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CONSIGLIO PAT * LAVORI POMERIGGIO * LUNEDÌ 14/12: « PROSEGUITA LA DISCUSSIONE GENERALE SULLA MANOVRA DI BILANCIO, OGGI ULTIMO GIORNO IN VIDEOCONFERENZA »

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08.34 - martedì 15 dicembre 2020

È proseguita nel pomeriggio in Consiglio provinciale la discussione generale sulla manovra di bilancio. Oggi ultimo giorno in videoconferenza. È proseguita nel pomeriggio in Consiglio provinciale la discussione generale iniziata ieri mattina sulla manovra di bilancio proposta dalla Giunta e illustrata venerdì scorso dalla relazione del presidente Fugatti. Oltre agli esponenti di minoranza – Zanella, Rossi, De Godenz, Degasperi, Olivi, Zeni, Marini e Ossanna – che hanno anche presentato i propri ordini del giorno ed emendamenti ai tre ddl della finanziaria, a sostegno della Giunta sono invece intervenuti i leghisti Moranduzzo e Cavada.

 

 

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Investire sullo smart working per una mobilità sostenibile.

In apertura Paolo Zanella di Futura ha terminato l’intervento da lui iniziato stamane prendendo atto con favore dell’incremento delle risorse per la sanità appena annunciato dall’assessora Segnana. Zanella ha sottolineato l’importanza dello smart working sul quale questa finanziaria non investe a sufficienza dal momento che si tratta di una modalità di lavoro sulla quale investire sia per rendere più sostenibile la mobilità sia per contrastare lo spopolamento delle valli riducendo gli spostamenti che causano inquinamento. Occorre investire, come invece la manovra fa, sull’efficientamento energetico degli edifici. Recovery Fund: varrebbe la pena che la Provincia ragioni su 4-5 progetti e non 32 per uno sviluppo economico e sociale che risulti sostenibile come l’Europa ci chiede di fare. Zanella ha sollecitato la concertazione con tutte le parti sociali in vista di un progetto importante di mobilità in ferro, autobus e per la digitalizzazione spinta. Bisogna poi puntare alla parità di genere lavorativa e salariale e infine sul turismo sostenibile per il quale la manovra di bilancio non prevede un progetto di riqualificazione che approfitti degli impianti chiusi lanciando l’alternativa delle ciaspole e delle altre alternative allo sci. Infine il consigliere ha evidenziato l’importante disponibilità al dialogo manifestata dal presidente per utilizzare bene fino all’ultimo euro tutti i fondi che arriveranno dall’Europa e dallo Stato e che vanno indirizzati verso una visione chiara di sviluppo equo e sostenibile del Trentino.

 

 

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Bene il tavolo di lavoro insieme, ma prima la Giunta faccia chiarezza sui tamponi.

Il capogruppo del Patt Ugo Rossi ha esordito apprezzando la disponibilità espressa dal presidente Fugatti a soddisfare la richiesta di un tavolo con le minoranze avanzata dal partito autonomista e dal Pd. La disponibilità del Patt su questo punto, ha assicurato Rossi, è totale. Ma, ha aggiunto, affinché questa ipotesi di lavoro comune funzioni è fondamentale avere non una condivisione e una concordanza di pensiero, ma fiducia. Senza fiducia reciproca, infatti, rischiamo che tutto si traduca nella solita dialettica tra maggioranza e opposizione. Serve quindi un sussulto di volontà per ricreare la possibilità che ciò che è sul tavolo sia accettato da tutti. Oggi non è così, secondo Rossi, specie sul tema della salute delle persone. Le autorità provinciali preposte sono infatti fumose, poco chiare, incomplete nel modo di fornire le informazioni, diversamente da quel che hanno chiesto le minoranze con una mozione approvata dal Consiglio il 4 dicembre scorso. La Giunta deve ancora chiarire quanti tamponi molecolari sono stati fatte, quante persone sono state sottoposte a tampone, quanti tamponi molecolari di controllo sono stati effettuati sulle persone dichiarate positivi dopo il test rapido, il tutto sulla base di dati inequivocabili. Questa chiarezza è la condizione per recuperare la fiducia necessaria per lavorare insieme. Occorre chiarire chi ha preso la decisione di non fare più tamponi di controllo, perché i trentini hanno diritto di saperlo. In tal modo la Provincia potrà anche recuperare credibilità. Rossi ha sollecitato il presidente a fornire già domani dati richiesti.

