo di riportare i cittadini al voto, ha concluso, dovrebbe essere l’obiettivo principale di questa legislatura. Michela Calzà (Pd) ha affermato che il primo partito alle elezioni è stato quello dell’astensionismo, che si è manifestato in modo ancor più massiccio nel Basso Trentino, in particolare ad Arco e a Riva. Dati che vanno analizzati, ha aggiunto, per stabilire percorsi, da parte dei partiti, per riconquistare la fiducia dei cittadini, evitando di abbandonarsi fatalisticamente al fatto che il trend dei votanti è in calo. Gli elettori, ha aggiunto, non si sentono più importanti ma solo oggetti dei sondaggi e c’è una diffusa sfiducia nei confronti delle istituzioni.

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