(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Breve considerazioni su Roma capitale e i diritti LGBTIQ+
Gualtieri dice ospite di Lucia Annunziata (minuto28:30) che a Roma non era mai stato trascritto prima un atto straniero di nascita con due madri. E visto che lo afferma con convinzione da diversi giorni e pare che a Roma l’amnesia dilaghi, forse è il caso di ricordare che la Capitale con Ignazio Marino fu il primo comune ad aver trascritto integralmente un atto con due madri nel lontano 2015. Fra i tanti articoli dell’epoca, ad esempio, si veda il Corriere della Sera (https://roma.corriere.it/cronaca/15_febbraio_06/roma-due-mamme-leon-felici-speriamo-sia-solo-l-inizio-d3a484a4-aea6-11e4-99b7-9c6efa2c2dde.shtml).
Semmai, il vero scandalo è che Via Petroselli ha potuto per fin troppo tempo, nonostante il cambio al vertice, ignorare la Cassazione sul punto, a danno dei bambini di queste famiglie. Quanto sopra non solo per la verità di cronaca, ma perché fin troppe sono le situazioni in cui lo stato civile di Roma ignora tuttora la giurisprudenza (penso alle cause pendente per rifiuto a riconoscere le adozioni stranieri da parte della co-madre o del co-padre o al non-riconoscimento di provvedimento stranieri di cambio di nome e sesso) e ciò nel silenzio dei vertici politici, che ben potrebbero intervenire in casi “blindati” dalla giurisprudenza. Ben venga che Roma si stia destando dal torpore dei diritti, ma il ritardo da recuperare rispetto ad altri comuni e le buone prassi rimane immenso.
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Avv. Alexander Schuster
Trento