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PATTON (AD-P-A) * ELEZIONI: « LA MIA CAMPAGNA SUL TERRITORIO, A PEIO – COGOLO – COMASINE – MASTELLINA »

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10.49 - venerdì 23 settembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Il mio impegno sul territorio e per il territorio. Pietro Patton percorre l’ultima tappa del confronto col collegio elettorale. Oggi Pietro Patton conclude la campagna elettorale con un giro nel territorio del collegio.

8:30 Peio: la sostenibilità del Parco

La zona di Peio e della sua valle, che qui chiamano “valletta”, è decisamente un luogo ideale da cui partire per parlare dei principali temi che interessano il collegio. La val di Peio, con la sua convivenza in armonia con la natura e rivolta al futuro, è un primo esempio delle caratteristiche virtuose e sostenibili che andranno sempre più favorite.
Questo si vede molto bene nel settore trentino del Parco dello Stelvio, il più esteso parco nazionale delle Alpi e una delle più grandi riserve naturali d’Europa. Un parco che non è solo conservazione della natura ma anche sviluppo sostenibile: lo si osserva nella cura del territorio, dei sentieri, del paesaggio, nell’offerta turistica, nei posti di lavoro, nella cultura e nella didattica, nella biodiversità. Una serie di grandissimi risultati che saranno vanificati, se non affronteremo la crisi climatica in corso.

 

8:50 Cogolo: l’agricoltura

Queste zone agricole montane, come sono quelle di Cogolo e Peio, sono toccate profondamente dalle grandi criticità che sta affrontando il mondo contadino: secondo Coldiretti, il 13% delle imprese agricole trentine si trova in una situazione così grave da rischiare la chiusura.

I rincari dell’energia, l’inflazione, la grande incertezza in cui ora viviamo, hanno dato un grave colpo a questo settore: saranno richieste delle specifiche politiche di sostegno per la montagna e la sua economia, e in primis dovrà essere tenuto in considerazione chi lavora nell’agricoltura.

 

9:00 Comasine, Casa Matteotti: cultura, storia, autonomia

Parlare di storia e di valori di un territorio, di una città, di una nazione è sempre un esercizio scivoloso e incerto. Ma è anche un atto dovuto, perché significa parlare di identità. E l’identità, cioè quello che rimane di noi nel tempo, è una dimensione primordiale e sfuggente. È primordiale perché ci parla di chi siamo, evoca la forza indispensabile dei simboli, ci fa dire “io” e “noi”. Ed è sfuggente perché, quando la guardiamo da vicino, diventa sempre più difficile da definire in maniera univoca. E forse cercare di farlo è in qualche modo qualcosa di arbitrario.
Quali sono, dunque, le parole per esprimere la nostra identità? Sono, io credo, le parole come “solidarietà”, cioè del mutuo legame, che sono alla base dell’intuizione, geniale, della cooperazione. Sono le parole come “’Autonomia”, cioè l’istinto e della capacità di auto-governarci. Sono quelle come “rispetto per l’ambiente”, che non è solo radicamento alla terra, ma anche consapevolezza che questa è la sola Terra che abbiamo.

 

9:30 Mastellina, Casa Guardi: la cultura

Un popolo che dimentica il suo passato non ha futuro. Sicuramente lo sanno bene gli abitanti di Mastellina, dove si trova la casa di Francesco Guardi, celebre pittore del ‘700: Uno splendido edificio tardo rinascimentale, perfettamente conservato da anni di gestione attenta della cultura locale.

Ma la cultura non si alimenta solo col ricordo, l’intelligenza e le buone intenzioni: è necessario alimentarla attraverso delle politiche adeguate. Non sempre ci ricordiamo che le politiche culturali sono anche produttrici di valore economico.

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