Interrogazione al Presidente della Provincia. Interrogazione a risposta scritta. Le misure contro i richiedenti protezione internazionale.
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Premesso che:
con delibere, circolari, annunci sui giornali il presidente della Provincia ha dato inizio allo smantellamento del sistema trentino di accoglienza e tutela dei richiedenti protezione internazionale, in applicazione del cosiddetto decreto sicurezza del ministro dell’interno ma anche per scelta politica di considerare “prima i trentini”;
il presidente ha rivendicato la cancellazione della parola “solidarietà” dall’organizzazione dipartimentale della Provincia, in quanto sinonimo – a suo parere – di “assistenzialismo”;
sul giornale l’Adige di oggi, 11 gennaio 2019, è riportato il piano di chiusura di 39 alloggi e 159 posti letto sul territorio provinciale, e questo nonostante alcuni sindaci abbiano dichiarato che i processi di integrazione siano stati positivi;
la Chiesa trentina si è detta pronta ad aumentare fino a 250 persone i suoi programmi di accoglienza e integrazione dei richiedenti protezione internazionale;
tutta la comunicazione pubblica della giunta provinciale sull’argomento migranti ha un taglio xenofobo, è cioè mirata a suscitare allarme, preoccupazione, ostilità contro gli stranieri in generale – il che crea disagi e tensioni sociali, aumentando l’insicurezza;
il numero dei protetti o richiedenti protezione internazionale in Trentino è sceso sotto i 1400 (pari allo 0,2% della popolazione residente) e si prevede che scenderà sotto quota mille a fine 2019;
Si interroga il Presidente della Provincia per sapere.
se nella sua ottica c’è e, se sì, qual è il numero massimo di esseri umani non italiani richiedenti protezione internazionale che la giunta provinciale ritiene compatibile con l’inserimento nel sistema sociale del Trentino, terra che in passato si è contraddistinta per la sua generosità, per la sua capacità di solidarietà e di cooperazione internazionale.
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Paolo Ghezzi
capogruppo consiliare Futura 2018