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CGIL CISL UIL – TRENTINO * MERCATO LAVORO 2023: « ASSUNZIONI IN CALO NEI PRIMI 10 MESI DELL’ANNO (-2,7%), DIMINUZIONE PIÙ MARCATA NEL MANIFATTURIERO » (PDF REPORT)

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10.44 - venerdì 12 gennaio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Mercato del lavoro. Assunzioni in calo nei primi 10 mesi dell’anno. La diminuzione più marcata nel manifatturiero. In discesa anche le cessazioni. Sindacati: puntare su politiche industriali e occupazione stabile per i giovani.

Le assunzioni in Trentino rallentano. Stando agli ultimi dati elaborati da Agenzia del Lavoro e relativi ad ottobre 2023 nei primi dieci mesi dell’anno le nuove attivazioni sono calate del 2,7%, fermandosi a 140.615. La riduzione più significativa riguarda il manifatturiero con -12,5%, seguita da estrattivo (-9%) e dai servizi (-5,2). In crescita invece costruzioni (+5,3) e agricoltura (+2,2).

Calano, parallelamente anche le cessazioni, -3,7%; dunque il saldo occupazionale si mantiene positivo, e in miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il segno negativo colpisce maggiormente l’occupazione femminile (-2.875) e i giovani fino a 29 anni (-2.617).
Guardando alle tipologie contrattuali tutte mostrano un calo, anche quelle a tempo indeterminato, in crescita fino a qualche mese fa.
“Il nostro mercato del lavoro è sostanzialmente fermo – commentano Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Walter Largher per Cgil Cisl Uil -. Preoccupa il segnale che arriva dal manifatturiero, a dimostrazione che è in atto un generale rallentamento dell’economia. Calano le assunzioni, ma nell’industria cresce anche il ricorso alla cassa integrazione che aumenta di oltre il 70% rispetto al 2022, specie nel settore cartario, seguito da tessile/chimico e metalmeccanico. Si tratta per lo più di cassa ordinaria, che riflette una crisi temporanea di mercato. In ogni caso è un segnale da monitorare con attenzione”.

Guardando in prospettiva le tre sigle sindacali insistono sulla necessità di agire in una duplice direzione, mettere in campo politiche industriali che spingano innovazione e competitività, e dall’altra contrastare la precarietà occupazionale. “C’è la necessità di rendere il nostro sistema economico più competitivo e allo stesso tempo di innalzare la qualità dell’occupazione, affrontando con determinazione le questioni salariale e di stabilità”, concludono i sindacalisti.

 

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