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COORDINAMENTO INTERREGIONALE TUTELA GARDA (TN) * CICLOVIA: « APPROVATO IL PROGETTO ESECUTIVO DI UN LOTTO, CI AFFIANCHIAMO AGLI ASSESSORI MATTEOTTI E MALFER »

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16.09 - sabato 6 aprile 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Approvato il progetto esecutivo di un lotto della ciclovia da sud verso nord con la passerella a sbalzo. Appello agli assessori Matteotti e Malfer. A neppure 48 ore dal Consiglio Comunale del 26 marzo, in cui gli assessori Pietro Matteotti e Mauro Malfer chiedevano ai tecnici provinciali e al Presidente della Giunta provinciale Fugatti di modificare il progetto della ciclovia nel tratto trentino ovest in modo da eliminare la passerella a sbalzo sulle falesie (UF3 dal confine con la Lombardia alla Foce del Ponale verso nord), Maurizio Fugatti, ancora una volta, “tira dritto”. Conseguentemente il 28 marzo il Commissario Misdaris approva con determina n. 3169 il progetto esecutivo della UF3.2 (lotto con passerella sbalzo che prosegue il tratto ora in costruzione da sud verso nord fino all’Hotel Pier).

Quindi l’incontro in Consiglio Comunale è stato puramente unidirezionale, con il Presidente e i suoi tecnici che hanno fatto calare sul territorio la loro soluzione.

Nessuna possibilità di confronto, nessuno spazio di interrelazione. Il tempo per le domande concesso ai consiglieri -che con serietà, documentazioni e argomentazioni hanno espresso pareri e punti di vista vari e approfonditi– che doveva essere la conclusione significativa della presentazione con la raccolta di osservazioni da recepire e valutare, è stato completamente snobbato da Fugatti. Riteneva forse già tutto vano? Può essere che la delibera, firmata da Misdaris 2 giorni dopo, fosse già stata approntata?

È ben vero che, come affermato dal Commissario Misdaris con voce dal tono quasi canzonatorio, Malfer nel novembre 2022 aveva approvato in Conferenza dei Servizi tutto il progetto della costa ovest (UF3) con tanto di passerella a sbalzo, ma lo spazio per i dovuti approfondimenti di un progetto così devastante doveva essere concesso, anche perché mai prima d’ora la Provincia aveva organizzato incontri pubblici per la presentazione del progetto.
Questa è una delle gravissime mancanze di questo iter progettuale, che deve prevedere presentazioni pubbliche del progetto ed incentivazioni della partecipazione attiva di associazioni e cittadini, ma in tempo utile per il dibattito, non a cose già decise e “blindate”.

Altre anomalie, per chiamarle con un termine molto soft, sono emerse nella presentazione dei tecnici:
– la preoccupante affermazione del geologo Valle che ‘sicurezza in natura è un termine che non esiste, bisognerebbe cancellarlo dal dizionario e parlare di sostenibilità, mitigabilità’;
– gli importi non corrispondenti che il Commissario Misdaris ha propinato, affermando che i lavori della costa ovest avranno un costo di 60.000.000 euro, quando c’è un elaborato progettuale che al momento attuale li contabilizza in 80.916.946 euro, ma con l’esclusione dei due tratti critici della Casa della Trota e dell’Hotel Pier -che sono ancora nella profonda nebbia progettuale e che sicuramente costeranno una bella cifra-, ed escluse anche le ulteriori opere di consolidamento e messa in sicurezza delle falesie che le recenti frane impongono;

– non è neppure vero, come invece sostenuto dall’ing. Martorano, che non vi sia alcuna traccia nella normativa che proponga la via d’acqua (intermodalità) come alternativa per superare i tratti critici e di difficile realizzazione: il Decreto Ministeriale 517 del 2018, con cui venne proposto il Protocollo d’intesa per la realizzazione della ciclovia, nell’allegato ‘Requisiti di pianificazione e standard tecnici di progettazione per la realizzazione del Sistema nazionale delle ciclovie turistiche’ al punto B.2 del parametro ‘Sicurezza’ riguardo a tratti/punti potenzialmente pericolosi recita: ‘Tali criticità devono essere risolte (…) con un’adeguata offerta intermodale (ferro, gomma, navigazione)…’

Come fa Fugatti con la sua maggioranza a proseguire con il progetto di una ciclabile che per il geologo Valle NON PUÒ ESSERE SICURA?

Sempre più voci si alzano per chiedere la sospensione e la revisione del progetto. Non è assolutamente accettabile l’affermazione relativa al fatto che questo devastante progetto non si possa più cambiare, nonostante gli importi esorbitanti e in continuo aumento, lo sfregio paesaggistico e il grave rischio di caduta frane sulle persone e sulla infrastruttura.

Ci affianchiamo al tono deciso con cui gli assessori Matteotti e Malfer in Consiglio Comunale hanno chiesto le opportune modifiche e ci appelliamo a loro affinché fermino l’iter della UF3 con ogni mezzo a loro possibile.
Questa è l’opera più vergognosa che sia stata progettata nell’Alto Garda proprio perché sfregerà per sempre il più bel paesaggio che abbiamo, che oltretutto è stato il motivo del grande successo, anche turistico, del nostro territorio e che potrebbe ancora essere il motore per un miglioramento, in senso qualitativo, dell’offerta turistica.

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Coordinamento Interregionale per la Tutela del Garda

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