Basta elemosine.Serve la scala mobile che tuteli i salari. Mentre i salari sono in caduta libera, i prezzi salgono alle stelle, le tariffe aumentano di giorno in giorno assistiamo all’assordante silenzio della tre confederazione che sembrano più impegnate a difendere l’agenda Draghi che i lavoratori.
Infatti, nessuna protesta e/o mobilitazione contro il taglio dei salari e dei diritti, contro il carovita ma solo accordi sull’obbligo delle mascherine sul posto di lavoro.
Al massimo sanno solo firmare i rinnovi dei contratti nazionali i quali prevedono aumenti ridicoli, – come quello degli Enti Locali – rispetto all’inflazione che galoppa ben sopra l’8%.
Mentre il governo ci manda in guerra contro la Russia il Parlamento è impegnato a privatizzare l’acqua (in barba al referendum) ed il Draghistan avvia la campagna elettorale elargendo bonus nella convinzione che questo possa far dimenticare i lockdown, l’obbligo vaccinale, il ricatto sulla retribuzione, la distruzione della Costituzione e la macelleria sociale che ne è seguita.
Ma noi non dimentichiamo.
Non saranno pochi spiccioli erogati come bonus ai lavoratori e pensionati a cancellare una realtà che vede i salari sempre più bassi ed l’inflazione sempre più elevata (8%). Ed in questa situazione, a fronte della diserzione dei sindacati confederali, diventa indispensabile definire un meccanismo automatico di tutela dei salari e delle pensioni (Scala Mobile).
Quel meccanismo automatico è stato definitivamente abolito nel luglio del 1993 a seguito di un famigerato accordo sindacale.
Questo purtroppo sembra non interessare a nessuno e non a caso nella campagna elettorale appena iniziata non se ne parla, mentre giornali e la TV ci allietano con le telenovelle della Meloni, dei Salvini, del berlusca, senza dimenticare il Calenda/Renzi ed Letta/Di Maio del PD.
Per la noi della Cub serve una legge sul salario minimo a 10 euro l’ora ed è urgente ristabilire dei meccanismi automatici per la tutela dei salari e pensioni che non possono essere fatti a colpi di decreti.
La Cub nel più assoluto silenzio dei sindacati confederali, si sta battendo per questo, perché è l’unico modo per difendere il potere di acquisto dei salari e pensioni.