Cosa manca in questa manovra? Rossi ascoltando la relazione introduttiva del presidente Fugatti, ha notato in quest’anno “orribile”, da parte della massima autorità della Provincia e nel luogo della massima rappresentanza istituzionale del Trentino e in occasione dell’atto politico più importante che è il bilancio, la mancanza di una sola una parola, di una riga per ricordare gli 809 morti finora registrati, i lutti e le sofferenze patite dalla popolazione. Non una parola sulla tragedia accaduta e su cosa fare perché non accada più. In questa manovra di bilancio manca quindi soprattutto l’umanità e il senso istituzionale che è il vestito con cui questa umanità si esprime. Essersi dimenticati di questo per Rossi è stato un errore al quale si deve riparare.

Quanto alla manovra, il capogruppo del Patt, Rossi ha chiesto di ripristinare lo sconto fiscale sull’addizionale regionale dell’Irpef per i redditi fino a 25.000 euro che da un paio d’anni è limitata ai redditi fino a 15.000 euro. Ha poi proposto di togliere l’Imis non solo agli alberghi, com’è già stato deciso, ma anche a bar, ristoranti e negozi che sono inevitabilmente legati alla crisi del turismo. I 5 milioni di euro stanziati per la neve programmata, vista che ne è arrivata tanta di naturale, potrebbero essere indirizzati a questo scopo. Ancora, il Patt chiede di includere nel provvedimento anche gli appartamenti affittati per vacanze, funzionali all’acquisizione di un reddito e che saranno colpiti dalla crisi del turismo, rinviando la riforma delle Apt e i relativi calcoli sui cda negli ambiti, per iniziare invece già fin d’ora a pensare a quali proposte outdoor affiancare allo sci prima che sia troppo tardi. Case di riposo: se è vero che lo sbilancio per i mancati ingressi causati dal Covid saranno coperti dalla Pat, serve però un fondo da istituire con una delibera di Giunta che il Patt propone con un importo di 10 milioni di euro. Famiglie e Covid: Rossi ha ricordato i molti casi di donne che hanno dovuto astenersi dal lavoro prendendosi un’aspettativa non retribuita. Per questo bisognerebbe impegnare delle risorse del bilancio che coprano con 1 milione e mezzo di euro (proposto dal Patt) questo vuoto. Cooperative sociali di tipo B in cui lavorano persone svantaggiate che hanno subito un drastico calo a causa del Covid: il Patt propone di sostenere queste realtà stanziando 800.000 euro. Agenzie di viaggi e turismo: queste realtà soffrono la crisi causata dal Covid più di tutte le altre imprese del settore. Il Patt propone un fondo finalizzato solo a queste attività per aiutarne la sopravvivenza.

 

 

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Perdite enormi per il turismo: servono ristori per almeno 100 milioni di euro.

Pietro De Godenz (UpT) ha richiamato all’importanza di utilizzare con oculatezza le risorse non solo per gestire l’emergenza da Covid-19 ma anche per favorire una pronta ripresa economica. Per questo occorre servirsi al meglio dell’autonomia speciale. In questo 2020 De Godenz ha giudicato “corrette” le misure adottate dalla Giunta sul versante sanitario, del lavoro e della scuola, grazie all’ascolto degli amministratori locali e al confronto nell’aula consiliare. Ma ora per il consigliere occorre fare di più, accedendo a specifici fondi strutturali e finanziamenti statali, europei (Recovery Fund), ma anche ricorrendo a un’ ndebitamento vocato alla ripartenza della nostra terra. Importante è il ruolo di Mediocredito da rilanciare con un ruolo strategico a servizio delle imprese. Cruciale è anche il tema del lavoro a partire dagli operatori della sanità che vanno sostenuti e premiati nel concreto attraverso l’adeguamento del contratto del personale infermieristico e del personale di riposo. Necessaria per loro è anche prevedere l’erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale. Serve poi per la sanità un finanziamento di euro (De Godenz ne propone 10), ma occorre soprattutto progettualità a sostegno dei servizi e del personale da e verso l’azienda sanitaria. Sempre per la sanità è necessario per il consigliere procedere al potenziamento degli ospedali di valle e delle case di riposo, senza trascurare le attività di aggiornamento, formazione e supporto psicologico dei dipendenti. Occorre anche dare ai parenti la possibilità di incontrare i malati e gli anziani nelle rsa. Scuola: bene per De Godenz puntare alle lezioni in presenza e ai controlli periodici garantiti del personale e degli studenti. Con la riapertura delle scuole è indispensabile risolvere il problema dei trasporti coinvolgendo le aziende private garantendo ad esse la copertura delle spese. Va poi portato avanti per De Godenz il progetto trilinguismo a partire dalle scuole dell’infanzia.

