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COORDINAMENTO INTERREGIONALE TUTELA GARDA * CICLOVIA: « LAVORI COSTRUZIONE TRATTO OVEST, IL NOSTRO DISSENSO VERSO PAT E COMUNE RIVA DEL GARDA »

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15.52 - venerdì 24 novembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Ciclovia del Garda? No, non così. Appresa dai media locali trentini la notizia che sono stati affidati i lavori per la costruzione del tratto ovest della ciclovia del Garda dal confine con la Lombardia verso nord, il Coordinamento Interregionale per la Tutela del Garda esprime il proprio totale dissenso nei confronti della Provincia Autonoma di Trento e del Comune di Riva del Garda.
La Giunta Fugatti, con la tacita approvazione dell’amministrazione comunale Santi, ha dunque avviato la modifica delle incantevoli falesie gardesane ammirate da tutto il mondo e, salvo la costruzione della bellissima strada-parco negli anni 30, rimaste intatte nel corso dei secoli.

Nonostante il Coordinamento abbia già nel 2018, ed ora nuovamente con grande forza, competenza ed attenzione, sollevato nette critiche al progetto, queste istituzioni con ostinazione perseverano nella realizzazione di un’opera che comporterà una modifica indelebile alla bellezza del paesaggio del Garda settentrionale, un impatto per l’ambiente naturale del lago e delle sue sponde, una enorme spesa di risorse pubbliche, un pesantissimo aggravamento del carico antropico sulla Gardesana (i ciclisti non pedaleranno sulla passerella intasata di pedoni e si riverseranno sulla strada statale 45bis), una rischiosissima esposizione di decine e decine di migliaia di persone ai crolli di rocce da sempre notoriamente instabili; certo vengono previste opere di mitigazione del rischio che hanno fatto lievitare enormemente i costi, ma, come si rileva anche dalle perizie, il rischio zero non esiste. Ed il passato non è benevolo. Infatti, la zona è a rischio geologico massimo, non si comprende perché si voglia sfidare la natura, quando i tecnici provinciali stessi ammettono la gravità della situazione geologica peggiorata con il cambiamento climatico in corso. Basterebbero le ultime due frane di novembre 2023 (galleria di Ledro e Gardesana Orientale) a dissuadere dal perseverare in questa progettazione. Nel 1999 vi fu addirittura una grande frana con una vittima.

L’amministrazione comunale di Riva del Garda, e la ciclovia è nei comuni di Riva e Ledro, è acquiescente nel merito del progetto della passerella a sbalzo: abbiamo incontrato lunedì 20 novembre 2023 il Sindaco Santi, l’assessore Matteotti e un tecnico comunale (assente all’ultimo minuto l’assessore all’urbanistica Malfer) che hanno espresso un vago sconcerto davanti alle immagini ed ai rendering mostrati. Apprezzabile il ‘No, non così a sbalzo’ – è infatti di 5 metri lo sbalzo dalle rocce, in lunghi tratti con copertura – dell’assessore alle opere pubbliche Matteotti e qualche dubbio, in tempi di scarsezza di fondi, di fronte ai costi già aumentati vertiginosamente: un tratto di 98 metri per quasi 3 milioni di euro (vedi il DO.P.I. Documento Programmazione Interventi-Ciclovia del 6 ottobre 2023 che riporta € 2.622.516 !)

Quanto al resto, 81 milioni complessivi preventivati ad oggi per 5,5 km appena iniziati (vedi, appunto, la Delibera della Giunta Provinciale n. 1787 del 06.10.2023, Aggiornamento DO.P.I., Allegato 2, pag 17, € 69.805.722+ € 11.779.401 per trasferimenti = TOTALE € 81.585.129) e destinati certamente ad ulteriori incrementi. Nel 2021 tali costi ammontavano ad € 28.000.000,00, ed ora sono triplicati. Questa la ragione dell’esposto, di recente integrato con altra documentazione, presentato dal Coordinamento alla Procura Generale della Corte dei Conti di Trento. Che siano risorse statali e provinciali per noi poco importa: sempre denaro pubblico è. E i tempi richiederebbero ben altri investimenti!

Eppure l’alternativa a costi e possibili pericoli c’è, ed è la navigazione: il collegamento dei tratti settentrionali della ciclovia tramite i battelli. Questa soluzione, perfettamente legale, prevista e persino auspicata dalla normativa sulle ciclovie, esclusa non per ragioni tecniche, bensì per una precisa scelta politico-programmatica, era stata caldeggiata dal Tavolo Tecnico Operativo ministeriale già dalle prime valutazioni del progetto nell’ottobre 2021. Il servizio di navigazione lacuale, molto più economico e sicuro, assolve attualmente in modo altamente efficace al trasporto di turisti (al 31.08.2023 n. 1.993.431 passeggeri sul Garda, di cui 248.527 a Riva e Torbole), nonché di ciclisti (al 31.08.2023 erano 49.206, il 24% dei quali agli scali di Riva e Torbole) e piace e si afferma sempre di più.

Non è certo quanto sopra descritto che serve al Lago di Garda: già afflitto da un annoso, macroscopico fenomeno di ‘sovraffollamento turistico’ (28 milioni di presenze all’anno) ignorato totalmente, inquinato da traffico automobilistico e soffocato dalla cementificazione per costruire alloggi e strutture turistiche a vantaggio della speculazione edilizia e degli interessi di pochi, già mostra segni di declino nell’attrattività. Si creano “grandi opere” per attirare turisti titubanti davanti al traffico inquinante, alla cementizzazione della costa, ai prezzi, allo stato delle acque. Invece di usare la risorsa base (acqua pulita, spiagge, riduzione del traffico) ormai in crisi, si creano nuovi “giochi” per turisti. La rincorsa dei ‘numeri’ e non della ‘qualità’ del turismo ha prodotto questi risultati: non si può indugiare oltre per cambiare rotta.

Il Coordinamento Interregionale per la Tutela del Garda chiede ancora con forza che venga sospesa la realizzazione della ciclovia almeno nel tratto settentrionale, revisionato il progetto e scelta la navigazione con mezzi ecologici per offrire un’alternativa sostenibile allo scempio definitivo del Garda.

 

 

PAT * CICLOVIA DEL GARDA: « AGGIUDICATI I LAVORI, PER IL TRATTO AL CONFINE CON LA LOMBARDIA »

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