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VATICANNEWS.VA * UDIENZA CON I MEMBRI UFFICIO REVISORE GENERALE: FRANCESCO, « MAI CEDERE ALLA CORRUZIONE E VIGILARE PERCHÉ NON SI VERIFICHI »

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07.40 - martedì 12 dicembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Francesco: mai cedere alla corruzione e vigilare perché non si verifichi. Il Papa riceve i membri dell’Ufficio del Revisore Generale della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. Nel discorso consegnato, l’invito a osservare l’assoluta trasparenza e un appello a parlare con chi ha bisogno di solidarietà e amicizia: “Tante volte un sorriso e una parola valgono anche più di un piatto di pasta”.

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Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

Fedeltà ed onestà caratterizzano coloro che lavorano per la Santa Sede e per lo Stato della Città del Vaticano, tuttavia “la lusinga della corruzione è così pericolosa che occorre ben vigilare”. È la richiesta che Francesco rivolge ai membri dell’Ufficio del Revisore Generale, ricevuti ieri in udienza e ai quali viene consegnato il discorso del Papa che invita alla trasparenza e a non cedere “all’insidia della corruzione”.

So che dedicate molta attenzione a questo, con un lavoro i cui frutti sono gestiti al tempo stesso con fermezza e misericordiosa discrezione perché, ferma restando l’esigenza di un’assoluta trasparenza in ogni azione, gli scandali servono più a riempire le pagine dei giornali che a correggere in profondità i comportamenti. Vi invito, oltre a ciò, ad aiutare i responsabili dell’amministrazione dei beni della Santa Sede a creare presidi che possano evitare, “a monte”, che l’insidia stessa della corruzione si concretizzi.

I valori del Revisore Generale

Indipendenza, attenzione alle pratiche internazionali e professionalità: sono i valori che caratterizzano l’Ufficio del Revisore Generale della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, istituito da Francesco nel 2014 con il motu proprio Fidelis dispensator et prudens, nonché una tra le Autorità Anticorruzione, come ricorda Francesco, “ai sensi della Convenzione di Mérida, cui la Santa Sede ha aderito nel 2016 anche a nome dello Stato della Città del Vaticano”.
In merito all’indipendenza, Francesco ricorda come tale Ufficio, non dipenda “gerarchicamente da altri Enti”, il che, “lungi dal voler dire arbitrarietà”, si intende come l’esercizio della “responsabilità di un’azione sempre ben ponderata e ispirata al sommo principio della carità”.

È importante che a guidarvi sia sempre lo spirito della correzione fraterna, anche quando è necessario segnalare pratiche contabili e amministrative non conformi alle regole e situazioni da correggere. La Parola di Dio ci insegna che «il Signore corregge chi ama, come un padre il figlio prediletto» (Pr 3,12). Ricordiamo queste parole che accompagnano la correzione: amore e paternità, sempre, senza cedere alla tentazione di facili protagonismi.

Francesco fa poi riferimento allo spirito sinodale, per sottolineare l’importanza della collaborazione tra Dicasteri della Curia, “in particolare con gli organismi economici”, evitando “competizioni che possono facilmente trasformarsi in rivalità, anche a livello personale”.

Pratiche internazionali e professionalità

Il Papa passa poi al secondo aspetto, quello dell’attenzione alle pratiche internazionali, specificando l’importanza di “promuovere l’applicazione delle migliori di esse, per favorire l’equità e per essere allineati con il resto della Comunità internazionale, sempre che – ovviamente – le norme non siano in contraddizione con gli insegnamenti della Chiesa”. Infine, il terzo valore, quello della professionalità, che ogni membro dell’ufficio ha acquisito nel tempo, scrive Francesco che ringrazia i dipendenti per essersi messi al il servizio alla Santa Sede, rilevando inoltre l’importanza di investire nella formazione per “mantenere elevati standard professionali”, e nell’aggiornamento per seguire “la continua evoluzione delle numerose e complesse norme che disciplinano la revisione”.

Un sorriso può valere più di un piatto di pasta

In conclusione, il Papa sottolinea l’impegno di alcuni membri dell’Ufficio alla mensa della Caritas. È una bella cosa, e vi dico: fatelo con cuore aperto, con semplicità e gratuità, e trovate il tempo per parlare con queste persone e per ascoltare le loro storie. Spesso si incontrano persone che hanno bisogno di amicizia, ma che vengono lasciate sole. Tante volte un sorriso e una parola valgono anche più di un piatto di pasta.

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