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COORDINAMENTO LAVORO PORFIDO * PROCESSO “PERFIDO”: « OGGI AL TRIBUNALE DI TRENTO, PER SOSTENERE LE RAGIONI DEI TRE OPERAI CINESI »

Scritto da
18.40 - lunedì 17 luglio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Oggi 17 luglio come Coordinamento Lavoro Porfido (C.L.P.), abbiamo distribuito il comunicato n. 74 davanti al tribunale (udienza processo Perfido  intervento delle parti civili), e distribuito alla mensa del porfido di Albiano a tutti gli operai. Grazie della collaborazione da parte di Vigilio Valentini ( ex sindaco di Lona-Lases 1985-1995) membro del C.L.P.

In allegato: il comunicato diffuso il 15 luglio 2023.

 

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Il processo “Perfido” in Corte d’Assise a Trento si sta avviando alle battute conclusive, il 17 riprenderà con la parola alle parti civili, a seguire toccherà alle difese e quindi per il giorno 21 è prevista l’emissione della sentenza.

Si ricorda che le udienze erano state sospese lo scorso 9 giugno dopo le requisitorie dei PM che hanno descritto e ammesso amaramente un contesto preoccupante.

Come non cogliere nelle parole del dott. Ognibene “Siamo intervenuti fin troppo tardi, li abbiamo lasciati scorrere questa regione dove e quando hanno voluto”, una nota di amara autocritica?

E come non cogliere in quelle della dott.ssa Colpani la gravità di quanto avvenuto anche a livello locale? Nella sua requisitoria ha, infatti, parlato di “grave inquinamento del tessuto economico del territorio”, di comportamenti volti a “depredare la ricchezza del territorio” e del “danno derivante dall’infiltrazione politica”. Su quest’ultimo aspetto la dott.ssa Colpani ha posto l’accento a partire proprio dal “deserto delle elezioni” a Lona-Lases, affermando di essere rimasta “impressionata” nel vedere un servizio televisivo con le persone che “scappavano quando il giornalista si avvicinava per chiedere qualche cosa su queste elezioni amministrative…”.

Ha ripercorso anche puntigliosamente la carriera amministrativa fatta in quel comune dai fratelli Battaglia, sempre nella lista vincente fin dal 1995 con il sindaco Roberto Dalmonego (Giuseppe Battaglia entrerà in Consiglio comnale nel 1997 per surroga di un consigliere di maggioranza dimissionario), fino al ruolo di assessore esterno alle cave attribuito allo stesso Giuseppe Battaglia dal sindaco Marco Casagranda nel 2005 (con il fratello Pietro consigliere di maggioranza).

Questo ci pare sufficiente a motivare la nostra ferma richiesta di una Commissione d’accesso per Lona-Lases, così come richiesto in varie sedi dal Clp, dal consigliere Alex Marini (M5S), dall’ex vice presidente della Commissione parlamentare antimafia della XVIIa legislatura dott. Luigi Gaetti (anche nel recente incontro pubblico a Trento del 30 giugno scorso) e dall’ex presidente della stessa C.P.A. della scorsa legislatura Nicola Morra.

Tuttavia vogliamo evidenziare come i fatti legati al reato di riduzione in schiavitù e quelli relativi ai condizionamenti in campo economico, non estranei alla situazione in cui versa il settore, richiedano l’istituzione di una Commissione d’inchiesta che accerti le responsabilità sul piano politico- amministrativo a livello più ampio, così come richiesto in Consiglio provinciale dal consigliere Filippo Degasperi (Onda Civica).

Per questi motivi e per sostenere le ragioni dei tre operai cinesi che si sono coraggiosamente costituiti parte civile (rappresentati dall’avv. Sara Donini), il Coordinamento Lavoro Porfido sarà presente davanti al Tribunale di Trento lunedì 17 luglio alle ore 8.30, in concomitanza con la ripresa delle udienze e l’intervento delle parti civili.

Analoga iniziativa faremo il 21 e pure presso la mensa degli operai del porfido di Albiano nei prossimi giorni, rinnovando il nostro sostegno e le nostre proposte in merito alla vertenza contrattuale in corso.

