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ASSOCIAZIONE TRANSDOLOMITES * PROGETTO FERROVIA VALLE AVISIO: PRESIDENTE GIRARDI, « METTERE A BILANCIO UN MILIONE DI EURO NON È UNA MISSIONE IMPOSSIBILE PER LA PAT »

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08.08 - martedì 23 marzo 2021

Guardiamo alla proposta della ferrovia dell’Avisio ove impegni verbali e sottoscrizioni scritte pro-ferrovia nel trascorrere degli anni da parte di quello o quel politico o di questo o quel partito o coalizione ne abbiamo sentiti e visti tanti, tutti ripetiamo tutti poi regolarmente disattesi senza alcun senso della vergogna. Impegni sottoscritti non tanto con la nostra associazione ma con il proprio elettorato, puntualmente imbrogliato.

Tradito non solo l’elettorato ma la sovranità delle Istituzioni provinciali come nel caso del Consiglio Provinciale di Trento il quale all’unanimità il 12 giugno 2014 votò la Mozione N. 38 con la quale impegnava la Giunta di allora a redigere lo studio di fattibilità per la ferrovia Trento-Penia.

Tradita la sovranità delle Istituzioni comunali e Comunità di Valle delle Valli dell’Avisio compreso il Consiglio comunale di Trento. Grazie alla loro sensibilità 18 mozioni 2014 al 2018 sono state votate con il parere favorevole a chiedere alle Giunte provinciali di Trento l’impegno a redigere lo studio di fattibilità in oggetto. Tradita la sovranità del popolo che nel 2012 con una petizione popolare di 8.000 firme chiedeva lo studio di fattibilità per la medesima.

Diciamola tutta: la maggior parte dei partiti politici e dei loro candidati, quindi anche il centro sinistra, nelle fasi preelettorali avevano sottoscritto un impegno ufficiale pro-ferrovia ma alla fine tutti o quasi si sono comportati come dei voltagabbana.

Al di là delle facili promesse che sono servite solo per raccogliere consensi a proprio favore, quasi nessuno ci ha più voluto mettere la faccia. Non si tratta o trattava di promettere la costruzione di una ferrovia, ma di impegnarsi a dare seguito ad un indirizzo politico che i territori avevano chiesto: lo studio di fattibilità uno studio che sarà di grande utilità per i favorevoli o per i contrari all’opera.

Si tratta di un gesto di coerenza, di promuovere il necessario percorso per acquisire le dovute conoscenze sulla potenzialità di questa proposta storica perché è sulla base delle conoscenze acquisite che si dota degli strumenti per fare le scelte successive.

Non crediamo che mettere a bilancio un milione di euro sia una missione impossibile per la Pat. Ciò sarà di aiuto per tutti. Per la politica, per gli Amministratori locali, per il mondo imprenditoriale e per la società civile.

Se c’è vera volontà politica si parta allora da questo punto di partenza, togliendo quel “Niet” da parte di qualcuno che incessantemente e caparbiamente in questi ultimi dieci anni, dall’alto della sua posizione continua a contrastarne l’incarico ed affermare testardamente, come da manzoniana memoria “ che questo matrimonio non s’ha da fare né ora né mai…”

Staremo a vedere. Transdolomites non si inchina a nessuno.

 

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Massimo Girardi

Presidente di Transdolomites

 

 

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