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MANICA (PD) – INTERROGAZIONE * TRASPARENZA: « GIUNTA PAT EVASIVA SU “PATRIMONIO DEL TRENTINO SPA”, COSA VUOLE NASCONDERE? »

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12.11 - lunedì 3 luglio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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GIUNTA PROVINCIALE E TRASPARENZA: UN RAPPORTO COMPLESSO.

Il Consigliere Manica del PD chiede cosa vuole nascondere la Giunta provinciale.

Come noto, fra i principali compiti delle opposizioni rientra anche la funzione ispettiva e di controllo sull’azione del potere esecutivo e ciò non deve irritare le maggioranze, perché si tratta dell’esercizio di un diritto-dovere che la democrazia riconosce alle minoranze. Si tratta però di un diritto che, in Trentino, viene sempre più spesso calpestato da una Giunta provinciale che è evasiva su alcune questioni, non risponde alle interrogazioni ed a quelle richieste di conoscenza ed approfondimento che sono il sale stesso della democrazia.
Ma cosa vuole nascondere la Giunta provinciale?

Lo chiede, con una specifica interrogazione, il Consigliere del PD Alessio Manica, ancora in attesa di risposta a molte interrogazioni e fra esse anche alla n. 3276/XVI depositata il 30 novembre 2021 e riferita alla cessione di un automezzo di lusso, posto sotto sequestro presso l’ “Agenzia per le Dogane e i Monopoli”, alla società pubblica “Patrimonio del Trentino Spa”.

Alla luce delle recenti indagini nazionali sulla dirigenza di tale Agenzia, il Cons. Manica chiede se esiste un qualche coinvolgimento, anche parziale, della Provincia in quest’indagine; quali rapporti hanno avuto i vertici della società “Patrimonio del Trentino s.p.a.” con la dirigenza attuale dell’ Agenzia e quali eventuali società pubbliche o partecipate dalla Provincia hanno ricevuto beni mobili da tale Agenzia.

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LA SCARSA TRASPARENZA DELLA GIUNTA PROVINCIALE. Sempre più spesso, alcune maggioranze parlamentari ritengono che gli strumenti messi a disposizione delle forze politiche di opposizione dai regolamenti d’Aula siano solo delle inutili seccature che complicano la vita degli uffici amministrativi. E’ del tutto evidente che tale pensiero aleggia, fin dall’inizio della corrente Legislatura, anche dentro l’attuale maggioranza provinciale e, soprattutto, negli ambiti di quella Giunta chiamata per legge, quanto inutilmente, a rispondere alle interrogazioni consiliari, almeno entro tempi ragionevoli. Proprio da quel silenzio emerge il chiaro disinteresse di ogni minima garanzia dei diritti dell’attività ispettiva e di controllo che la democrazia assegna alle minoranze, con il risultato di un mancato rispetto per l’Assemblea legislativa che – è bene ricordarlo a certe smemoratezze – rappresenta il popolo trentino tutto.

Il rispetto delle regole è insomma un obbligo al quale questa maggioranza leghista si è sottratta fin dall’avvio del quinquennio che sta per concludersi, mostrando anzi un crescente fastidio per tutto ciò che contribuisce a minare la falsa immagine di efficienza e di efficacia che il governo provinciale si sforza di proporre, attraverso una propaganda politica ricca di pregiudizi, contraddizioni e falle. Di tale voluto silenzio ne abbiamo contezza anche attraverso l’emergere, a livello nazionale, delle indagini at-torno a certi “disinvolti” comportamenti dell’attuale Dirigenza dell’Agenzia per le Dogane ed i Mono-poli, che ha portato in luce anche elementi posti già in rilievo dallo scrivente con l’interrogazione n. 3276/XVI del 30 novembre 2021, che, a tutt’oggi, attende ancora una risposta.

Da un servizio giornalistico si apprese allora del “grazioso” dono di una autovettura di extralusso e oggetto di sequestro, (Porsche mod. Macan, del valore di oltre 90.000,00.= euro) alla società pubblica “Patrimonio del Trentino s.p.a.”, da parte dell’Agenzia per le Dogane e i Monopoli. Va da sé che questo tipo di automezzi non corrisponde alle esigenze di una società come quella ricevente e quindi ci si affrettò a dire che si trattava di un equivoco e che l’automezzo in oggetto sarebbe stata restituito subito, proprio per l’incongruenza di una simile autovettura con le esigenze di servizio di “Patrimonio del Trentino s.p.a.”.

Al fine di evitare il rischio, sempre incombente, di essere tacciati di sciacallaggio per il solo tentativo di capire dove vengono utilizzati i fondi pubblici, si rileva l’originalità della vicenda di allora – che forse proprio limpidissima non era se a distanza di quasi due anni non è ancora giunta alcuna risposta dalla Giunta provinciale – e le conseguenze odierne, culminate nell’arresto del Dirigente generale della citata Agenzia. Certamente l’automezzo in questione venne poi, a quanto dichiarato dagli interessati, restituito all’Agenzia per le Dogane e i Monopoli, ma solo perché la questione assunse rilievo pubblico e divenne, appunto, oggetto dell’interrogazione richiamata poc’anzi.

Non si tratta di cercare il facile scandalo a buon mercato.

Qui, ciò che va messo in rilievo è l’ennesimo caso di mala gestione della “res publica”, che le forze di maggioranza, a Trento come a Roma, cercano affannosamente di tacitare e di rimettere nel dimenticatoio. Ne fa prova evidente il caso del vice-presidente della stessa società che è in contenzioso con la Provincia per la restituzione di un “contributo prima-casa” e che, per tale ragione, è evidentemente incompatibile, a giudizio dello scrivente, con il ruolo pubblico ricoperto. Ma tutti sanno che non v’è peggior sordo di chi non vuole sentire e quindi “tutto scorre”, come sempre, sperando manzoniana-mente di “acquietare e sopire, sopire ed acquietare”, nella convinzione che l’oblio aiuti a cancellare gli errori ed i misfatti.

E’ inquietante, peraltro, che chi si proclama “paladino del popolo” sia il primo a nascondere al “po-polo” stesso larga parte delle verità della politica e dell’amministrazione, accuratamente evitando di rispondere a tutte quelle interrogazioni – e sono migliaia a tutt’oggi – che provano a sollevare il velo su vicende scomode, affari forse non proprio trasparenti ed incroci di interessi quanto meno strani.

Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta per sapere:

– quali sono le ragioni tecniche e/o politiche che impediscono, a tutt’oggi, alla medesima di rispondere ufficialmente all’interrogazione n. 3276/XVI depositata ancora il 30 novembre 2021 e citata in premessa;

– se risulta, a quanto dato sapere, un coinvolgimento, anche solo parziale, della Provincia autonoma di Trento e/o della società “Patrimonio del Trentino s.p.a.” nell’indagine e nel procedimento in corso sulla mala gestione dell’Agenzia per le Dogane e i Monopoli;

– quali rapporti ha avuto – ed eventualmente ha ancora – la società “Patrimonio del Trentino s.p.a.” con la Dirigenza dell’Agenzia per le Dogane e i Monopoli, ora sottoposta all’attenzione della Magistratura inquirente, posto che in passato tali rapporti sembravano oltremodo fiorenti;

– quali società pubbliche e partecipate a qualsiasi titolo dalla Provincia autonoma di Trento, hanno ricevuto beni e/o mezzi di trasporto attinti dal parco meccanico dei sequestri di beni operati nei riguardi della criminalità comune dalla suddetta Agenzia.

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

 

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Cons. Alessio Manica

Consiglio Provincia autonoma Trento – Pd Trentino

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