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Per Coordinamento Lavoro Porfido

Walter Ferrari

Albiano, 15 luglio 2023

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Cos’è la dignità? Questa la definizione dalla enciclopedia Treccani: “La condizione di nobiltà ontologica e morale in cui l’uomo è posto dalla sua natura umana, e insieme il rispetto che per tale condizione gli è dovuto e che egli deve a sé stesso.”

La dignità dei lavoratori del porfido è stata spesso calpestata e gli stessi operai hanno dimostrato, purtroppo, una certa incuria per la propria dignità ogni qualvolta si sono disinteressati alle vicende che offendevano la dignità anche di uno solo di loro.

La dignità degli operai del porfido è stata offesa e calpestata quando:

– l’8 marzo 1993 il senatore Enzo Erminio Boso (Lega Nord) tagliò i sigilli a due macchine cubettatrici presso la ditta Dossalt di Albiano, poste sotto sequestro dalla Magistratura in quanto non conformi alle norme per la prevenzione degli infortuni e quindi a tutela dell’integrità fisica dei lavoratori;

– i lavoratori italiani e i Sindacati di categoria si sono disinteressati del destino di molti operai, in particolare extracomunitari, a partire dal 1994 esternalizzati presso aziende artigiane o trasformati fittiziamente in partite Iva, esclusi dalla tutela contrattuale dell’integrativo di settore e sottoposti a livelli crescenti di sfruttamento;

– nel 2008 è stato licenziato a San Mauro l’operaio Massimo Sighel, impegnato quale cittadino nella difesa dei beni comuni nel suo ruolo di presidente dell’Asuc di Miola;

– nel 2009 è stato pretestuosamente licenziato ad Albiano l’operaio Youssef Marras;

– le Amministrazioni comunali della zona del porfido, all’atto della proroga delle concessioni nel 2010-11, non hanno rispettato le previsioni della L.P. n.7/2006 in materia di tutela dei livelli occupazionali;

– la Giunta provinciale non ha vigilato e richiamato i Comuni al rispetto della legge;

– le Organizzazioni sindacali Fillea-Cgil e Filca-Cisl hanno sottoscritto i “Protocolli d’intesa” del maggio e novembre 2012, con rappresentanti imprenditoriali, Sindaci ed Assessore provinciale, che consentivano i licenziamenti ricorrendo agli ammortizzatori sociali, senza dire una parola in merito alle gravi omissioni di cui sopra;

– per alcuni anni, a partire dal 2012, molti lavoratori si sono visti negati i diritti contrattuali proprio per quanto riguardava la regolare corresponsione dei salari, nel perdurante silenzio da parte dei sindacati confederali;

– nell’estate del 2014 presso la ditta concessionaria “Anesi Srl”è stato messo in atto il tentativo di estorsione, con la minaccia del licenziamento, nei confronti dei lavoratori, al fine di ottenere la falsa dichiarazione in merito alla regolarità retributiva;

– il 2 dicembre 2014 a Lases è stato sequestrato e brutalmente pestato l’operaio cinese Hu Xupai, nel silenzio generale e con la “complicità” degli stessi Carabinieri di Albiano;

– di fronte alle segnalazioni e denunce, in merito alla mancata corresponsione dei salari, da parte del C.L.P., Fillea-Cgil e Filca-Cisl hanno sotto firmato decine di “Accordi di conciliazione” senza verifiche, garanzie e vigilanza sul loro rispetto. I concessionari di cava hanno evitato così provvedimenti sanzionatori da parte dei Comuni;

– nell’estate del 2015, i funzionari della Fillea tentarono di far annullare il provvedimento di decadenza della concessione alla ditta “Diamant Porfidi Srl” a Lona-Lases, cercando di evitare un precedente per violazione degli obblighi contrattuali;

– quando nel 2016-17 i sindacati confederali aprirono una vertenza per il rinnovo contrattuale, contro la volontà dei lavoratori, al fine di sostenere la proposta di revisione della legge cave avanzata dall’assessore provinciale Alessandro Olivi (PD), volta a sbarrare la strada ad analoga proposta presentata dal consigliere Degasperi su ispirazione del C.L.P. e ad evitare conseguenze giudiziarie per amministratori comunali e provinciali in merito alla mancata osservanza della legge in vigore. Significativo lo spostamento al 31 dicembre 2017 del termine per adempiere a quanto previsto dal co.5, art.33 della L.P. n.7/2006 in materia di tutela dei livelli occupazionali!

