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LANCIO D'AGENZIA

CAL * RIUNIONE 21/12/2200: « INCONTRO CON ASSESSORE GOTTARDI, INTERVENTI DEI SINDACI OSS EMER – SOINI – BRUGNARA – VALDUGA – IANESELLI – COMPERINI – SANTI – GIRARDI – BETTA »

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18.25 - lunedì 21 novembre 2022

“Gli Enti locali sono consapevoli dei difficili periodi che anche il Trentino ha attraversato e dell’incertezza per il tessuto economico e sociale. Ma occorre affrontare, anche oggi, con spirito di resilienza, le contingenze negative senza dimenticare che Comuni e Comunità sono protagonisti dello sviluppo della nostra Terra. Un protagonismo che deve necessariamente presupporre il riconoscimento formale ed effettivo, della capacità di programmare i propri interventi sul Territorio e in particolare gli investimenti necessari per dare un futuro alle nostre Comunità.” Sono le parole del Presidente del Consiglio delle autonomie locali, Paride Gianmoena, all’approvazione del Protocollo d’Intesa di Finanza Locale 2023 che detta modalità e trasferimenti di risorse agli Enti locali.

Il Consiglio delle autonomie locali, infatti, ha dato mandato al Presidente, Paride Gianmoena, di firmare il Protocollo di Finanza Locale per l’anno 2023 (parte integrante della Manovra di Bilancio provinciale del prossimo anno). Gianmoena ha sottolineato in particolare la necessità di programmare, al di là dell’ordinario, un presupposto per poter assegnare capacità politica alle Comunità, supportando l’autonomia del territorio provinciale. Purtroppo, ha aggiunto, il lungo e non semplice lavoro di mediazione ha dovuto rinviare – alla manovra di assestamento – una esaustiva declinazione dei propositi sopra richiamati, pur riconoscendo alcuni elementi di indubbio valore per poter garantire la sostenibilità dei bilanci in corso di approvazione”.

Presente ai lavori anche l’Assessore provinciale agli Enti Locali, Mattia Gottardi che nel suo intervento ha evidenziato gli aggiornamenti più importanti perfezionati dopo un costante confronto tra Provincia e Consiglio delle autonomie. Il via libera del Consiglio delle autonomie locali è arrivato dopo un’ampia discussione in aula, e in seguito a una serie di confronti con la Provincia sulla stesura del documento. Nel suo intervento, il sindaco di Pergine Roberto Oss Emer, ha chiesto chiarimenti, come ha fatto più volte in passato, sul riparto dei venti milioni di euro destinati al fondo di sostegno degli interventi di edilizia scolastica. Le Commissioni ministeriali – ha spiegato l’Assessore Gottardi – hanno ridotto l’importo complessivamente richiesto dai Comuni, a valere sulle misure PNRR, di 4 milioni e mezzo. È prioritario, pertanto, dotare gli Enti locali, in graduatoria per la realizzazione di tali interventi delle risorse necessarie per il loro completamento. In secondo luogo, la proposta è quella di destinare le risorse rimanenti al miglioramento della sicurezza strutturale degli edifici scolastici e degli edifici destinati ad asili nido, sulla base del grado di vulnerabilità sismica.

Claudio Soini, sindaco di Ala, è intervenuto sullo stesso argomento chiedendo quali scuole rientrino in questo lotto di interventi, facendo riferimento al plesso scolastico del suo comune.

Andrea Brugnara, sindaco di Lavis, ha concentrato il suo intervento sulla questione relativa al rimborso degli oneri di urbanizzazione, a coloro che acquistino la prima casa da imprese di costruzioni. Su questo punto, ha chiesto un impegno da parte della Giunta a valutare la possibilità di coprire parte di tali oneri con la manovra di assestamento, a valle della rilevazione prevista dal protocollo, in merito all’impatto finanziario della misura sui bilanci comunali.
Michele Cereghini, sindaco di Pinzolo, ha salutato favorevolmente la previsione che consente alle comunità di effettuare una nuova assunzione a fronte dell’attivazione di servizi in convenzione con i comuni del proprio ambito. Possibilità, questa, che rafforza il ruolo delle comunità come centri di servizi a favore dei municipi, e che – ha chiesto – possa essere attuata anche concentrando nell’organico della stessa comunità l’ulteriore personale, che le norme vigenti consentono ai comuni di assumere per gli stessi fini.

