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ZENI (PD) – INTERROGAZIONE * COVID E AGRICOLTURA: « PER LA GIUNTA PAT È OPPORTUNO RIPORTARE TUTTA L’ASSISTENZA TECNICA DEGLI AGRICOLTORI TRENTINI SOTTO FONDAZIONE MACH? »

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13.46 - mercoledì 15 aprile 2020

Il consigliere del Partito Democratico Luca Zeni ha depositato una interrogazione sugli effetti che l’emergenza sanitaria connessa a COVID-19 sta producendo in diversi ambiti nel nostro territorio.

In ambito agricolo, l’avvocato Zeni ha chiesto conto alla Giunta della recente scelta della Fondazione “E. Mach” di condizionare i propri servizi di assistenza tecnica agli agricoltori trentini, al pagamento di una quota dei costi sostenuti per tali consulenze. Una scelta che, considerata la particolarità della fase economica che stiamo e la centralità della filiera agroalimentare, sembra in contraddizione con la necessità di favorire laddove possibile, gli agricoltori e le loro produzioni, sgravandoli da nuovi oneri e costi.

 

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In un momento nel quale tutti gli apporti costruttivi possono rivelarsi utili, dentro la grande fase emergenziale che vive anche il nostro territorio, pare opportuno segnalare un problema di non scarso rilievo per l’economia agricola trentina, nella consapevolezza che solo una decisione politica può affrontare una questione come quella che qui si rileva.

E’ certamente noto che, di recente, la Fondazione “E. Mach” ha deciso di condizionare i servizi di assistenza tecnica agli agricoltori trentini – servizi consistenti di valutazioni ed indirizzi di natura agronomica e legati alla difesa fitosanitaria – al pagamento di una quota dei costi tecnici complessivi di tali consulenze. Questo tipo di assistenza poi viene fornita in via telematica solo a coloro che hanno aderito alla proposta della Fondazione sia singolarmente, sia tramite le associazioni di produttori o le società cooperative di appartenenza.

Se, da un lato tale decisione della Fondazione può essere valutata positivamente in una dimensione di compartecipazione attiva ad un servizio erogato in Trentino fin dagli anni Settanta attraverso l’allora E.S.A.T., dall’altro si deve considerare la particolarità assoluta della fase che stiamo attraversando e la centralità della filiera agroalimentare, cercando così di favorire, laddove possibile, gli agricoltori e le loro produzioni anche omogeneizzando l’assistenza tecnica e sgravando le imprese dagli oneri della stessa, arrivando infine a coprire la totalità delle aziende agricole con un “ombrello tecnico” uguale per tutti.

Oggi infatti la situazione è invece molto differenziata.

Fruiscono cioè dell’assistenza tecnica della Fondazione solo i soci di “Melinda” e di “La Trentina” aderenti all’A.P.O.T., mentre risultano esclusi i soci del “Gruppo Mezzocorona”, della “Società Frutticoltori Trentini” di Aldeno e del “Consorzio Interregionale Ortofrutticolo”.

Questa seconda categoria,cioè quella degli esclusi dall’assistenza tecnica della Fondazione, a sua volta si suddivide in ulteriori distinguo: i soci di Mezzocorona e Aldeno si avvalgono del servizio di consulenza tecnica fornito dagli agronomi delle rispettive società cooperative, mentre gli aderenti al C.I.O. sono invece obbligati a seguire il disciplinare di produzione  fornito dalla società privata “Gala Team”, disciplinare che risulta molto più restrittivo di tutti gli altri adottati sul nostro territorio, perché tiene conto soprattutto delle imposizioni delle grosse catene della distribuzione alimentare nordeuropee.

Posto che uno dei cardini del programma di Legislatura dell’attuale Giunta provinciale punta alla valorizzazione, sostegno e promozione dell’economia agricola del territorio e considerata la straordinarietà della situazione dei mercati in relazione alla diffusione della pandemia da Coronavirus, forse sarebbe più opportuno, anche per uniformare l’offerta del prodotto agroalimentare, riportare tutta l’assistenza tecnica agli agricoltori trentini sotto la regia scientifica della Fondazione “E. Mach”, chiamando nel contempo la Provincia all’assunzione diretta dei costi per l’assistenza tecnica fino ad ora posti in capo ai coltivatori ed alle loro organizzazioni di  distribuzione e vendita, proprio in considerazione della gravità della crisi economica che sta penalizzando pesantemente tutto il nostro sistema produttivo e quindi anche il settore agricolo.

E’ chiaro che  si potrà trattare di un intervento legato alla fase emergenziale, capace però di sgravare le aziende, che già versano in difficoltà a causa della crisi economica legata alla pandemia, da un costo e da obblighi non irrilevanti.

Tutto ciò premesso, si chiede di interrogare la Giunta provinciale per sapere:

– se la stessa condivide l’ipotesi riassunta in premessa, in favore di tutti gli agricoltori trentini;

– in caso di risposta affermativa al precedente quesito, con quali eventuali modalità si ritiene di poter intervenire a sostegno dei costi per l’assistenza tecnica e con quali tempistiche, posto che l’annata agraria è già in fase avanzata.

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

Distinti saluti.

 

 

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