Fugatti, le liste Itea e i cognomi: affermazioni infondate e xenofobe. il presidente Fugatti esulta: il Governo non ha impugnato la norma provinciale che introduce i dieci anni di residenza in Italia e i tre in Trentino come requisito per accedere agli alloggi pubblici popolari.
Ha dichiarato al quotidiano l’Adige del 10 ottobre scorso che “solo scorrendo i cognomi degli assegnatari nel 2018, gli stranieri rappresentano circa la metà dei beneficiari. Si tratta di un calcolo che ho fatto io guardando i cognomi non proprio trentini di coloro che hanno avuto l’assegnazione della casa.”
Un calcolo assolutamente personale, arbitrario e distorto. Invece i dati dicono che il 92% di chi ottiene un casa Itea è trentino, anche se ha un cognome straniero. Solo il 2,7% degli assegnatari è uno straniero comunitario, il 6,1% è extracomunitario. Gli altri, il presidente Fugatti si rassegni, sono trentini.
Polemizzare sulla base del cognome è assolutamente inaccettabile, discriminante e razzista: grave soprattutto da parte del presidente della Provincia, che ha il dovere di documentarsi prima di parlare.
Si interroga il presidente della Provincia di Trento per sapere:
se ritenga che utilizzare il parametro del cognome italiano per identificare coloro che abbiano maggiore diritto ad un alloggio pubblico Itea sia una argomentazione corretta;
se non ritenga che vi siano richiedenti e assegnatari di alloggi pubblici che, pur avendo un cognome straniero, vivono da molti anni in Italia e in Trentino, pagano le tasse e quindi sono pienamente titolati ad accedere alle misure di welfare previste per tutti i residenti in Trentino;
se non ritenga di dover essere in futuro più prudente nelle sue esternazioni, per non indurre, con la sua autorevolezza, i cittadini trentini a coltivare atteggiamenti xenofobi.
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PAOLO GHEZZI
LUCIA COPPOLA
Consiglieri provinciali FUTURA