Turismo: al primo posto vanno messi le decine di migliaia di disoccupati stagionali che restano senza reddito per i quali il Ristoro 4 statale non sarà sufficiente. Lo sci resta per il consigliere il principale volano delle stazioni invernali e la nevicata recente non ha assolutamente risolto a suo avviso il problema dell’innevamento delle piste. De Godenz ha espresso grossi dubbi sulla riapertura degli impianti il 7 gennaio. Quanto ai ristori per albergatori e per gli altri operatori del turismo invernale non colmerà le gravissime perdite per i 15.000 stagionali che non potranno essere assunti. Il turismo invernale vale circa un miliardi e 250 sono i milioni che porta nelle casse della Provincia. Enormi sono le risorse perse dalle imprese del settore, senza contare le perdite derivanti dagli appartamenti in affitto e dal mancato utilizzo delle seconde case. Il mancato incasso renderebbe necessari almeno 100 milioni di ristori, altrimenti nel 2021 molte imprese chiuderanno per sempre. Si tratta di lavorare per salvare il reddito di molte famiglie e di molte imprese. Bene quindi l’inserimento aggiuntivo di 121 milioni di euro in chiave olimpica in vista del 2026. Necessario sarà anche per De Godenz acquistare debito autonomo da parte delle società della Pat a partire da Trentino sviluppo anche per sostenere le Apt. Positive anche le scelte finanziarie inserite nella manovra per permettere ai Comuni di procedere ad assunzioni per il completamento degli organici. Bene anche l’idea del tavolo della Giunta con sindacati, imprenditori e minoranza per definire insieme come reperire altre risorse e individuare soluzioni. Giusta anche l’idea di un collegamento diretto del Trentino con l’aeroporto Catullo. Si tratta di aprirsi a un’internazionalizzazione per gli eventi mondiali degli sport invernali e altri grandi eventi. Occorre collaborare con la Provincia di Bolzano sia sulle strategie comuni sia per acquisire nuove risorse.

 

 

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Si possono mantenere i piedi per terra anche per restare fermi o tornare indietro.

Filippo Degasperi (Onda Civica Trentino) ha auspicato che rimanere con i piedi per terra come ha detto il presidente nella sua relazione, non significhi restare fermi, andare indietro o girare su se stessi. Il punto è decidere dove si vuole arrivare tenendo i piedi per terra, e come. Entrate, investimenti e sanità sono i tre ambiti sui quali si è soffermato il consigliere. Sulle entrate, ha detto, è emersa da questa Giunta la massima distanza tra illusioni e fatti. Ad esempio ci si è mossi all’indietro sull’addizionale Irpef regionale, la cui detrazione era frutto di un emendamento di Degasperi nella scorsa legislatura. Si era arrivati ad un’esenzione fino a 25.000 euro. In questa legislatura la soglia è stata ridotta a 15.000 euro. Le tasse sono quindi state aumentate per chi ha i redditi più bassi. Irap: la Giunta elimina con la manovra una serie di deduzioni a partire da quella dei premi di produttività, per cui anche su questa imposta si smentiscono i documenti di programmazioni e gli aiuti alle imprese tanto sbandierati fino ad ora. Il dietrofront della Giunta su questi aspetti secondo Degasperi è macroscopico.

