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DAL RÌ (UDC) * TRENTO – CANTIERI RFI: « NO A PORTARE A SPASSO MATERIALE INQUINANTE, I TRATTAMENTI “REMEDIATION SOIL” AVVENGANO NELLE AREE INQUINATE »

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15.20 - venerdì 25 agosto 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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L’ambiente, la sua tutela e la sua cura sono storicamente un asset territoriale fondamentale per il Trentino e per i trentini che lo abitano. Vicende devastanti, dalla Sloi, alla Carbochimica, alla Siric o i bacini di Prestavel, fino alla discarica di Monte Zaccon hanno segnato la Provincia di Trento e la sua storia. E forse ci hanno insegnato qualcosa.

Quando volonterosi comitati prendono corpo per discutere di tracciati ferroviari in realtà si parla di inquinamento ed ambiente. Si ragiona di comportamenti colpevolmente omissivi e di spudorate speculazioni sulle spalle di generazioni che hanno ancora da nascere e certo non di infrastrutture.

Le aree inquinate vanno sanate. Andavano sanate. Lo saranno. Lo prevede la direttiva “Santé des sols” (Salute del suolo) immaginata per il 2023, che mira principalmente a riportare l’inquinamento dei suoli a “livelli considerati non dannosi per la salute umana e gli ecosistemi naturali” e a raggiungere “zero artificializzazione netta” entro il 2050. E certo il costo di quello e dei danni alla Salute ricadranno su chi non lo ha fatto o non si è colpevolmente assunto le necessarie responsabilità.

Anche a Trento. Però: qui poniamo una questione. Che riteniamo dirimente: se un privato vuole spostare del materiale da una sua proprietà ad un’altra deve preliminarmente provvedere a proprie spese ad una caratterizzazione del materiale. Contrariamente Appa lo sanziona. Ora le aree interessate dalle attività relative ai cantieri Rfi non possono seguire procedure diverse.

E, per evitare di portare a spasso per tutto il Trentino masse di materiale inquinato ed inquinante, la caratterizzazione ed i trattamenti di “Remediation Soil” per ridurre o neutralizzare gli inquinanti dovranno avvenire direttamente sulle aree inquinate. I costi complessivi saranno comunque ridotti di una parte di “handling” i cui risultati potrebbero portare i contaminanti ad interessare aree fino ad ora estranee a quel problema.

Di questo punto Udc Trentino Alto Adige intende fare un punto del proprio programma. Perché ciò che abbiamo visto dal 1993 (simbolicamente marcato nella storia politica del Trentino, da quella “villa di Torbole” legata proprio a quelle aree contaminate), con una sfacciata determinazione che interessò le giunte comunali e provinciali fino al 2017, non finisca nei piatti e nel sangue dei nostri nipoti. Per questo chiediamo ai trentini il loro voto.

 

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Roberto Dal Rì
Commissario straordinario dell’Udc per il Trentino Alto Adige Südtirol

 

 

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