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DAL RI (UDC TN-AA) * CASE FARMACEUTICHE: « SI TUTELI LA SALUTE PUBBLICA, NELLE TANTE COINTERESSENZE DEL BUSINESS NOI SIAMO MINORANZA »

Scritto da
06.06 - mercoledì 2 agosto 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Solo due anni e mezzo fa il 70% circa della popolazione italiana si è offerta volontaria per sperimentare gratuitamente e rinunciando ad eventuali indennizzi alcuni innovativi farmaci genici. Agli operatori addetti alla somministrazione veniva garantita una totale impunità ed un incentivo di produttività ed i fornitori venivano sollevati da qualsiasi responsabilità.

Chi decideva si è peraltro attribuita una totale immunità dalla Legge nel nome di un’emergenza di Protezione Civile poi strumentalmente prorogata. La finalità era in primis l’accertamento degli eventuali effetti avversi ed il superamento del decennale stallo autorizzativo per quei farmaci.

Pare acclarato che un 3% degli under 50 abbia manifestato reazioni più o meno gravi ed un fornitore segnala oltre tremila decessi dovuti alla sperimentazione del suo prodotto. Questi farmaci, pur rivelandosi poco utili nella funzione para-vaccinale per cui si autorizzò in via semplificata la sperimentazione (non evitavano lo sviluppo sintomatico dell’infezione ne il suo propagarsi), sembrerebbero interessanti per la cura di alcune forme tumorali e certamente quella sperimentazione di massa offrirà dati e stimoli al progresso medico.

Anche nel caso delle reazioni avverse quelle potranno offrire spunti sui meccanismi di sviluppo di alcune gravi patologie su cui si incominciano a cogliere delle correlazioni. L’idea di una sperimentazione di massa, senza alcuna responsabilità civile ed a totale carico del servizio pubblico anche nella gestione della patologie derivanti, sembra riscontrare un notevole apprezzamento da parte delle case farmaceutiche.

Dunque il “tutto è bene per ciò che finisce bene e quelli cui va male si arrangino” potrebbe essere la nuova frontiera per innovare nella ricerca medica. Poi c’è chi, come chi scrive, non crede che strumentalizzare gli utenti del Servizio sanitario nazionale ed i cittadini nel modo che si è visto sia giusto. Né che i modi fossero corretti.

E crede che l’interesse dei cittadini e dello Stato debbano coincidere e che quindi non sia quello che abbiamo visto il modo di tutelare la salute pubblica. Ma fortunatamente per tante cointeressenze in quel business, noi siamo minoranza.

Potete comunque votarci per dare forza alla nostra voce.

 

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Roberto Dal Rì
Commissario straordinario dell’Udc per il Trentino Alto Adige
#ilcentrodeltrentino
#alcentroindiemitte

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