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CGIL FP * SANITÀ PUBBLICA TRENTINA: « TUTTI UNITI PER SPARTIRSI LA TORTA, ABBIAMO ASSISTITO E CONTRASTATO LA LOGICA SPARTITORIA CHE HA CONTRADDISTINTO LA CONCLUSIONE DELLA TRATTATIVA »

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14.05 - giovedì 13 agosto 2020

Sanità pubblica trentina. Tutti uniti per spartirsi la torta. Si consolida, in allegria, l’unità sindacale nella Sanità pubblica trentina, con Cisl, Uil, Fenalt e Nursing-up tutti assieme appassionatamente per sottoscrivere definitivamente l’ipotesi di giugno per l’accordo economico del Contratto collettivo (è di giovedì 13 agosto l’incontro decisivo, in videoconferenza).

I referenti del settore per Fp Cgil, Gianna Colle e Marco Cont assieme al segretario generale Luigi Diaspro, commentano: «Abbiamo assistito e contrastato, negli incontri precedenti, la logica spartitoria che ha contraddistinto la conclusione della trattativa: una distribuzione di somme consistenti a favore di alcune figure apicali, a discapito degli altri. Noi invece continuiamo a sostenere che se si fosse lavorato seriamente in modo unitario e soprattutto trasparente si sarebbero date risposte per valorizzare tutti, ampliando anche le tutele. La nostra azione continua e continuerà con l’attiva partecipazione nell’affrontare tutte le tematiche, nella tutela dei diritti di tutti all’interno di un unico contratto collettivo.

Ribadiamo la distinzione della nostra azione e delle nostre rivendicazioni, per una definizione inclusiva e non corporativa di tutti gli interessi in campo. Quella attuale, al contrario, è un’operazione non solo economica bensì un riassetto strutturale delle dinamiche salariali, che divarica ulteriormente le distanze tra categorie di lavoratori e lascia irrisolti i temi della revisione complessiva dell’ordinamento professionale, a partire dallo svuotamento dell’Area A, come peraltro previsto espressamente dalla Giunta».

Il lavoro di Fp Cgil di questi anni ha consentito di conservare le risorse per l’avvio del processo di armonizzazione col Contratto delle autonomie locali per il personale amministrativo, tecnico e operaio; un incremento dignitoso per le figure non apicali tra i quali gli Oss; i 15 Euro di aumento per le categorie da A alla C; il ripristino delle graduatorie ex art. 111 Ccpl; la salvaguardia della fascia economica per chi ha maturato 40 anni di servizio e dell’Una Tantum di 5 milioni per tutti. Lo spacchettamento della quota già destinata alla valorizzazione di tutte e 22 le professioni sanitarie rischia invece di dare risposte solo ad alcune figure. Abnormi sono le previsioni di aumento di indennità per sole figure apicali, ad esempio coordinatori tecnici e operatori tecnici specializzati.

«Auspichiamo che dopo questa pagina non edificante, sia nel metodo che nel merito, delle relazioni fra sindacati e con l’Apran, si converga sulle urgenze, a partire dal rispetto del ruolo riconosciuto a Sindacato dalla Giunta, sanzionata sul punto dal giudice del lavoro. Si punti a: ripristino delle risorse per il rinnovo dei contratti, incremento del premio Covid, revisione del modello organizzativo sanitario col rafforzamento della rete assistenziale territoriale, assunzione di personale infermieristico con la nuova figura dell’infermiere di famiglia e l’ostetrica di comunità, valorizzazione delle professioni. Tutto questo assieme ai 30 milioni dell’assestamento Pat, alle risorse statali e a quelle europee che devono determinare il coinvolgimento di parti sociali, ordini professionali e sindacati, per un progetto condiviso che rafforzi e valorizzi la sanità pubblica anche alla luce dell’emergenza Covid-19».

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