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CLES-CIRCONVALLAZIONE: FUGATTI INTERROGA, SORTEGGIATE TRE IMPRESE NON TRENTINE?

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14.36 - giovedì 29 giugno 2017

(Fonte: Maurizio Fugatti) – Circonvallazione di Cles: sorteggiate tre imprese non trentine? Un’altra importante opportunità sprecata per sostenere le nostre aziende trentine.

La variante stradale all’abitato di Cles è ormai attesa da tempo in Valle sia dai cittadini sia dagli amministratori per sgravare finalmente dal traffico il paese.

In merito alla realizzazione della stessa, diverse sarebbero le posizioni emerse nel corso degli anni tra favorevoli e contrari all’intervento.

Se da un lato infatti l’opera oggetto di tale documento servirà per dare respiro all’abitato e dirottare esternamente i mezzi, dall’altro lato si ritiene fondamentale che l’amministrazione comunale, attraverso i canali a disposizione, mantenga vivo e attrattivo Cles.

Rispetto ad altre realtà penalizzate dalla presenza di una variante di tale tipo, Cles potrebbe risentirne in modo inferiore considerati i servizi che offre all’intera Valle e gli uffici presenti; e proprio sfruttando tale caratteristica unitamente a manifestazioni, sviluppo turistico, economico e culturale si potrà scongiurare una ricaduta negativa sulla comunità.

Tralasciando tali aspetti e soffermandoci sull’opera in sé, il rammarico rispetto alle notizie emerse in data odierna è forte.

Purtroppo, ancora una volta, le modalità con cui un bando di gara viene concepito paiono penalizzare le ditte locali.

Una grossa opportunità sprecata per risollevare ed aiutare le aziende trentine; una ricaduta negativa che di certo merita delle spiegazioni.

Si ricorda a tal proposito che la precedente gara andò deserta visto il rigetto, da parte del Consiglio di Stato, di entrambe le istanze presentate dalle due concorrenti che avevano presentato ricorso dopo la loro esclusione (pare per mancanza di determinati requisiti previsti nel bando).

Così, in data 21.12.2016, l’Agenzia provinciale per gli appalti e contratti della Provincia autonoma di Trento pubblicò il bando di gara per l’affidamento, mediante procedura negoziata, dei lavori relativi alla costruzione della circonvallazione dell’abitato di Cles sulla S.S.43 indicando la scadenza della presentazione delle richieste di partecipazione per il 30 gennaio 2017.

L’opera – costo complessivo stimato di Euro 41.352.980,37 più Euro 1.710.147,22 di progettazione – prevede diversi interventi ovvero la rotatoria in località Campazzi, la galleria artificiale per la nuova circonvallazione dell’abitato di Cles, una nuova rotatoria in località Cassina, una bretella di collegamento tra la rotatoria in loc. Cassina e la S.S. 43(comprensiva della rotatoria di innesto tra la bretella stessa e l’attuale

sedime della S.S. 43), un viadotto di attraversamento alla valle del rio Dres, una galleria artificiale per la nuova variante di Dres e un nuovo svincolo in corrispondenza dell’innesto tra la S.S. 43 e la strada per il Castellaz.

Se il criterio di aggiudicazione stabilito è quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa (di certo non nuovo!), dall’altro lato sorgono perplessità in merito alle modalità con cui le tre aziende (su pare una ventina di richieste di partecipazione) sono state scelte e sul perché non si sia provveduto a stendere un bando che favorisse le aziende locali così come pare avvenire di consueto in Provincia autonoma di Bolzano.

In primo luogo a pag.21 del bando si prevede che “Qualora le richieste di partecipazione siano i numero superiore a 3, l’individuazione dei concorrenti da invitare avverrà mediante sorteggio in seduta riservata…Tutte le operazioni relative al sorteggio saranno videoriprese e rese accessibili ai partecipanti a conclusione della procedura di gara…”.

Una procedura insolita, seppur legittima, che rischia comunque di escludere imprese locali, più valide e più economiche rispetto a quelle che hanno avuto la fortuna di essere pescate! In questo modo quindi non prevale un criterio di scelta basato sul merito ma semplicemente sulla fortuna; e ciò potrebbe provocare successivamente problematiche sia sulle opere stesse sia sulle tempistiche di realizzazione.

Inoltre, appurato che le ditte che hanno presentato richiesta di partecipazione sarebbero circa una ventina, non si comprende perché limitarsi alla scelta di solo tre imprese (numero minimo pare previsto dalla legge) visto che a nostro modo di vedere non verrebbe garantita sufficiente concorrenza tra soggetti interessati.

Inoltre ci si chiede per quale motivo non si sia proceduto al sorteggio con la presenza dei partecipanti o in seduta pubblica, ma ci si sia affidati a videoregistrazioni che saranno rese accessibili ai partecipanti a conclusione della procedura di gara.

Alla luce di quanto sopra riportato, ed essendo andata deserta la precedente gara a seguito del pronunciamento del Consiglio di Stato, ci chiediamo se la procedura di affidamento si sarebbe potuta formulare diversamente, aumentando così la possibilità di assegnare i lavori ad un’impresa locale.

Il tutto, ovviamente, seguendo la normativa in vigore e tenendo in considerazione le varie possibilità (se davvero alla Provincia interessa salvaguardare e privilegiare, per quanto possibile, le nostre imprese).

 

 

*

Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia per sapere:
1. Per quale motivo i nominativi delle tre imprese sorteggiate non possono essere resi pubblici (nel caso si chiede possibilità di accesso alla documentazione secondo l’art.147 del Regolamento interno del Consiglio provinciale);

2. Nel caso in cui i nominativi delle tre imprese sorteggiate non potessero essere resi pubblici, se si possa quanto meno venire a conoscenza della natura delle stesse (impresa singola, consorzio, raggruppamento temporaneo o altro) e della loro sede legale;

3. Per quale motivo si è stabilito di individuare i concorrenti da invitare mediante sorteggio in seduta riservata applicando inoltre il numero minimo di tre previsto dalla normativa vigente considerato che in questo modo potrebbero essere state escluse imprese locali, più valide e più economiche rispetto a quelle che hanno avuto la fortuna di essere pescate e quale il numero massimo invece di inviti previsti per legge;

4. Per quale motivo non si è proceduto al sorteggio con la presenza dei partecipanti o in seduta pubblica, ma ci si sia affidati a videoregistrazioni rendendole accessibili ai partecipanti a conclusione della procedura di gara;

5. Essendo andata deserta la precedente gara a seguito del pronunciamento del Consiglio di Stato, si chiede se la procedura di affidamento si sarebbe potuta formulare diversamente, aumentando così la possibilità di assegnare i lavori ad un’impresa locale e quali eventualmente le possibili vie da seguire previste dalla normativa;

6. Se il sorteggio di tre imprese non trentine – qualora venisse confermato – si consideri un’importante occasione persa per le imprese locali e, nel caso di risposta affermativa, per quale motivo stabilire determinati criteri piuttosto che trovare una formula (ovviamente consentita dalla normativa in vigore) per agevolare l’assegnazione dei lavori ad un’impresa trentina, così come pare avvenire di consueto in Provincia autonoma di Bolzano.

 

A norma di Regolamento, si chiede risposta scritta.

 

 

 

 

In allegato l’interrogazione contenuta nel comunicato stampa:
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