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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * PRIMA COMMISSIONE: « VIA ALL’ESAME DELL’ASSESTAMENTO DI BILANCIO 2023-2024 » (PDF SLIDE)

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19.12 - giovedì 6 luglio 2023

Prima commissione, via all’esame dell’assestamento di bilancio. A partire da oggi e fino al 12 luglio prossimo la Prima Commissione permanente del Consiglio provinciale presieduta da Vanessa Masè (La Civica) sarà impegnata per quattro giornate dall’esame dei tre disegni di legge di rendiconto, assestamento del bilancio 2023-2024 e bilancio di previsione 2024-2026, tutti proposti dal presidente della Giunta Maurizio Fugatti. I tre provvedimenti del pacchetto sono in particolare il ddl 183 “Rendiconto generale della Provincia autonoma di Trento per l’esercizio finanziario 2022”, il ddl 184 “Assestamento del bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2023-2025” e il ddl 185 “Bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2024-2026”. La Commissione dovrà inoltre esprimere un parere sul Defp, il Documento di economia e finanza provinciale 2024-2026, approvato con una delibera di Giunta (la 1146) il 30 giugno scorso.

Il pomeriggio di oggi ha visto l’illustrazione da parte del presidente della Provincia Maurizio Fugatti dei tre disegni di legge da lui firmati (numeri 183, 184 e 185). In discussione sono seguiti alcuni interventi dei consiglieri. Questi ultimi si sono concentrati sulla presentazione del presidente e sulle disposizioni che, nella legge di assestamento, modificano o integrano norme provinciali vigenti o altre disposizioni connesse allo stesso assestamento. Tra i temi trattati Irap e Irpef (articolo 3), la gestione di orsi e lupi (il tema è legato alle modifiche alla legge 9 del 2018 previste dall’articolo 51), la digitalizzazione della pubblica amministrazione, la sostituzione del Programma di sviluppo provinciale verso il Piao (articolo 1), la questione idrica.

 

LA PRESENTAZIONE DELLA MANOVRA
Durante la presentazione (in allegato le slide) Fugatti ha tracciato il quadro complessivo del bilancio che, considerando la già intervenuta destinazione dei 318 milioni dell’avanzo di amministrazione (avvenuta con la legge di variazione di bilancio, la numero 3 del 2023) e i 457,9 milioni provenienti dalla finanza provinciale (assestamento), in totale ammonta a oltre 5 miliardi di euro. In particolare 2,6 sono i miliardi di risorse esterne, che includono i fondi Pnrr e Pnc (1,6 miliardi), i fondi strutturali europei (Fesr, Fse+ e Psp, 642 milioni), le risorse statali per opere sportive e infrastrutturali legate alle Olimpiadi 2026 (290 milioni) e altri finanziamenti statali per opere connesse agli obiettivi del Pnrr-Pnc e opere finanziate sul Fsc (100 milioni).

Il Pil: quattro decimi di punto in più di crescita rispetto a quella nazionale
Il primo tema trattato dal presidente della Provincia è stato quello del Pil. A livello nazionale nel 2022, ha ricordato, è cresciuto di 3,7 punti percentuali. Sempre a livello nazionale la crescita prevista per il 2023 è dell’1% circa, un valore superiore alla media europea in questa fase, una novità. Per il Trentino la crescita del 2022 è stata del 4,1%, rispetto alle ultime previsioni di ottobre che la volevano al 3,7%. Per il 2023 le ipotesi di stima sono tra l’1,4% e l’1,2%. L’auspicio, ha dichiarato il presidente, è che anche per il 2023 accada ciò che è accaduto nel 2022 e che le stime si aggiornino a valori positivi. Una dinamica in Trentino di quattro decimi di punto in più di crescita rispetto a quella nazionale, determinata principalmente dalla vivacità dei consumi turistici e da uno sviluppo degli investimenti migliore delle attese. Un trend quello del Pil trentino tra il 2019 e il 2022, sempre più vivace della media italiana e del Nordest.

 

L’assestamento: quasi 185 milioni per il 2023
Un quadro che rende disponibili per l’assestamento maggiori entrate per 457,9 milioni di euro, dei quali 184,7 milioni nel 2023, 194,9 milioni nel 2024 e 78,3 milioni di euro nel 2025. Dei 185 milioni del 2023, ha ricordato Fugatti, di cui circa 50 sono derivanti dalle maggiori entrate tributarie dovute alla maggior crescita, 110 milioni sono di saldo di compartecipazione di tributi erariali. Anche sul 2024 i saldi della compartecipazione dei tributi è calcolato di circa 100 milioni di euro.