Il sindaco di Rovereto, Francesco Valduga, ha rivendicato il ruolo propositivo e la fermezza che i sindaci debbono mantenere nel proprio dialogo con la Provincia. Ha evidenziato come il Consiglio si sia concentrato su aspetti dettagliati, di interesse per il singolo ente, rinunciando invece ad un ragionamento di prospettiva. Per Valduga, questo protocollo, certificando la mancanza di spazi per gli investimenti, nega ogni reale capacità di pianificazione ai comuni. Viene, in sostanza, chiesto un atto di fede rispetto alla disponibilità di ulteriori risorse in sede di assestamento. Fiducia che può essere accordata, soltanto se si costruisce un ragionamento comune e serio sulla pianificazione, che oggi manca. Ha continuato riconoscendo che gli extraprofitti, prodotti da Dolomiti Energia, sono stati assegnati alla Provincia non come un surrogato dei mancati dividendi. Tuttavia, gli stessi servono a rispondere alle esigenze delle famiglie e delle imprese. Obiettivi a cui i comuni hanno il dovere ed il diritto di concorrere, con adeguati mezzi. Opportuno, per Valduga, sarebbe stato, quindi, che il destino di quelle risorse fosse condiviso con i comuni. Consapevole che alcuni sforzi sono stati fatti, pur ribadendo di non poter votare a favore, si è astenuto per lasciare traccia di una insoddisfazione sul risultato conseguito, che – a suo parere – riduce le amministrazioni comunali a gestire l’ordinarietà, senza alcuna prospettiva di poter incidere sul futuro delle comunità amministrate.

Franco Ianeselli, sindaco di Trento, ha riconosciuto l’impegno prestato per il recupero di risorse in parte corrente. Ha sottolineato, però, che non ci si può dire soddisfatti dell’accordo, vista la mancanza di qualsiasi stanziamento per investimenti. Ha aggiunto che le difficoltà, incontrate dal comune di Trento nel chiudere la parte corrente del suo bilancio, sono dovute principalmente alla messa in discussione dei dividendi, sino ad oggi garantiti da Dolomiti Energia. Su questo fronte, si sarebbe aspettato maggiore disponibilità, da parte della Provincia – che con Trento e Rovereto condivide il controllo su DE – a rispondere in una logica di sistema alle esigenze del capoluogo, anche alla luce degli extra profitti riconosciuti alla Provincia da Roma. Il diverso atteggiamento tenuto dalla Giunta, che ha esternato la propria posizione senza condividere un orientamento con i comuni, non consente – a detta del Sindaco Ianeselli – di esprimere un voto favorevole rispetto al protocollo.

Preoccupazione rispetto al possibile venir meno dei dividendi di Dolomiti energia, è stata espressa anche dal sindaco di Besenello, Cristian Comperini.

Cristina Santi, sindaca di Riva del Garda, ha espresso voto favorevole, sottolineando che questo protocollo risponde efficacemente, in una condizione difficile, a quella che è stata sin dall’inizio la preoccupazione principale, ovvero chiudere la parte corrente dei bilanci.

