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MINISTERO SALUTE * REPORT 20-26/12/2021: « OCCUPAZIONE PAZIENTI COVID IN TERAPIA INTENSIVA ,ITALIA 12,9% / TRENTINO 23,3% / ALTO ADIGE 18,9% »

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18.56 - venerdì 31 dicembre 2021

L’aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione si conferma in Italia per la decima settimana consecutiva. A livello nazionale l’incidenza settimanale ha superato i 750 casi per 100,000 abitanti.

La velocità di trasmissione nella settimana di monitoraggio si mantiene al di sopra della soglia epidemica nella maggior parte delle regioni Italiane.

L’attuale scenario di crescita dell’utilizzo dei servizi ospedalieri osservato nell’ultima settimana, associato alle progressive evidenze che arrivano da altri Paesi Europei, rende necessario invertire la tendenza per evitare condizioni di sovraccarico dei servizi sanitari, già oggi fortemente impegnati.

L’attuale situazione caratterizzata da elevata incidenza pari ad oltre 15 volte la soglia dei 50 casi settimanali per 100.000 abitanti non consente una puntuale mappatura dei contatti dei casi, come evidenziato dalla bassa percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento pari al 21% ed in continua e costante diminuzione.

L’epidemia si trova in una fase delicata ed un ulteriore rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è altamente probabile. Alla luce della elevata incidenza e della circolazione della variante Omicron di SARS-CoV-2, è necessario il rigoroso rispetto delle misure comportamentali individuali e collettive, ed in particolare distanziamento interpersonale, uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e riducendo le occasioni di contatto ed evitando in particolare situazioni di assembramento.

Una più elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a contenere l’impatto dell’epidemia anche sostenuta da varianti emergenti.

 

 

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Punti chiave:
Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 20 dicembre – 26 dicembre 2021. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione nella prima metà di dicembre 2021.

Aumenta rapidamente l’incidenza settimanale a livello nazionale: 429 per 100.000 abitanti (20/12/2021 – 26/12/2021) vs 266 per 100.000 abitanti (13/12/2021 – 19/12/2021), dati flusso ISS. Questa tendenza trova conferma anche nel periodo più recente sulla base dei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute (783 per 100.000 abitanti nel periodo 24-30/12, dati flusso dati aggregati Ministero della Salute).

La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia d’età 20-29 anni con un’incidenza pari a 785 per 100.000 abitanti. L’incidenza più bassa si rileva nelle fasce di età superiori agli 80 anni (122 nella fascia di età 80-89 e 139 nei soggetti di età più avanzata) che presentano anche una maggiore copertura vaccinale sia con ciclo completo che con dose di richiamo.

Nel periodo 7 dicembre – 20 dicembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,18 (range 1,13 – 1,22), in aumento rispetto alla settimana precedente ed ancora al di sopra della soglia epidemica. É stabile, ma ancora sopra la soglia epidemica, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,11 (1,08-1,13) al 20/12/2021 vs Rt = 1,11 (1,07-1,14) al 13/12/2021. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità . (https://www.iss.it/primo-piano/- /asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037)

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 12,4% e in continuo e costante aumento rispetto alle settimane precedenti (rilevazione giornaliera Ministero della Salute del 27/12/2021); il numero di persone ricoverate supera le 1.000 unità, passando da 987 (20/12/2021) a 1.126 (27/12/2021). Anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta ed è pari al 15,4%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 8.101 (20/12/2021) a 9.723 (27/12/2021). Questo sta imponendo una revisione organizzativa delle prestazioni assistenziali erogate a favore dei pazienti COVID-19.

L’attuale scenario di crescita dell’utilizzo dei servizi ospedalieri osservato nell’ultima settimana, associato alle progressive evidenze che arrivano da altri Paesi Europei, rende necessario invertire la tendenza per evitare condizioni di sovraccarico dei servizi sanitari, già oggi fortemente impegnati.

2 Regioni/PPAA sono classificate a rischio alto, 18 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio moderato secondo il DM del 30 aprile 2020. Tra queste, sette Regioni/PPAA sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto secondo il DM del 30 aprile 2020. Una Regione/PA è classificata a rischio basso.

Numerose Regioni/PPAA riportano una singola allerta di resilienza. Due Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza.
In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (124.707 vs 62.669 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (21% vs 27% la scorsa settimana). È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (48% vs 45%) e aumenta anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (31% vs 28%).

L’attuale situazione caratterizzata da elevata incidenza pari ad oltre 15 volte la soglia dei 50 casi settimanali per 100.000 abitanti non consente una puntuale mappatura dei contatti dei casi, come evidenziato dalla bassa percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento pari al 21% ed in continua e costante diminuzione.

L’epidemia si trova in una fase delicata ed un ulteriore rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è altamente probabile. Alla luce della elevata incidenza e della circolazione della variante Omicron di SARS-CoV-2, è necessario il rigoroso rispetto delle misure comportamentali individuali e collettive, ed in particolare distanziamento interpersonale, uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e riducendo le occasioni di contatto ed evitando in particolare situazioni di assembramento.
Una più elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto dell’epidemia anche sostenuta da varianti emergenti.

 

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