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UDC (TN-AA) * ELEZIONI TRENTINO: DAL RÌ, « COVID, GLI ERRORI DI UN TRIENNIO SARANNO TRA I TEMI SU CUI CONFRONTARSI IN CAMPAGNA ELETTORALE »

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08.07 - martedì 12 settembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Nel 2020 accadde qualcosa che ora ci sarà di utile lezione in vista della prossima scadenza elettorale. Un evento anche più significativo di ciò che erano stati gli accadimenti dell’11 settembre 2001.

Un allarme pandemico di quelli che l’Oms lancia mediamente ogni 4 anni sulle ondate influenzali fu mediaticamente trasformato in un incubo. Si spacciò per morbo ad alta letalità e privo di ogni cura qualcosa che ad alta letalità non era e poteva essere curato con quella medicina di territorio e di prossimità che la cattiva politica fino al 2018 avrebbe voluto smantellare.

I sistemi di presidio alla tutela della salute di alcuni Paesi tra cui il nostro mostrarono tutti i limiti di politiche di controllo dei costi e di “protocolli di cura” che scommettevano su una medicina preventiva anziché sulle figure professionali il cui accesso a formazione e lavoro era stato deliberatemente limitato nei numeri in una prospettiva di domanda ed offerta pianificata per oltre un quarto di secolo.

Quella situazione vide alcune democrazie occidentali “piegare” verso la via delle autocrazie, i confini rinascere, gli scambi di beni e persone cessare di essere liberi ed i diritti costituzionali declassati più banalmente a comportamenti da regolamentare. Nel silenzio di una Libera Stampa all’uopo sfacciatamente sostenuta economicamente dagli esecutivi. Le nostre Autonomie non furono nemmeno in grado di regalarci una pubblica seduta dei propri organismi legislativi per rappresentare ai governi centrali le perplessità dei cittadini e dei loro rappresentanti se quelli ne avessero.

Il disastro economico di quelle scelte era lì, sotto gli occhi di tutti come il danno inferto.alla credibilità degli Stati. In tre anni la scelta di troppi si ridusse all’emergenza come modo di Governo dell’ordinario. La lezione è chiara per tutti, salvo chi allora come oggi è in palese malafede.

Serve, indubitabilmente serve, un ritorno al senso dello Stato che parta dalle istituzioni. Per questo Udc ha chiesto a chi era in piazza a rivendicarlo di “metterci la faccia”. Per questo gli errori di un triennio saranno tra i temi su cui confrontarsi in campagna elettorale.

 

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Roberto Dal Rì
Commissario straordinario dell’Udc per il Trentino Alto Adige Suedtirol
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