Anche sul tema investimenti a suo avviso la distanza della realtà delle scelte rispetto alle parole spese è rilevante. La Giunta aveva elencato l’anno scorso 177 opere che sarebbero partite, senza però mai dire quali. Era stato ad esempio annunciato il rifacimento del viadotto dei Crizi, ma oggi non se ne sa più nulla. La mancanza di informazioni su questi punti nonostante le interrogazioni presentate da Degasperi. riguarda anche le risorse per gli investimenti in opere pubbliche dei Comuni e delle Comunità di valle. Oggi si è scesi a 200 milioni di euro rispetto ai 500 dell’anno scorso ma non si capisce il perché perché non si sa di che opere si tratti. Anche sul Recovery Fund Degasperi ha ricordato di aver chiesto più volte i documenti con i progetti inviati a Roma, senza aver mai ottenuto una risposta. Tra gli investimenti la Giunta ha parlato anche del rifacimento dell’istituto Pertini, struttura scolastica per la quale però non sono state nemmeno concluse le operazioni di demolizione. Quanto ai nuovi progetti, l’esecutivo si appropriato di quello dell’elettrificazione della ferrovia della Valsugana, per il quale le risorse erano già disponibili dal 2016 e bastava approvare la mozione proposta l’anno scorso dalle minoranze. Sul welfare Degasperi ha apprezzato la proposta del co-living in tema di edilizia abitativa e le 20 persone andate ad abitare a Luserna, anche se, ha osservato, non è certo questo che risolverà i problemi della casa per i trentini. Ha ricordato al riguardo il taglio di 100 milioni di euro sull’edilizia abitativa pubblica avvenuto senza spiegazioni negli ultimi 2 anni. Capitolo sanità: Per Degasperi l’articolo che riguarda la fine della cosiddetta sperimentazione organizzativa è pienamente condivisibile, ma restano da risolvere i tanti problemi dei servizi, a partire da quello delle liste d’attesa. E poi, ha osservato, per andare verso un nuovo modello bisognerà che la Giunta chiarisca come. In quanto se fin’ora non si è riusciti a trovare le guardie mediche, non si capisce come si arriverà a far avere gli specialisti negli ospedali di valle. Attenzione anche a non trasformare i residenti delle cavie in cavie per i giovani specializzandi indirizzati agli ospedali cosiddetti minori. In questo caso la situazione ad esempio a Cavalese e Tione potrebbe peggiorare. Degasperi ha presentato al riguardo un un suo odg nel quale chiede che un pediatria a Folgaria possa prevedere giornate di assistenza anche nei Comuni di Lavarone e Luserna.

 

 

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Utilizzare le risorse per l’innovazione delle imprese, del welfare e della montagna.

Alessandro Olivi (Pd) ha detto di vedere finalmente in questo bilancio il dispiegarsi di un’idea, mentre in precedenza la Giunta si è limitata all’ordinaria amministrazione. A suo avviso la crisi di oggi impone a tutti, maggioranza e opposizione, di cambiare qualcosa. Per Olivi i temi sui quali fare lo sforzo di unire esperienze e competenze sono innanzitutto la crescita e lo sviluppo. Manifattura, servizi, turismo devono subire uno shock, le imprese hanno bisogno di rinnovarsi e di nuove tecnologie. Per Olivi la Giunta deve mettere a disposizione delle imprese i servizi pubblici utili a questo scopo. Con le sue proposte emendative ha spiegato di voler sollecitare l’esecutivo a puntare sull’offerta d ogni strumento utile offrire alle imprese per uscire dalle difficoltà di questa fase. Sull’Irap ha criticato la scelta di togliere una serie di detrazioni e deduzioni che avevano il pregio di incentivare le buone pratiche per far crescere qualità e produttività del lavoro. Altre proposte del consigliere: il potenziamento delle connessioni del Trentino verso l’esterno e l’interno investendo sulla digitalizzazione del territorio che faciliterebbe la mobilità sostenibile delle persone e delle merci. Olivi ha presentato in particolare un emendamento sul Recovery Fund che prevede che Giunta faccia passare tutti i progetti dal Consiglio provinciale. Sul welfare Olivi ha illustrato alcuni suoi emendamenti per considerare prioritario l’assegno unico provinciale come primario strumento di contrasto alla povertà e promozione della famiglia rispetto al reddito di cittadinanza. Per il consigliere questa misura statale ha permesso alla Provincia di risparmiare quasi 20 milioni di euro nella lotta alla povertà e nel sostegno alle famiglie. Per valorizzare le politiche di genere Olivi chiede il lavoro delle donne non pesi sul calcolo dell’Icef, visto che il loro reddito medio arriva a 15.000 euro. A suo avviso la Giunta darebbe in tal modo, con 5 milioni di euro, un forte segnale di coesione sociale. Ma per le politiche del lavoro Olivi propone anche il potenziamento degli ammortizzatori attraverso il fondo di solidarietà per i dipendenti del terziario e del turismo. Sulle politiche attive suggerisce di dare centralità all’operato dell’agenzia del lavoro puntando sulla formazione continua in modo da tutelare il lavoro nelle fasi di transizione da un posto all’altro.

