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CONSIGLIO PAT – FORUM TRENTINO PACE * PUNTO D’INCONTRO: PRESIDENTE PILATI, « LA POSIZIONE DELLA COMUNITÀ DI CRISTO RE NON PUÒ ESSERE DERUBRICATA A SOLA “REAZIONE DI PANCIA“ »

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16.56 - venerdì 17 marzo 2023

Punto d’Incontro, presidio di pace. Il Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani osserva con preoccupazione quanto sta avvenendo a Trento in merito alla proposta di spostare, per la durata dei lavori di ristrutturazione della sua sede storica, la mensa e le attività della cooperativa sociale Punto d’Incontro presso le ex-scuole Bellesini, nel quartiere Cristo Re. Vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà per Punto d’Incontro: dalla sua nascita, la cooperativa si è resa punto di riferimento per chi vive condizioni di difficoltà e marginalità, contribuendo a favorire percorsi di vita e integrazione tra comunità differenti. Pensiamo, però, sia necessario sottolineare alcuni aspetti che questa vicenda sta mettendo in evidenza. Ci sono due piani, in particolare, che sentiamo di dover prendere in considerazione: il primo è tutto viscerale. Sostenere Punto d’Incontro è giusto in quanto tale: le attività quotidiane della cooperativa mostrano ogni giorno la potenza e la concretezza che i principi di uguaglianza e solidarietà possono avere sulla vita delle persone se esiste chi si prende carico di rendere i principi azioni. In una Repubblica impegnata a “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale”, realtà come Punto d’Incontro indicano una via chiara da percorrere. Un percorso che, come Forumpace, ci sentiamo di sostenere appieno.

Il secondo piano, invece, guarda ai numeri: quelli del Punto, che tra il 2021 e il 2022 ha distribuito rispettivamente 33mila e 46mila pasti. Ma anche quelli legati alle diverse condizioni di marginalità sociale che raccontano un costante scivolamento delle persone in condizioni di povertà sempre più estreme contro la quale i percorsi di accoglienza (variamente intesi) non rappresentano certo una “minaccia” ma uno strumento di risposta ai bisogni fondamentali delle persone.
Tuttavia non possiamo limitarci a registrare questo aspetto: la reazione di parte della comunità di Cristo Re alla presenza di un luogo di integrazione come Punto d’Incontro non può essere derubricata alla sola “reazione di pancia” (cosa che, invece, non esita a fare chi pensa di potersi approfittare politicamente di questa vicenda). Serve un’azione pianificata e condivisa, partecipata e progettata con tutta la comunità. Un’azione a cui si possa dare ampio respiro anche per il futuro.

È evidente, quindi, che tutte le istituzioni coinvolte – dalla circoscrizione fino ai livelli più alti del governo del territorio – devono sentirsi chiamate in causa per aprire spazi di dialogo e di racconto, di azione e progettazione condivisa. Non basta, lo sappiamo, mostrare con i numeri che i processi di accoglienza e integrazione costituiscono valori aggiunti per le realtà in cui avvengono. Serve mettere in campo un lavoro di cucitura per rammendare quei rapporti sociali e istituzionali che si sono sfilacciati negli ultimi anni: come Forumpace, la nostra azione culturale e istituzionale è votata a questo.

Le vicende che hanno coinvolto la cooperativa Punto d’Incontro mostrano ancora una volta come sia fondamentale rinnovare ogni giorno l’alleanza tra le diverse comunità che compongono il nostro territorio. Lo spostamento di Punto d’Incontro può rappresentare, in questo senso, un’occasione, ma solo se la cooperativa non verrà lasciata sola e se la comunità di Cristo Re non verrà ignorata e lasciata in balia di chi ha altri disegni da perseguire.
Quel compito di rimozione degli ostacoli riguarda tutti e tutte e, nello stare al fianco di Punto d’Incontro, abbiamo il compito di costruire ponti e rafforzare legami per far sì che quegli ostacoli non rimangano cementati nella paura dell’altro e nelle strumentalizzazioni di pochi.

 

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Dott. Massimiliano Pilati
Presidente Forum trentino per la pace e i diritti umani

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