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COPPOLA (ALLEANZA VERDI E SINISTRA) * CICLABILE GARDA – FRANA GARDESANA: « LA MONTAGNA CONTINUA A PARLARE E AD AVVERTIRE, FERMARSI È IL MINIMO »

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15.38 - lunedì 11 marzo 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Quando la ragione e il principio di precauzione sembrano vacillare: il caso della ciclabile del Garda. È così rieccoci! La sera dell’ otto marzo 2024 un masso di oltre venti metri cubi, enorme e appuntito, ha interrotto per l’ennesima volta la Statale della Gardesana all’altezza dell’ imbocco della Ponale. È la terza frana nel raggio di venti chilometri, in pochi mesi, sulla sponda occidentale, che si unisce a quelle sulla sponda orientale che si susseguono da un anno. 70 frane in 50 anni, ma per la sindaca Santi va tutto bene. Suo nonno stradino di sassi ne ha tirati su tanti perché le frane da quelle magnifiche e fragili falesie cadono eccome! Insomma siamo nelle mani di Dio. Andrà come andrà. Per ora solo un miracolo in effetti, il Garda ha Santi in paradiso, mi scuso per il gioco di parole, ha evitato che ci scappasse il morto. Al suo aneddoto rispondo col mio. Da ragazzina, alle medie, dovendo recarmi in pullman da Tremosine a Riva, non conto le volte in cui mio padre non dovesse affittare una barca per aggirare la caduta massi sulla statale e portarmi a scuola.

Quindi sì, di frane ce ne sono sempre state e tutto lascerebbe presagire da chi ci amministra non solo un blocco della famigerata ciclabile, che costerà cifre folli, devasterà il prezioso e unico paesaggio del Garda con le sue strutture impattanti e ne deturperà le sponde, ma l’avvio di seri lavori di messa in sicurezza, di disgaggio e consolidamento. Perché ormai le persone sono spaventate e molto. La Gardesana è un’arteria importante e trafficatissima che non si percorre solo per diletto ma anche per lavoro, per necessità familiari e di salute. Invece le dichiarazioni imbarazzanti della Sindaca vanno nel segno opposto. I lavori per la ciclovia andranno avanti, che problema c’è? La città la vuole! Ma quale città mi verrebbe da chiedere? Una Riva i cui abitanti, a meno che non siano obnubilati, non possono non rendersi conto del pericolo che corrono e che faranno correre ai turisti.

Hanno altresì il diritto di essere tutelati, perché la salute e la qualità della vita, il principio di precauzione, sono in carico proprio ai Sindaci e pure ai Presidenti di provincia. Ma anche Fugatti prosegue imperterrito come il Titanic tra gli iceberg. Suonando l’orchestrina delle sue incredibili sicurezze. Un miliardo e 120 mila euro di soldi pubblici per fare una grande opera inutile che, insieme al Ponte sullo Stretto, diventerà il fiore all’ occhiello del loro, di Santi e Fugatti, Ministro alle infrastrutture. Ma io ancora spero che non succederà, che si renderanno conto che sono rimasti soli perché tutti gli altri amministratori del Garda li stanno scaricando, perché anche albergatori e commercianti si stanno rendendo conto dei rischi che si stanno correndo.

Perché la Rete dei Comitati di cittadini che da quasi due anni si stanno attivando, le associazioni ambientaliste, l’opposizione in Consiglio provinciale non molleranno la presa. “Il mostro d’acciaio”, come titola La Repubblica di oggi, nessuno lo vuole. E la montagna continua a parlare e ad avvertire. Forse è il caso di tendere l’orecchio. Con la natura non si scherza e neppure coi cambiamenti climatici. Che stanno rendendo la situazione ancora più critica. Fermarsi è davvero il minimo! La via d’ acqua dei battelli che trasportano biciclette è già una realtà che va implementata. Come si fa in Germania, in Norvegia e in Svizzera. Là dove alla bellezza e alla sicurezza ci fanno caso.

 

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Lucia Coppola

Consiglio Provincia autonoma Trento – Alleanza Verdi e Sinistra

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