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CONFCOMMERCIO TRENTINO * CORONAVIRUS: BONVICIN, « INDISPENSABILE APRIRE DOPO PASQUA, LE AZIENDE DEL SETTORE SONO IN GRADO DI GARANTIRE LA SICUREZZA »

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08.38 - mercoledì 8 aprile 2020

Il Presidente dell’Associazione dei Grossisti del Trentino, Mauro Bonvicin, fa appello al senso di responsabilità da parte di tutti gli imprenditori per evitare ulteriori danni oltre quelli pesantissimi già causati da questa emergenza che stiamo vivendo.

«Noi imprenditori siamo tutti sulla stessa barca – dichiara Bonvicin – e quindi invito davvero a fare ognuno la propria parte e far fronte, per quanto possibile, ai sospesi pregressi, frutto di consegne ormai datate (ottobre, novembre e dicembre)».

Sono molte, infatti, le telefonate alla segreteria dell’Associazione di aziende associate che lamentano il fatto che tanti clienti non si sono minimamente curati di concordare una soluzione sui pagamenti pregressi ma si sono limitati a mandare una semplice email comunicando che sono impossibilitati al pagamento delle fatture a causa del Covid-19: «Tale comportamento – spiega Bonvicin – va stigmatizzato poiché, pur essendo assolutamente conscio delle difficoltà di tutti (chi non ne ha in questo momento!), nascondersi dietro l’emergenza per non pagare chi ti ha fornito merce per tutto l’inverno non mi pare il comportamento più corretto: vuol dire non pensare, peraltro, che in questo modo veramente non si salva più nessuno. Non è più il tempo per badare ognuno al proprio orticello, perché se così fosse ne usciremo tutti con le ossa rotte senza distinzioni, causando potenzialmente il crollo dell’intera filiera».

Bonvicin coglie l’occasione anche per esternare con forza quanto gli associati in questi giorni difficili stanno sollevando come un vero grido d’allarme che intende far arrivare a chi ha responsabilità in questo senso, vale a dire l’Assessore provinciale al commercio Roberto Failoni e al Presidente della PAT Maurizio Fugatti: «Gran parte delle aziende che ci chiamano chiedono fermamente una cosa: poter lavorare dopo Pasqua e quindi dare la possibilità di aprire soprattutto a quelle realtà aziendali in cui non vi sono problemi di assembramenti di dipendenti in quanto operano all’aperto o comunque in capannoni ampli garantendo ovviamente il rispetto delle condizioni di sicurezza che l’imprenditore stesso ha l’interesse di far rispettare».

Bonvicin chiude con una considerazione: «Far riaprire nel rispetto delle regole coloro che distribuiscono materiali e/o comunque che svolgono servizi commerciali significa anche evitare di far gravare sulle casse del sistema pubblico una gran parte di dipendenti che altrimenti sarebbero in cassa integrazione».

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