 

Addizionale regionale Irpef: esenzione sotto i 25.000 euro, +0,5% sopra i 50.000
Il presidente ha fatto riferimento alla ripartizione delle risorse presentata a pagina 20 delle risorse e ricordato la stabilizzazione dell’esenzione dall’addizionale regionale Irpef per i redditi fino a 25.000 euro, un intervento coperto da uno stanziamento di 35 milioni e dall’aumento dell’addizionale dello 0,5% per i redditi superiori a 50.000 euro per la parte di reddito eccedente questo importo.

 

Misure per le famiglie
Il presidente ha ricordato poi i 9 milioni di euro annui previsti per interventi a favore della natalità. Si mette a regime il contributo di 5.000 euro per la nascita del terzo figlio e successivi, ha detto, e anche l’intervento che prevede l’abbattimento dei mutui contratti dalle giovani coppie. In più l’incremento dell’assegno di natalità per ridurre l’onere netto in capo alle famiglie per la frequenza dei figli ai nidi, tenuto conto del bonus nazionale. La volontà successiva, ha aggiunto, è di contribuire per chi ha un Icef da 0,30 fino a 0,40 con un aiuto nell’abbattimento nel costo dei nidi. Un intervento da 3,2 milioni di euro.
Tre milioni milioni di euro, ha ricordato Fugatti, serviranno per il contenimento delle tariffe delle Rsa.

 

Gli interventi di sostegno al sistema economico
Fugatti ha sottolineato poi che nella manovra vengono mantenuti tutti gli interventi di sostegno al sistema economico, le agevolazioni Irap rimangono (l’aliquota ordinaria Irap al 2,68%). Poi gli interventi su altri capitoli di bilancio non coperti con la variazione di bilancio di aprile: 26 milioni di intervento a sostegno dei settori economici e della ricerca, 14 milioni su interventi realizzati da Trentino sviluppo d’investimento nel comparto turistico, 2,3 milioni sul commercio con particolare attenzione alle attività multiservizi (al termine di un anno difficile per i costi energetici). Poi, 23 milioni per il turismo, 16 milioni per l’agricoltura, 10 milioni per l’attivazione di un nuovo bando partecipativo a sostegno della patrimonializzazione delle imprese cooperative non agricole, 12,5 milioni di euro per scuola e istruzione, 10,5 milioni per gli studentati universitari. Di ieri è la chiusura dell’accordo con il Cal, ha aggiunto Fugatti, con un’attenzione sul settore scolastico per cui vengono messi 30 milioni sul capitolo delle scuole. Un assegnamento, ha sottolineato il presidente, che si aggiunge alla ventina di milioni stanziati prima del Pnrr, usati per chiudere le opere finanziate con il Pnrr ancora in sospeso. Ancora: 78 milioni sono stati decisi su opere pubbliche varie, da Patrimonio del Trentino, a Itea, alle Rsa; 32 milioni per la tutela e la salvaguardia del territorio; 19,5 milioni sulla sanità, 21 milioni sullo sport che incrementano ancora gli interventi di parte capitale per gli interventi sugli impianti sportivi; 8 milioni serviranno per le politiche del lavoro e 13,5 milioni per le attività culturali.

 

I fondi per il rinnovo contrattuale del pubblico impiego
Un altro intervento è quello legato al rinnovo del contratto del pubblico impiego: si sa benissimo, ha affermato Fugatti, quanto l’inflazione pesi sui redditi delle famiglie. Pur essendo il Trentino una realtà che ha chiuso l’accordo sindacale per il 2019-2021 (non chiuso dappertutto), si vuole chiudere anche il 2022-2024. Questa la proposta: è chiaro che la parte sindacale ritiene di dover chiedere di più per l’accordo, rispetto ai circa 100 milioni all’anno per tre anni ipotizzati, a modo di vedere della Giunta invece una cifra per un buon rinnovo del contratto.

 

Le risorse esterne
Il presidente ha quindi fatto esterno alle risorse esterne alla finanza provinciale. Ha quindi ricordato il dialogo del ministro Fitto con Province e Regioni autonome per comporre un quadro rispetto alle capacità di messa a terra delle risorse del Pnrr: sembrerebbe che nella ridefinizione del Pnrr, ha anticipato il presidente della Giunta, un’ipotesi non ancora certa è che ci siano ulteriori risorse per territori che hanno dimostrato di rispettare i tempi del 2026. Si sono segnalati in questo senso 1 miliardo di ulteriori opere che il Trentino sarebbe in grado di operare entro il 2026: non ci si aspetta che arrivino tutte queste risorse, ma qualcosa forse sì.