 

Dignità che è stata invece difesa quando:

– pochi operai ed ex operai si sono mobilitati per sostenere, grazie anche all’impegno dell’avv. Lorenza Cescatti, prima Massimo Sighel, poi Youssef Marras e molti altri operai licenziati;

– il C.L.P., ha supportato gli operai in difficoltà ed ha denunciato, anche con numerosi esposti alla Procura della Repubblica di Trento, il mancato rispetto degli obblighi contrattuali;

– il giornalista dell’Adige Domenico Sartori ha coraggiosamente dato voce alle sofferenze di molti lavoratori in difficoltà;

– il segretario comunale di Lona-Lases, dott. Marco Galvagni, ha sottoposto a verifiche più stringenti il rispetto dei contratti in merito alla regolare corresponsione dei salari, respingendo i tentativi sindacali di far annullare provvedimenti di decadenza delle concessioni per tali inadempienze;

– l’operaio Feska Fatmir ha respinto il ricatto occupazionale e si è rivolto al sindacato;

– l’operaio Hu Xupai ha deciso di denunciare quanto accadutogli il 2 dicembre 2014;

– il 5 maggio 2016, l’avv. Giampiero Mattei presentò coraggiosamente un “Esposto-denuncia” alla Procura per segnalare la “condotta anomala, se non illecita, tenuta dai Carabinieri della Stazione di Albiano in occasione dei fatti del 2 dicembre 2014”;

– il consigliere regionale Filippo Degasperi presentò, nella primavera del 2016, una breve ma incisiva proposta di modifica della legge cave, ispirata dal C.L.P., per vincolare i Sindaci all’adozione di controlli e provvedimenti a tutela dei diritti dei lavoratori;

– il deputato Riccardo Fraccaro (M5S) ha chiesto conto, mediante varie interrogazioni parlamentari, della grave situazione determinatasi nel settore del porfido;

– il Tribunale di Trento ha condannato i tre esecutori materiali del sequestro e pestaggio di Hu Xupai, condanna confermata poi dalla Cassazione;

– il consigliere regionale Alex Marini (M5S) ha chiesto l’istituzione di un “Osservatorio sulla criminalità organizzata” ed ha supportato lealmente il C.L.P. nella sua attività di denuncia;

– il mensile QT, diretto da Ettore Paris, ha coraggiosamente avviato un’inchiesta giornalistica sulle infiltrazioni mafiose nel settore del porfido;

– il senatore Nicola Morra, in veste di presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, ha deciso di prestare attenzione a ciò che stava succedendo nelle cave di porfido mediante due audizioni, a Roma nel novembre 2019 e a Trento nel maggio 2022;

– la Procura della Repubblica di Trento ha avviato e i Carabinieri del ROS hanno condotto l’indagine “Perfido”, che ha fatto emergere condizioni di sfruttamento degli operi fino alla “riduzione in schiavitù”, reato punito dall’art. 600 del nostro Codice penale;

– tre operai cinesi hanno avuto il coraggio di costituirsi parte civile nel processo “Perfido” e gli avvocati Bonifacio Giudiceandrea e Sara Donini hanno dato la loro disponibilità ad assisterli gratuitamente; così come aveva fatto il compianto avvocato Giampiero Mattei che ricordiamo sempre con profonda gratitudine.

 

Non chiediamo pene esemplari ma, verità e giustizia.

In primo luogo verità, per rimediare alle offese alla loro dignità che, in questi anni, tanti lavoratori del settore porfido hanno subito.

Chiediamo una giustizia non incentrata sulla pena, bensì sulla riparazione dei torti fatti mediante un giusto risarcimento per chi ha subito.

Chiediamo altresì con forza anche la presa d’atto delle responsabilità politiche e sindacali per quanto successo nell’ultimo quarto di secolo.

 

 

Coordinamento Lavoro Porfido

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