Sulla stessa linea si è espresso il Sindaco di Mezzolombardo, Christian Girardi. Garantire la parte corrente dei bilanci – a detta di Girardi – non è cosa da poco in un momento di emergenza come questo, in quanto dà la possibilità ai comuni di mantenere inalterati i servizi ai cittadini, di non toccare la pressione fiscale e di non far mancare sostegno al volontariato. Girardi ha espresso, inoltre, apprezzamento rispetto alla previsione del protocollo che impegna le parti a rivedere il meccanismo di riparto della quota del fondo specifici servizi comunali, relativa alla polizia locale. Ha osservato che, in quella sede, dovranno trovare spazio anche le richieste dei corpi di polizia locale che, attualmente, risultano esclusi dal riparto stesso.

Alessandro Betta, sindaco di Arco, ha precisato di non poter votare contro il protocollo, per il lavoro importante e serio che è stato fatto. D’altra parte, ha annunciato la propria astensione, in quanto – a suo dire – non è possibile trovarsi a discutere all’ultimo momento utile un protocollo, che si limita a consentire ai comuni di chiudere la parte corrente dei loro bilanci, svilendo il loro ruolo.

 

Il Protocollo in sintesi
Le considerazioni sul Protocollo hanno evidenziato come i quaranta milioni di euro straordinari, ottenuti nel corso della contrattazione in parte corrente, siano senz’altro una misura importante per consentire la chiusura dei bilanci comunali. Al contempo, viene meno il c.d. “ex Fondo investimenti minori” (quaranta milioni), come sinora concepito, ma che per gli anni trascorsi aveva comunque da tempo immemorabile dato sicurezza e flessibilità ai bilanci degli Enti locali. Le risorse in precedenza assegnate sul ex FIM sono state sostituite da un fondo emergenziale di parti importo, che se oggi destinato a coprire la parte corrente dei bilanci degli Enti locali (compresi i costi dell’energia), in passato aveva garantito anche la possibilità di effettuare piccoli investimenti anche a sostegno del mantenimento delle infrastrutture esistenti. In tal senso occorre inequivocabilmente prevedere che il Fondo straordinario sopra richiamato, possa essere utilizzato per il sostegno della spesa corrente ordinaria.

Il finanziamento degli oneri contrattuali legati ai rinnovi dei contratti collettivi di lavoro del personale del comparto autonomie locali (circa 25.000.000,00 per l’anno 2022, poi a regime negli importi corretti) declina, con soddisfazione, le pattuizioni pregresse e inietta sul sistema degli Enti locali un volume di risorse compatibile con le dinamiche che la spesa corrente subirà in detto settore. L’integrazione al Fondo specifici servizi comunali, ed in primis ai servizi socioeducativi alla prima infanzia e ai trasporti, consentiranno di rispondere alle presunte necessità di spesa delle Amministrazioni locali.

Per quanto riguarda gli investimenti, come anticipato, non sono attualmente disponibili risorse sul budget (in passato 40 milioni di euro). Tali risorse, peraltro, anche per il 2022 sono state reperite in sede di assestamento. Nel protocollo d’intesa in materia di finanza locale per l’anno 2023 è indicato, a tal fine, uno specifico impegno politico. Nella consapevolezza che non sono previste risorse per investimenti sul Budget, né sulla quota ex FIM, né sul Fondo di riserva, è stata concordata una rimodulazione della capacità di indebitamento del sistema degli enti locali e l’utilizzo, secondo un approccio strategico territoriale, degli avanzi di Comunità. Anche qui la soddisfazione non può dirsi piena, ma le richieste di lasciare agli Enti locali gli spazi di debito dagli stessi generati (circa tredici milioni di euro), anticipa ragionamenti che potranno essere fatti a valere sull’anno 2024, dove i margini di manovra potranno essere forse più rilevanti.

