Confesso che le vicende del partito autonomista nostrano non mi appassionano più di tanto eppure, nonostante ciò, leggo quanto riportano le cronache su quello che fu il “pipititi” di un tempo. Ne conosco le varie diapore dai tempi di Pruner e Fedel per finire ai Dallapiccola. Mi stupiscono le uscite ondivaghe del loro segretario che, manco fosse “l’oracolo di Saone” ogni giorno ne spara una diversa ma, tutte invariabilmente in politichese stretto.
Pare un gigantista sugli sci: un colpo sulla porta rossa, poi su quella blu, ultimamente, saltando qualche porta, ha virato sul nero.
In questo senso ha imparato bene dal suo mentore: “lo scapolone” noneso più famoso del Trentino, che a sua volta imparò da Tretter. L’ultima alla festa dei 75 anni: tra un mese vi dirò cosa faremo. Poi un questionario farlocco con risposte scontate per una scelta già decisa. Sta trattando, il Marchiori, su assessorati, posti di sottogoverno, e magari un posto alle politiche. Tutto, pare evidente “pro domo sua”. Ecco in questo si vede l’impronta di Panizza cui il nostro deve le sue “fortune” politiche. Ora più che mai mi pare che il segretario del Patto possa essere definito Marchionizza, con tutto quel che ne consegue.
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Aldo Collizzolli
Cittadini uniti per il Trentino-Onda