(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Con la presente SMI denuncia l’ennesima aggressione con minacce reiterate e tentativo di interruzione di pubblico servizio nei confronti di un medico di base di Trento che stava lavorando tranquillamente nel suo ambulatorio comunale.Siamo stanchi di ricevere tale tipo di persone agitate oltre misura che non hanno alcun tipo di comportamento consono nei confronti dei nostri professionisti.
Soprattutto di persone sconosciute, o che non si qualificano; che minacciano continuamente di chiamare i Carabinieri; che inventano storie assurde e le scrivono all’Ufficio aziendale per i rapporti con il pubblico; che scrivono al Tribunale dei malati, che credono che il medico di famiglia sia solo in ambulatorio per “servire” e non per dialogare o fare clinica con i propri pazienti.Siamo stanchi.E comprendiamo tutti coloro che, in queste ore, stanno pensando a cambiare lavoro.Soprattutto i giovani che non hanno alcuna esperienza di minacce; e gli anziani, che hanno dato tanto per ricevere solo schiaffi.Non ne possiamo più.
SMI, in queste ore, sta verificando la fattibilità di scioperare con i propri medici, da qui a dicembre, date le situazioni che limitano il nostro agire e che ci obbligano a prenderci, per ogni questione, un avvocato o un consulente legale.Perdendo tutti i fine settimane per dimostrare all’APSS che non abbiamo fatto quello che ci imputano pazienti e loro conoscenti agitati fuori da ogni misura.
Chiediamo che fuori dai nostri ambulatori ci sia la stessa vigilanza che APSS riserva negli Ospedali.Oppure le stesse telecamere che APSS inserisce nei posti di lavoro dei propri dipendenti.Compreso al di fuori delle sedi di guardia medica.
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Dottor Nicola Paoli
Segretario Smi Trentino