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SARA FERRARI E MICHELA CALZÀ * SISTEMA SANITARIO TRENTINO: « FONDAMENTALE SOSTENERE LA DIGITALIZZAZIONE DEI SISTEMI TERRITORIALI, CON I FONDI PNRR »

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18.33 - giovedì 22 settembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Egregi Direttori,

Vi ringraziamo per il prezioso stimolo a riflettere sulle questioni cruciali che riguardano il nostro Sistema Sanitario Provinciale. I quesiti che ci ponete riguardano più il governo della nostra Autonomia, che il Parlamento per il quale ci candidiamo, ma non ci sottraiamo per questo al confronto e proviamo a risponderVi.

Come affrontare la riproposizione del nuovo ospedale e il periodo di transizione che ancora ci attende?
Sul nuovo ospedale crediamo che, seppure serva accelerare, non ci possa esimere da un confronto con tutte le parti – a partire dai professionisti – per giungere alla progettazione e realizzazione di un ospedale che risponda in modo appropriato, sicuro e qualitativamente adeguato ai bisogni di salute della popolazione. Un ospedale pubblico integrato con l’Università che sia riferimento provinciale per l’alta specialità e che sia pensato all’interno di una rete integrata con gli ospedali di comunità e i servizi territoriali, che devono lavorare per prevenire ricoveri impropri. È evidente che in attesa della realizzazione del nuovo Polo sanitario e universitario provinciale gli ospedali di Trento e Rovereto abbiano bisogno di lavori infrastrutturali urgenti sia a favore della dignità dei pazienti, che per l’ammodernamento tecnologico per un lavoro efficace degli operatori sanitari.

Il nostro sistema sanitario provinciale ha ottimi standard di qualità, ma è sottoposto a una crescente pressione dovuta all’aumento della complessità e del costo delle cure e alla contemporanea contrazione del personale. In un contesto sanitario di risorse umane e economiche/strumentali limitate e in un territorio ortograficamente complesso come il Trentino, quali strategie e priorità propone per garantire una elevata qualità delle cure a tutta la popolazione?

È evidente che con l’evoluzione demografica i bisogni di cura aumenteranno a fronte di una popolazione attiva – compresi i professionisti della salute – che caleranno. Ciò significa che serve investire per aumentare l’attrattività delle professioni di cura, migliorando retribuzione e possibilità di sviluppo professionale. Per far fronte ai bisogni di salute della popolazione, che aumenteranno, serve investire in prevenzione e potenziamento dei servizi territoriali, migliorando l’appropriatezza della domanda.
L’università di Trento e di Verona hanno aperto il corso di laurea in medicina e chirurgia che è già al suo terzo anno di corso. Il prossimo passo per formare professionisti che si possano integrare nel tessuto sanitario trentino sarà l’apertura delle scuole di specialità. Come sarà l’integrazione tra Sistema Sanitario Trentino e Scuola di medicina dell’Università?

Serve investire perché l’integrazione tra il Sistema Sanitario Provinciale e quello universitario avvengano in modo rapido ed efficace. Andrà accompagnata, perché sarà un percorso complesso che prevede la progressiva individuazione di Direttori abilitati all’insegnamento, la frequentazione dei reparti da parte di studenti e sempre più specializzandi, una sfida anche per elevare la qualità delle cure. È inoltre necessario riallacciare rapporti internazionali, a partire dall’Euregio.

Nelle regioni limitrofe vi sono modelli differenti di rapporto tra sanità pubblica e privata, con diversi bilanciamenti tra le due realtà. Qual è il rapporto ottimale tra sanità pubblica e privata nella nostra provincia?

Siamo convinte che uno dei più grandi valori del nostro Paese sia il Servizio Sanitario Nazionale, pubblico e universalistico. Crediamo che vada difeso e che il privato debba avere un ruolo marginale, integrativo e non sostitutivo delle prestazioni essenziali.
Nei prossimi anni avremo un’espansione sempre maggiore della medicina digitale, che rivoluzionerà tutto il mondo sanitario. Quali potranno essere le soluzioni per adattare la sanità trentina a tale contesto?

L’Università con la Scuola di medicina che ha deciso di puntare anche sulla robotica e l’intelligenza artificiale sono già una risposta d’impostazione dei futuri medici che guarda al futuro. La telemedicina, quando appropriata, può essere d’aiuto per monitorare le cronicità e va implementata anche nel SSP. La digitalizzazione e integrazione dei sistemi informativi ospedalieri e territoriali, sanitari e sociali sarà fondamentale e da sostenere coi fondi del PNRR.

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Sara Ferrari

Candidata alla Camera dei deputati per la colazione di centro sinistra nel collegio uninominale di Trento e sul listino proporzionale per il Partito Democratico collegio Trentino Alto Adige

Michela Calzà

Candidata alla Camera dei deputati per la colazione di centro sinistra nel collegio uninominale di Rovereto

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