(Fonte: Filippo Degasperi) – Liberali e liberal de noantri. Come mettere d’accordo la destra “liberale”, la sinistra “liberal” e i partiti degli affari localistici?
Come sempre accollando alle casse pubbliche oneri e rischi che la cosiddetta “imprenditoria” non si vuole assumere.
In effetti a chi non piacerebbe giocare alla roulette con i soldi altrui sicuro di potersi incamerare le possibili vincite? Il Trentino è ormai assuefatto a operazioni come quella di Folgarida.
Cambiano gli artifici finanziari ma il ritornello è lo stesso che risuona da decenni. Peccato che la musica non valga per tutti. Non vale per le decine di migliaia di commercianti e artigiani per i quali vige il mantra della libera concorrenza, non vale per esempio per Tassullo, lasciata andare alla deriva nel vasto mare dell’Economia Classica.
Di fronte a un’operazione come quella di Folgarida ci si stupisce della rassegnazione dei trentini. Si chiudono punti nascita, si chiudono guardie mediche, si chiudono scuole (qualcuna perché cade letteralmente a pezzi), si chiudono i Comuni. Ma se serve una ventina di milioni per tenere al coperto le fascine di qualche “imprenditore”…detto e fatto.
A questo punto come minimo ci attendiamo che tutti i cittadini trentini, ormai proprietari della stragrande maggioranza degli impianti di risalita (Funivie Folgarida Marilleva comprese) possano liberamente usufruirne a prescindere dal censo. È già tutto pagato.