 

Capitolo idrico, si attende la ridefinizione degli impianti del governo
Al netto del fondo di riserva discusso al Cal, ha detto Fugatti, non ci sono voci specifiche sul capitolo idrico perché sono in corso di definizione le valutazioni del governo nazionale sulla messa a disposizione di risorse sul tema irriguo. Sembrava quindi inopportuno, ha affermato il presidente, in questa fase mettere risorse che magari si renderanno disponibili altrimenti. Non ci sono più le criticità dei mesi scorsi e come in passato il Trentino metterà sempre a disposizione l’acqua per le altre regioni. Se il governo intende intervenire nella ridefinizione degli impianti idrici, ha concluso Fugatti, è chiaro che si deve muovere anche per il Trentino.

 

Spinelli: dal Pnrr alla transizione digitale
L’assessore Achille Spinelli ha sottolineato alcuni passaggi toccati. Tra questi quello delle risorse esterne al bilancio provinciale, un ammontare veramente grande di risorse mai verificatosi in passato, soprattutto in un periodo contenuto di tempo. Il Pnrr, ha ricordato, costituisce la parte principale. Tenendo in considerazione gli ultimi aggiornamenti dal tavolo, siamo a 1,64 miliardi nominali con 270 milioni aggiuntivi che hanno a che fare con il fondo opere indifferibili, principalmente legate al bypass ferroviario. Il percorso sarà definito a breve, ha detto Spinelli. La materia costituisce argomento di discussione tra Governo nazionale e la Commissione europea, esistono ipotesi evolutive dell’approccio al Piano nazionale da parte del Governo. Solo dopo la verifica di Commissione europea si potrà dire di avere una modifica definitiva rispetto agli obiettivi del Piano nazionale.

Poi l’attenzione è passata sulle iniziative esterne che hanno a che fare con attivazione di fondi mobiliari e immobiliari che sicuramente passeranno attraverso la società Euregio Plus Sgr, in cui la Provincia ha raggiunto il 45% di partecipazione come la Provincia di Bolzano (la Regione detiene il 10%). Un’iniziativa importante perché riesce a costruire un percorso unitario a livello regionale, secondo Spinelli. Ha ricordato comunque che esistono in Trentino strumenti aggiuntivi, quale è Cassa del Trentino. Si userà al meglio anche lo strumento che ora è in proprietà della Provincia e a livello paritetico della provincia di Bolzano, ha anticipato.

Ha trattato delle iniziative che guardano all’ammodernamento del sistema di bigliettazione elettronica del servizio di trasporto pubblico locale e un’iniziativa unitaria integrata del sistema delle gallerie, della viabilità stradale, compresa la realizzazione di una control room. Sono iniziative che guardano alla partecipazione del privato, dal valore molto elevato e con orizzonte temporale che va dai 6 ai 12 anni.

Altro passaggio interessante per Spinelli è quello del rinnovo del contratto per il pubblico impiego, un’esperienza forte, forse l’unica a livello nazionale ha detto. Infine la transizione digitale in vari ambiti: edilizia, appalti, lavori pubblici. L’obiettivo, ha ricordato, è completamente digitalizzare le procedure edilizie. Con l’attivazione di 21 sportelli digitali per i cittadini e la realizzazione di 50 servizi digitali (una buona parte ha a che fare con la Motorizzazione civile).

 

LA DISCUSSIONE GENERALE
Sportelli digitali, la sperimentazione della Motorizzazione
La presidente della Commissione Vanessa Masè (La Civica) ha chiesto qualche esempio di operatività per gli sportelli digitali sul territorio.
Spinelli ha risposto parlando di una pubblica amministrazione digitale che si evolve di pari passo alle competenze dei cittadini. Solo così, ha detto, si arriverà a una maggiore efficienza. Gli sportelli avranno operatori preparati per dare assistenza ai cittadini che si iscriveranno sul portale della Provincia o telefonando a un numero verde. Un percorso particolarmente importante in una Provincia che vede già il 52,2% di diffusione della competenza digitale, contro il 46% di competenze digitali diffuse nella popolazione a livello nazionale e un dato dell’Europa che arriva al 54%. Un sistema omogeneo e facile, di immediato approccio: questo l’obiettivo. Gli sportelli della Motorizzazione civile costituiranno una sperimentazione in questo senso.

 

Rossi: chiarimenti sulla dinamica finanziaria
Ugo Rossi (Misto) ha chiesto chiarimenti sulla dinamica finanziaria. Parlando di rendiconto, ad esempio sulla viabilità, a fronte di circa 800 milioni ci sono impegni per 113 milioni circa: da dove viene il rapporto? Cosa è il resto?
Ha risposto la dottoressa Luisa Tretter spiegando che alla voce previsioni definitive di competenza vengono indicate sia le risorse di competenza dell’anno assegnate al capitolo in questione delle entrate del 2022, ma anche il fondo pluriennale vincolato maturato negli anni precedenti dal settore. Si tratta di risorse precedenti destinate al settore della mobilità per interventi la cui realizzazione concreta viene diluita negli anni.