Questo rende possibile per le persone cambiare anche spesso il lavoro senza rimanere sole. Anche la formazione digitale richiede a suo avviso investimenti da parte della Pat per permettere ai lavoratori di avere uguali opportunità anche in un mercato più aspro. Infine il tema del turismo sul quale si regge l’economia delle valli. La montagna, ha osservato, ha dimostrato anche in questo tempo di pandemia di avere un peso molto debole nelle discussioni su come reagire alle perdite di valore imposte dalle chiusure e dalle restrizioni. Mentre si moltiplicano gli assembramenti per lo shopping nelle città, gli impianti di risalita sembrano diventati il simbolo di ciò che è inutile, superfluo e insidioso. Occorrre allora che la Pat faccia sentire la voce della montagna in Italia e in Europa. Con un odg Olivi chiede di commisurare compensazioni e ristori alla reale perdita di fatturato e di reddito delle imprese e dei lavoratori. A suo avviso occorre poi che la Pat ingaggi una battaglia con tutte le regioni dell’arco alpino per valorizzare la montanga in termini di innovazione sul piano delle infrastrutture e della mobilità sostenibile. Il futuro della montagna passa attraverso scelte di attenzione all’ambiente, per assicurare ai residenti e agli ospiti di trovarsi in un contesto sicuro, vivibile e in cui ipoter anche rimanere a lavorare. Gli emendamenti di Olivi riguardano l’utilizzo delle seconde case perché si valorizzi il lavoro agile e il telelavoro. Una modifica da lui proposta prevede che i Comuni possano agire sull’Imis per promuovere politiche favorevoli alla residenzialità. Infine sull’europa Olivi propone un odg che impegni a chiedere alle autorità la sospensione del regime del de minimis (esenzione di aiuti pubblici alle imprese) per l’anno 2021.

 

 

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Ottima manovra, tenuto conto delle minori risorse e del contesto molto difficile.

Denis Moranduzzo (Lega) ha giudicato ingiuste le lamentele e le critiche rivolte dalle opposizioni al bilancio proposto dall’esevutivo. A suo avviso la Giunta ha fatto un ottimo lavoro in questa fase di emergenza. Per questo ha chiesto alle minoranze una collaborazione con proposte che siano valide e soprattutto attuabili dal punto di vista finanziario, visto che oggi le risorse di questo bilancio scarseggiano. Questa manovra per Moranduzzo è un atto politico significativo vista la situazione molto critica causata dalla pandemia. Il contesto di questa manovra arriva in contesto molto complicato e tuttavia assicura contributi, sussidi, esenzioni, servizi riuscendo a porti in un’ottica di medio termine. Si tratta per il consigliere di una posizione politica intelligente: questo bilancio fa il possibile per non lasciare indietro nessuno. E questo – ha commentato – è importantissimo. Sul credito locale Moranduzzo ha plaudito all’intervento su Mediocredito con l’acquisto delle quote altoatesine per 22 milioni di euro. E ha lodato gli investimenti sui fondi mobiliare, immobiliare e alberghi che vanno nella giusta direzione per la ripartenza dell’economia trentina.

Il comparto turistico, Moranduzzo ha criticato i dpcm del governo Conte. Il turismo è il vero petrolio di questo territorio e che comprende anche gli esercizi commerciali. La Giunta è stata invece sempre attenta al turismo con la riforma Failoni che ha ridisegnato gli assetti della governance del sistema e posto le basi per il rilancio dell’ospitalità e dei servizi del settore nel nostro territorio. Sono stati previsti contributi per l’assunzione di dipendenti da parte delle imprese turistiche. Si tratta di un segnale importante di vicinanza e di solidarietà ma soprattutto di incoraggiamento in questo momento difficile per i nostri territori. Per la sostenibilità e la digitalizzazione, Moranduzzo ritiene che la manovra di bilancio punti a questi obiettivi, anche se non era facile riuscirsi. Il bilancio quindi non si rassegna alla realtà e incoraggia lavoratori e famiglie. Purtroppo dalla parte delle minoranze c’è la stampa e ci sono i sindacati. Moranduzzo ha concluso ringraziando la Giunta dell’ottimo lavoro.

