Riforma del Progettone. Sono i no di Spinelli a preoccupare i lavoratori. Cgil Cisl Uil rispondono alle ingiurie dell’assessore Spinelli: sindacato coinvolto tardivamente, ma c’è ancora spazio per accogliere le nostre proposte.
Sulla riforma del Progettone il percorso di concertazione è stato ridotto a pochi giorni vista l’accelerazione sul disegno di legge voluta dalla Giunta e, soprattutto sono state bloccate da Spinelli alcune delle più importanti proposte di miglioramento del disegno di legge presentate dal sindacato. Cgil Cisl Uil rispondono a muso duro alle affermazioni ingiuriose e infamanti pronunciate stamani dall’assessore Achille Spinelli all’indirizzo dei sindacati in seconda Commissione.
“Le improbabili accuse lanciate da Spinelli oggi – incalzano Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Walter Largher che per Cgil Cisl Uil seguono le politiche del lavoro – testimoniano ancora una volta l’estrema debolezza della Giunta nell’approcciare le scelte di politica del lavoro. In pratica l’assessore Spinelli oggi ha ammesso di avere ancora una volta la coda di paglia e di fronte alle sue difficoltà non ha trovato altra soluzione che fare scarica barile infangando chi, come noi, critica nel merito il disegno di legge e avanza costruttivamente proposte migliorative. Noi non ci facciamo certo intimorire”.
Per i sindacati la dimostrazione della mancata volontà di dialogo della Giunta viene dal voto di oggi in commissione dove la maggioranza leghista ha bocciato alcuni emendamenti delle opposizioni che riprendevano le osservazioni del sindacato. Per Cgil Cisl Uil così Spinelli, invece di cercare la condivisione sulle necessarie modifiche, sembra voler gettare benzina sul fuoco per far crescere la tensione. “Noi non cadremo in questa trappola – – incalzano Zabbeni, Pomini e Largher – e continueremo a fare democraticamente le nostre battaglie a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori, nell’obiettivo esclusivo di contribuire ad un Progettone più efficace nell’assolvimento dei compiti sociali e occupazionali che svolge per la comunità da oltre trent’anni, ben prima che Spinelli iniziasse la sua carriera politica”.
Non sono i sindacati ad alimentare le preoccupazioni dei lavoratori, quindi. Sono semmai i ripetuti no dell’assessore Spinelli alle proposte di miglioramento del testo ad allarmare i tanti addetti del Progettone e tutti coloro che vorrebbero poter fare affidamento su questa grande iniziativa di politica del lavoro se ne avessero malauguratamente bisogno un giorno. “Il nostro compito è quello di tutelare tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori – spiegano i tre sindacalisti di Cgil Cisl Uil del Trentino -. E facendo questo tuteliamo anche l’interesse della collettività visto che il Progettone non è una misura di assistenzialismo, ma una politica attiva del lavoro che ha contribuito alla coesione sociale del nostra comunità, includendo i lavoratori più fragili. Senza dimenticare il lavoro che questi hanno svolto e svolgono nel mantenimento e nella valorizzazione di molti beni pubblici, a cominciare dal verde”.
Cgil Cisl Uil ribadiscono, dunque, che proprio per questo le lavoratrici e i lavoratori sono pronti a mobilitarsi se non ci saranno concrete garanzie che nessuno sarà lasciato indietro. “Non ci servono promesse elettorali, ci servono impegni concreti. Da qui alla discussione in aula c’è tempo dare risposte concrete ai lavoratori”. Per quanto riguarda le loro proposte le tre sigle insistono sulla necessità che sia rafforzato il ruolo del sostegno occupazionale svolto dal Progettone e sia prevista in legge una clausola sociale forte per le lavoratrici e i lavoratori del Progettone in eventuali passaggi tra soggetti incaricati e il reinserimento nella misura se la ricollocazione sul mercato del lavoro fallisse. Altro nodo critico è l’individuazione dei profili che avranno accesso al Progettone. Per Cgil Cisl Uil questi devono essere definiti attraverso l’intesa con le parti sociali. La proposta della Giunta è poco vincolante e lascia spazio ad interpretazioni ambigue.