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COMMISSIONE PARLAMENTARE SICUREZZA LAVORO * INFORTUNI : PRESIDENTE SEN. BRESSA: « AUGURARE UN FELICE 2022 SIGNIFICA ELIMINARE LO “SCANDALO“ DELLE MORTI »

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18.36 - venerdì 31 dicembre 2021

AUGURARE UN FELICE 2022, SIGNIFICA ELIMINARE LO ‘SCANDALO’ DELLE MORTI SUL LAVORO. Dichiarazione del senatore Gianclaudio Bressa, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia.

Augurare un felice anno nuovo non è soltanto una consuetudine da riservare a familiare e amici: per chi rappresenta le istituzioni della Repubblica quell’augurio deve essere un impegno vero e proprio verso la comunità dei cittadini, tanto più se si opera in un ambito dove spesso, troppo spesso, anziché auguri di felicità ci si trova a doverci rivolgere dolenti frasi di cordoglio. Perché a Natale o a Capodanno, e in qualunque altra festività, la strage degli infortuni sul lavoro non si ferma.

I dati Inail riguardanti le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate entro il mese di novembre sono state 1.116. C’è un leggero calo rispetto alle 1.151 denunce registrate nei primi undici mesi del 2020 (-3,0%), ma i numeri non sono ancora definitivi, perché potrebbero esserci denunce tardive per morti da contagio, e inoltre nessun numero potrà mai davvero dare conto dello strazio che c’è dietro ogni morte.

Si muore per mancata prevenzione, per il non rispetto delle regole, per la sottovalutazione del rischio, per situazioni di degrado e incuria, perché si investe poco in sicurezza, perché si manomettono i macchinari, perché si fa poca formazione.

Si muore giovanissimi, come la ventiduenne Luana D’Orazio, schiacciata da un macchinario lo scorso 3 maggio mentre lavorava in un’azienda tessile di Montemurlo, in provincia di Prato, e si muore dopo aver passato una vita a lavorare, come accaduto a Roberto Moiola, il camionista di 63 anni morto a novembre, a otto mesi dalla caduta dal cassone del suo camion a Guastalla.

Nell’Unione Europea l’Italia non è, per fortuna, ai primi posti della triste classifica (ci sono Francia, Spagna, Portogallo), ma questo non può farci perdere di vista l’obbiettivo di zero morti sul lavoro. Il nostro Paese non può permettersi questo necrologio quotidiano; non lo può, innanzitutto, per motivi di civiltà, e poi anche per motivi economici, perché ogni infortunio rappresenta un costo enorme per la società.

Augurare un felice 2022, deve significare, dunque, far nostre le recenti parole del presidente Mattarella: “Gli infortuni sul lavoro continuano, scandalosamente gravi”. Sono un richiamo forte affinché la sicurezza diventi il fattore centrale nell’organizzazione aziendale, nella formazione dei lavoratori, nelle decisioni della politica.

Non dimentichiamo che potremmo mettere in campo tutte le azioni di controllo e di repressione che si vogliono, ma finché nel Paese non cambierà profondamente il modo di intendere la cultura del lavoro, quello scandalo cui faceva riferimento Mattarella, rimarrà a offendere le nostre coscienze e i nostri valori di democrazia, solidarietà e progresso.

 

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Sen. Gianclaudio Bressa
Presidente Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati.
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