 

 

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Covid: si è giocato d’azzardo. Riorganizzazione della sanità: serve monitoraggio.

Luca Zeni (Pd) ha preso di mira la continua rivendicazione, di Fugatti nella sua relazione, della capacità della Giunta di mantenere il colore giallo alla Provincia. A suo avviso questo continuo richiamo a quanto si è bravi ostacola la capacità di migliorare. Dopo le comprensibili difficoltà di gestire la fase 1, per Zeni durante l’estate non ci è preparati a sufficiente come si sarebbe potuto alla fase 2. Cosa che in altri Paesi è stata fatta ad esempio implementando l’analisi dei tamponi utilizzando il Cibio. Si è atteso di trovarsi di nuovo in emergenza. La centrale Covid aveva solo 9 operatori, poi l’organico è stato potenziato ma intanto da ottobre in poi il tracciamento in ambito familiare è saltato. Sul Covid per Zeni la Giunta ha giocato d’azzardo. Mentre altri hanno adottato il massimo rigore da subito fin da ottobre, la Pat ha scelto invece di rimanere con le maglie più larghe possibili sperando che la curva dei contagi cali. Così quando gli altri sono tornati ad una certa normalità, il Trentino è tra i territori con i dati più critici e non in calo come nel resto d’Italia. L’elusione rispetto ai protocolli che prevedano la conferma con i tamponi molecolari, è un fatto che questa vicenda non è stata gestita in modo trasparenza dalla Giunta e questo ha causato una perdita di credibilità. Diverso sarebbe stato se si fosse dimostrato di non aver nulla da nascondere.

Per Zeni il presidente, che ha anche rivendicato il merito di aver riaperto le scuole materne in giugno, non ha detto che quell’apertura è stata solo parziale, per appena del 30% dei bambini e questo ha generato liste d’attesa. Sulla nuova organizzazione della sanità per Zeni si tratta di spiegare perché le cose nella sperimentazione attuale non funzionano per poi avviare un confronto che definisca il nuovo modello non limitandosi ad enunciare il ritorno alla centralità degli ospedali di valle. La relazione del presidente ha spinto molto anche sul tema della digitalizzazione. Per Zeni occorre cercare di essere coerenti con il ruolo di Trentino Digitale, società alla quale è atteso un piano industriale per favorirne un rilancio. Bene la sottolineatura sull’importanza della ricerca, anche se resta da capire meglio il ruolo di Hit. Si rivendica il termine dell’obbligo delle gestioni associate dei Comuni, ma anche qui bisognerebbe partire dai dati e chiarire perché e come si pensa di ottenere in altro modo una maggiore efficienza. Servirà un monitoraggio ed evitare un approccio ideologico. Bene per Zeni anche l’idea attuata per offrire abitazioni a Luserna per rivitalizzare la montagna. Secondo il consigliere il tema del debito è neutro perché reperire risorse non è di per sé positivo o negativo. Dipende da come si vogliono utilizzare, se per investire su idee di sviluppo che stimolino un ritorno oppure no. “Da un lato – ha concluso – in questa maggioranza ci sono i duri e puri che abbaiano contro l’opposizione, dall’altro ci sono i ruspisti con i cerchi in lega. Anche qui torna il dualismo pensiero-azione, mentre per dirla con Sant’Agostino la realtà è relazionale e non dualista”.

 

 

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Puntare sulle Olimpiadi invernali del 2026 per rilanciare l’economia e il turismo.

Gianluca Cavada (Lega) ha fotografato le difficoltà attuali che costringono al realismo. Non c’è solo la pandemia ma anche una Giunta provinciale che sta facendo il possibile per sostenere il territorio e in particolare la montagna. Sono stati ad esempio stanziati il mese scorso 5 milioni di euro per lo sviluppo economico delle aree montane. Il bando montagna è rivolto alle imprese trentine collocate in località sopra i 500 metri. Quanto alla manovra di bilancio Cavada ha citato i contributi per il comparto sciistico e i lavoratori stagionali. E ha segnalato anche il fondo alberghi per la riqualificazione delle strutture ricettive del Trentino, pensato anche in vista delle Olimpiadi invernali del 2026, che potrà favorire il rilancio turistico del nostro territorio. Cava ha ricordato gli odg da lui proposti per erogare contributi a sostegno delle strutture alberghiere delle valli di Fiemme e Fassa e dell’altopiano di Pinè. L’esecutivo, per il consigliere, ha elaborato una manovra in continuità con i provvedimenti precedenti a favore delle attività economiche e turistiche del Trentino turistico e della montagna in particolare. Puntare ai Giochi del 2026 è il modo migliore per preparare la rinascita economica del nostro territorio. La ripresa avverrà infatti in quelle aree che avranno saputo prepararsi a questo appuntamento.

