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CGIL CISL UIL – TRENTINO * LAVORATORI “IN AFFITTO”: DIASPRO – PALLANCH – TOMASI, « SCONCERTÀTI PER IL PIANO DELLA PAT, 2,6 MILIONI PER TROVARE 20 PERSONE ALL’ANNO PER IL PROSSIMO TRIENNIO »

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15.47 - venerdì 11 dicembre 2020

“Siamo sconcertati per il piano della Provincia”. Così Luigi Diaspro (Fp Cgil), Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) e Marcella Tomasi (Uil Fpl) sull’ipotesi di piazza Dante si assumere lavoratori “in affitto”. A causa dell’emergenza Covid-19 e del blocco dei concorsi pubblici, la Pat pubblica un bando da 2,6 milioni di euro e si rivolge al mercato per trovare gli impiegati necessari: 20 persone all’anno per il prossimo triennio.

“Questa – aggiungono i tre segretario della funzione pubblica – non può essere la risposta agli scioperi e alle manifestazioni per chiedere più assunzioni. E’ una politica miope e poco lungimirante, il respiro è corto: mancano gli investimenti nel capitale umano. Il lavoro in questo modo viene svalutato e precarizzato, così come le professionalità vengono depresse”.

Le parti sociali sono reduci da uno sciopero per chiedere risposte sul pubblico impiego, in particolare maggiore sicurezza sul lavoro, assunzioni e rinnovo del contratto. “E’ necessario un cambio di passo netto e veloce – evidenziano Cgil, Cisl e Uil – per affrontare il ricambio generazionale e l’age management. Nel bilancio sono decisamente “insufficienti” le misure per incentivare e sostenere i lavoratori, in particolare le donne, per cui è stato proposto il potenziamento delle deduzioni del reddito da lavoro femminile a fini Icef, quelle sugli investimenti pubblici nel welfare e a sostegno dei privati nell’innovazione produttiva e aziendale”.

Il momento è delicato per l’emergenza coronavirus, ma per Cgil, Cisl e Uil queste non possono essere le soluzioni messe in campo dalla Provinciale. “Sono necessarie altre formule -quali ad esempio selezioni per assunzioni a tempo determinato – anche perché è impensabile nascondersi dietro la scusa che non si possono organizzare i concorsi. Questa non può essere una motivazione per ipotecare il lavoro interinale per i prossimi tre anni. Inoltre il contratto provinciale prevede un confronto con i sindacati prima di prendere queste decisioni, ci sono poi dei limiti percentuali per l’attivazione di queste forme atipiche che sono già state contestate come forma ordinaria in altre situazioni. Siamo pronti a dare battaglia per affermare i diritti e la dignità di lavoratrici e lavoratori”, concludono Diaspro, Pallanch e Tomasi.

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