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RETE 4 – “ DRITTO E ROVESCIO “ *« NUOVE RIVELAZIONI SUL PIANO PANDEMICO MAI AGGIORNATO E SULL’INCHIESTA PER EPIDEMIA COLPOSA »

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13.00 - venerdì 9 aprile 2021

“A me nessuno aveva mai detto come si può smontare un ospedale non-covid e farlo diventare un ospedale covid”, queste le parole di Luca Lorini, direttore del Dipartimento di emergenza, urgenza e area critica dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, andate in onda ieri sera, giovedì 8 aprile, su Retequattro, a “Dritto e Rovescio”.

La procura di Bergamo ha aperto un’inchiesta per epidemia colposa e indaga sui decessi per coronavirus e agli atti dell’indagine c’è un documento mostrato in esclusiva a “Dritto e rovescio”. È il rapporto sulla preparazione ad affrontare una pandemia influenzale che il Ministero della Salute invia, nel 2017, alla Commissione europea. Si tratta del piano pandemico che, solo dopo l’arrivo della pandemia da Sars-Cov-2, si scoprì non essere stato aggiornato per 14 anni. In quel documento il ministero della Salute spiegava alla Commissione europea che medici e infermieri avrebbero avuto tutti i dispositivi di protezione necessari. Era davvero così? “Avete centinaia di mascherine. Quante ne aveva lei a fine febbraio, inizio marzo?”, chiede il giornalista al medico, che risponde: “Arrivavamo a ogni due giorni dovevamo procurarci le mascherine per i due giorni a seguire”.

Il Ministero comunica poi alla Commissione europea di aver adottato il Regolamento sanitario internazionale anche per quanto riguarda l’isolamento dei pazienti infetti negli ospedali. “Questo era il mio letto e questa è la postazione accanto dove tra l’altro poi si è riempita di malati covid. Di fatto non c’era nessuna protezione”, racconta invece Federico Perelli, contagiato in ospedale a Bergamo mentre era ricoverato per un intervento chirurgico, mostrando la foto della sua camera di ospedale, con il suo letto distante appena un metro da quello dove si alternavano pazienti covid.
“Questi documenti dimostrano che vi è una grande responsabilità per violazione di legge da parte delle istituzioni. Noi chiediamo un risarcimento del danno intorno ai duecento milioni di euro, forse qualcosa di più”, afferma infine, intervistata da “Dritto e Rovescio”, l’avvocato Consuelo Locati, legale di oltre cinquecento familiari di vittime del Covid-19 che hanno intentato una causa civile al tribunale di Roma.

 

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