 

 

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Informazione e partecipazione, condizioni per migliorare le politiche pubbliche.

Alex Marini (Misto) ha giudicato positivamente il metodo “rendicontativo” adottato dalla Giunta, che fornisce informazioni utili sugli interventi realizzati in questi primi due anni di legislatura. Si tratta del documento sullo stato di attuazione del programma di legislatura e della nota di aggiornamento del Def (Nadef) sullo sviluppo sostenibile. Lo stato di attuazione unisce in un solo testo quel che normalmente è disseminato in vari atti politici e offre quindi una visione di insieme che descrive, è vero, solo quel che è stato fatto e non quel che non è stato fatto. Ma è pur sempre un passo significativo. Quanto alla Nadef, questo testo permette di capire se il sistema trentino ha lavorato bene o male in questi ultimi anni. Fotografando i dati sui temi del reddito medio disponibile, sull’indice di disuguaglianza che mostra l’aumento della percentuale delle famiglie che si trovano in situazione di rischio di povertà, sulla criminalità predatoria (borseggi e rapine) e organizzata, sulla diversità di genere (servono politiche provinciali di maggiore sostegno alle donne con figli) e sull’ambiente. Per Marini lascia a desiderare la mancanza di informazioni e dati sulle singole politiche pubbliche, che non sono stati ancora messi a disposizione dei consiglieri provinciali chiamati a controllare le iniziative della Giunta. Anche i dati in possesso di Trentino Digitale non vengono forniti e non si capiscono i problemi interni a questa società controllata dalla Pat. Non è stato reso noto il piano industriale e non sono stati messi a disposizione i dati sul personale. Per questo Marini propone di creare una piattaforma unica per l’accesso agli atti della Provincia. A suo avviso dove non c’è trasparenza è più facile che vi sia anche corruzione. I consiglieri devono poter partecipare alla definizione degli scenari futuri insieme alle associazioni di categoria, ai sindacati, alle associazioni. Solo così si possono mettere in campo le soluzioni più efficaci per poter governare. Sulla relazione del presidente Fugatti, il consigliere ha osservato che la riduzione delle risorse a disposizione della Provincia è una sfida da raccogliere e da vincere. per riuscire a garantire gli stessi servizi con minori dotazioni. Avere meno risorse ci rende meno schiavi del consumismo sfrenato.

Certo serve ingegno per vincere questa sfida e servono anche nuovi modelli fiscali. L’autonomia deve arrivare ad acquisire autonomia in questo settore. E deve potersi indebitare con i bond facendo leva sulla partecipazione dei cittadini. Altrimenti con i co-finanziamenti privati si rischia fare più gli interessi di questi ultimi che dei cittadini. Si potrebbe quindi pensare di introdurre lo strumento del referendum finanziario per una nuova legge sull’efficacia e l’efficienza delle politiche pubbliche basata sul controllo popolare dell’indebitamento e della qualità dei servizi. Quanto ai tre fondi proposti dal presidente, per Marini occorre prestare attenzione alle regole per il funzionamento di questi fondi e rivedere la legge provinciale sui contributi alle imprese. Il fondo sulla rigenerazione urbana deve rientrare in un più complessivo intervento sull’abitare, che avrebbe bisogno dell’istituzione di un osservatorio che raccolga informazioni sulle politiche della casa in Trentino. Il fondo alberghi, infine, per Marini è importante se coordinato con il fondo nazionale del turismo che vede la partecipazione di cassa depositi e prestiti in una logica di sistema paese che va al di là di singoli interventi territoriali. A suo avviso il federalismo fiscale passa dal coinvolgimento dei cittadini che assicurino politiche condivise e quindi efficaci. Altrimenti le imposte vengono definite in modo autoritario a prescindere dal confronto con la volontà popolare. Welfare: l’assegno unico è stata una misura azzeccata che potrebbe però essere arricchita non limitandosi a sostenere le famiglie meno abbienti ma premiando le imprese, le associazioni e le cooperative che rispettano disciplinari e la carta dei servizi. Nel merito Marini ha detto di aver presentato un emendamento. Ultimo aspetto: la sanità. Si parla di servizi sul territorio ma non lo si coinvolge mai. Servono a suo avviso i “consigli della salute” che mettendo attorno ad un unico tavolo tutti i soggetti interessati consentirebbero di raccogliere pareri sulle modifiche normative gli atti amministrativi dell’Apss, facendo emergere le osservazioni di chi vive sul territorio e di chi lavora negli ospedali, ma anche quelle degli utenti di questi servizi. Il modello va deciso tutti insieme. Solo così sarà il migliore possibile. Si tratta di informare i decisori finali sulle politiche della salute circa le esigenze e i problemi dei territori. Occorre in sostanza costruire un nuovo modello politico su base collaborativa.