Vengono ridefiniti gli ambiti territoriali delle Aziende di promozione turistica. Lo prevede la proposta di delibera della Giunta provinciale che, oggi, il Consiglio delle Autonomie locali ha votato favorevolmente. Il Presidente del Cal, Paride Gianmoena, in apertura dei lavori, ha chiarito che si tratta di una possibilità prevista dalla legge, che consente, su richiesta dei Comuni, di ridefinire gli ambiti, fermo restando il loro numero massimo e il principio di contiguità territoriale dell’ambito turistico. Il Vice Presidente del Cal, Michele Cereghini, nel suo intervento ha evidenziato come si tratti di una presa d’atto di una scelta, consentita dalla normativa e condivisa da tutti i territori interessati. Ha augurato, quindi, buon lavoro ai nuovi ambiti.

 

La delibera
In base alla loro precisa richiesta, i Comuni di Albiano, Fornace, Baselga di Pinè e Bedollo passano dall’attuale ambito dell’APT Val di Fiemme, Altopiano di Pinè e Val di Cembra all’ambito ’APT Trento e Monte Bondone. Una scelta dovuta al fatto che i quattro Comuni hanno un legame storico, una vicinanza geografica e altri fattori socio-economici, che meglio li rappresentano nell’ambito di Trento e Monte Bondone. Un cambiamento che comporta anche la rinomina degli ambiti: l’ambito “Val di Fiemme, Altopiano di Pinè e Val di Cembra” diventa “Val di Fiemme e Val di Cembra” e l’ambito “Trento e Monte Bondone” è rinominato in “Trento, Monte Bondone e Altopiano di Pinè”. La ridefinizione degli ambiti decorre dal 1° gennaio 2023.

 

Prosegue la stretta collaborazione tra il Commissariato del Governo, la Provincia autonoma di Trento e il Consorzio dei Comuni Trentini, tesa ad ottimizzare le politiche e le strategie del sistema sicurezza. Lo prevede il rinnovo della sottoscrizione del Protocollo d’intesa per la sicurezza della Provincia di Trento. Il nuovo Protocollo si pone in continuità con l’accordo attivo dal 7 dicembre 2016, quale modello operativo idoneo a definire una strategia condivisa di azioni concorrenti sul territorio. Il contenuto del documento viene oggi rinnovato e adeguato alle nuove esigenze. Il tema della sicurezza, infatti, non coincide solo con quello dell’ordine e della sicurezza pubblica, riguarda più complessivamente la vivibilità di un territorio e la qualità della vita della popolazione che vi risiede: in tale ambito è fondamentale il ruolo degli Enti locali nella promozione e nell’attuazione di politiche per la sicurezza.

Nello specifico, il Commissariato del Governo, la Provincia autonoma di Trento e il Consorzio dei Comuni Trentini si impegnano, nell’ambito delle rispettive competenze, a migliorare ed integrare il circuito informativo interistituzionale, quale supporto per lo svolgimento dei compiti istituzionali, di mantenimento dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica e a garanzia e tutela dei cittadini. Le informazioni saranno utili al monitoraggio promosso dal Procuratore della Repubblica di Trento per il contrasto di fenomeni criminali e delle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico ed imprenditoriale trentino. Vengono aggiornate le modalità di autorizzazione e gestione degli impianti di videosorveglianza, con precise linee guida di utilizzo. Con il supporto del Consorzio dei Comuni, inoltre, sono previste azioni per l’educazione alla cultura della legalità, sensibilizzando i cittadini a un maggiore attenzione e conoscenza delle diverse forme di criminalità, con particolare riferimento a reati pedatori come furti e rapine. Verranno, inoltre favorite politiche abitative che consentano la capillare presenza sul territorio delle forze dell’ordine.

Nel corso del dibattito in Consiglio, è emersa, da un lato, l’esigenza di chiarire la legittimazione della polizia locale a trattare le immagini prodotte dai sistemi di videosorveglianza. Dall’altro – su sollecitazione di Andrea Brugnara, sindaco di Lavis – è stata evidenziata l’importanza di investire, accanto alla sorveglianza, anche sulla prevenzione, attraverso politiche che intercettino, in particolare, i bisogni dei più giovani, ed esortino a comportamenti rispettosi della comunità e dei beni pubblici.

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