 

Marini: modifica della legge sulla programmazione, quale l’impatto?
Alex Marini (5 Stelle) ha chiesto chiarimenti circa le modifiche a Irap e Irpef degli articoli 2 e 3: si conferma il regime che c’era già? Sì, ha risposto Tretter e ha rimandato alla tabella a pagina 21 (in allegato). Marini ha quindi chiesto lumi sull’interpretazione del dettato normativo sulla possibilità per i Revisori dei Conti in stato di quiescenza di svolgere questo ruolo (articolo 5). Se sono in pensione da un lavoro dipendente non possono svolgere il lavoro, ha chiarito Tretter.
Lo stesso Marini ha quindi chiesto di illustrare la ratio sull’articolo 1 che rivede la legge sulla programmazione provinciale. Quale potrà essere l’impatto a livello sostanziale sul coinvolgimento della cittadinanza? ha chiesto.
Paolo Nicoletti ha risposto che il Programma di sviluppo provinciale ha perso rilevanza a fronte dell’introduzione di nuovi documenti. Tra cui il Defp che comprende la parte di programmazione strategica. Dall’anno scorso si è introdotto anche il Piao che vorrà essere il piano dei piani, che conterrà tutte le pianificazioni. La programmazione strategica della Provincia non viene meno, viene sostituita con strumenti più moderni. Dal 2024 è dunque prevista la sostituzione del Programma di sviluppo provinciale dal Piao.

 

Rossi: articolo 51, non c’entra nulla con l’assestamento
Ugo Rossi si è rivolto al presidente del Consiglio Walter Kaswalder, presente ai lavori, chiedendo entro quando ci sarà l’espressione dell’ammissibilità delle norme (venerdì). Ha fatto notare che l’articolo 51 non c’entra nulla con l’assestamento. Un articolo simpatico, ha detto, che può evocare cambiamenti di prospettiva storica, ma con l’assestamento non c’entra assolutamente nulla. Per Rossi era bene sottolinearlo prima della scadenza per l’espressione sull’ammissibilità.

 

Zanella: incapacità di prendere di petto i problemi
Paolo Zanella (Futura) ha parlato dei fondi esogeni. Tutto ruota intorno ai soldi in più che arrivano, ha affermato, come a dire che l’autonomia a poco serviva se non ci fossero state queste risorse in più. Secondo il consigliere è un po’ giocare alla lotteria non prevedere investimenti ad esempio sul settore idrico. Secondo Zanella andrebbe poi fatta una riflessione sull’incapacità di prendere di petto i problemi che ci sono, non ci si può limitare a drenare risorse da spendere. Ad esempio, tra i problemi, quello della mancanza dei lavoratori: cosa si è fatto per attrarre un maggior numero di lavoratori e per contrastare il calo demografico in atto? Il 2022 ha toccato il minimo storico delle nascite. Quali sono le misure prese dalla Giunta in questi 5 anni per avere infermieri, camerieri, autisti, ingegneri? Il tema si intreccia sulla questione migratoria. Cosa si è fatto poi sul gender gap? ha proseguito. C’è secondo Zanella una questione di tenuta del sistema socio-sanitario che sta saltando: il Pnrr fa fronte alle strutture, ma cosa si fa di fronte al precipitare della soddisfazione della popolazione sull’offerta sanitaria? I professionisti della salute che mancano sono una priorità? Se sì, secondo Zanella, bisogna muoversi e intervenire. Ancora, la transizione energetica: bene il piano sull’efficientamento irriguo, ma ci sono gli acquedotti che perdono, non si può aspettare il Pnrr per coprire 400 milioni. Ancora, le persone hanno perso il 16% di potere d’acquisto, ci sono gli stipendi più bassi d’Europa: invece che stanziare impianti di risalita e piste da sci nel 2023 sarebbe ora di investire in un modello turistico diverso spostando le risorse su altre priorità. Poi l’articolo 51: una bella arma di distrazione di massa, secondo Zanella.

 

I LAVORI
Per quanto riguarda la sessione di assestamento, la Prima commissione presieduta da Vanessa Masè è convocata ancora per lunedì 10 luglio mattina (con le audizioni), martedì 11 pomeriggio e mercoledì 12. Il 19 luglio (mercoledì, alle 12) scadrà il termine per la presentazione degli emendamenti, il 24 luglio (lunedì, alle 12) quello per la presentazione degli emendamenti agli emendamenti. L’esame in aula è previsto per la mattina del 24 luglio e le giornate del 25, 26 e 27 luglio.

 

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