 

 

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Esentare dall’Imis anche i capannoni delle imprese di montagna.

Lorenzo Ossanna (Patt) ha espresso solidarietà al presidente e alla Giunta che si trovano a gestire un’emergenza senza precedenti e che interessa tutto il mondo. Ha poi ricordato i tanti morti ed espresso vicinanza a tutti coloro che si impegnano per fronteggiare quest’emergenza. Giusto a suo avviso puntare al rapporto con la Provincia di Bolzano per ottenere ristori dal governo di Roma, fare indebitamento a lungo tempo, progettare gli interventi da attuare con le risorse del Recovery Fund. L’autonomia ha bisogno per Ossanna di rapidità negli interventi e di investimenti. A suo avviso serve un atteggiamento costruttivo da parte di tutti evitando comunicazioni autolesionistiche. Sui ricoveri ospedalieri Ossanna ha ricordato i 100 posti disponibili in terapia intensiva. Se il numero degli ospedalizzati Covid rimane alto anche nelle prossime settimane, questo può diventare il vero problema del Trentino. Il consigliere ha lanciato a questo punto una proposta provocatoria: portare in Consiglio la decisione di autoinserirsi in un altra classe di rischio e in un altro colore, con un conseguente danno all’economia, ma questa sarà a quel punto una responsabilità che dovrà assumersi tutta l’assemblea legislativa. Sulla manovra di bilancio, Ossanna ha ricordato di non aver presentato nessun emendamento ostruzionistico ma solo modifiche propositive. Una di queste è per l’esenzione dall’Imis per i capannoni delle aziende artigianali soprattutto delle zone svantaggiate e di montagna e per le strutture funzionali ai raccolti delle aziende agricole. Il consigliere ha poi ringraziato l’assessore Tonina per l’articolo 19 che interessa l’evoluzione urbanistica del territorio trentino.

Dopo le leggi del 2008 e del 2015 questa norma sviluppa ulteriormente le misure di premialità urbanistica ed edilizia offrendo l’opportunità di riqualificare ancora il patrimonio esistente evitando il consumo di territorio. Un altro punto interessante è per Ossanna riguarda l’acquisto della strumentazione tecnologica per la didattica integrata. L’auspicio è di tornare alla didattica in presenza, ma la dad potrebbe perdurare in determinate scuole e condizioni. Si tratta allora per la Giunta di sviluppare la proposta di contributo statale da cui la Provincia è stata esclusa, per l’acquisto di strumentazione tecnologica per la dad e l’acquisto di connessioni internet anche nei territori in cui è più difficile captare il segnale. Ancora, il consigliere ha presentato un emendamento per completare la dorsale della fibra ottica con il cosiddetto “ultimo miglio”. La proposta, già avanzata in passato e ora rinnovata dal consigliere, è di aiutare le imprese e i privati a connettersi alla fibra ottica con appositi contributi. Si tratta di sostenere con un contributo lo sviluppo tecnologico delle piccole imprese che hanno subito gravi danni a causa del Covid. Su questo aspetto l’assessore Spinelli si è dimostrato sensibile.

 

 

I lavori riprendono oggi alle 10.00 (ultimo giorno in videoconferenza).

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