Gentile direttore Franceschi,
la cronaca di Trento riporta il caso della registrazione all’anagrafe di Trento di una figlia con due mamme. Ovviamente non mancano coloro che ritengono l’ordine del sindaco Ianeselli che impone la registrazione un atto di coraggio: una violazione della Legge in nome dei diritti del figlio. Se la figlia fosse stata registrata come avente la sua mamma vera non avrebbe visto violato nessun suo diritto.
Il voler invece farla registrare con due mamme è una violazione prima che della legge anagrafica e della Costituzione, della stessa natura, assecondando le spinte culturali verso il dissolvimento della “famiglia naturale”. Il precedente sindaco Andreatta aveva resistito.
Non così l’attuale sindaco ianeselli. Che esempio dà ai suoi cittadini se viola le norme per ragioni ideologiche? Che ne dicono i tanti cattolici che lo hanno votato? Forte l’auspicio che il Commissario di Governo faccia rispettare i criteri di registrazione previsti dalle norme relative all’Anagrafe, che viene tenuta dai Comuni solo per delega dello Stato.
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Renzo Gubert