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APSS TRENTINO * CODICE ROSSO: « PROCURE TRENTO E ROVERETO E PSICOLOGI ACCANTO ALLE VITTIME DI VIOLENZA, 112 RICHIESTE DI INTERVENTO A GIUGNO 2023 »

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16.57 - giovedì 3 agosto 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Presentato oggi, alla presenza dell’assessore alla salute Stefania Segnana, del Procuratore della Repubblica di Trento Sandro Raimondi, del direttore generale dell’Apss Antonio Ferro, della direttrice dell’integrazione sociosanitaria Elena Bravi, della direttrice dell’Unità operativa di psicologia Chiara Guella insieme alla psicologa Maria Montanaro che ha seguito il progetto come referente formativo, lo stato dell’arte dell’applicazione del Codice rosso in Trentino. Una collaborazione, quella tra Apss e Procure di Trento e Rovereto attiva dal 2019 e che recentemente ha ottenuto il primo premio per le aziende pubbliche nell’ambito del “Premio protagoniste in sanità 2023”.

In seguito all’introduzione della legge 69/2019 “Codice rosso”, per meglio affrontare il problema sul territorio, è stata stipulata una prima convenzione tra il Tribunale della Procura della Repubblica di Trento e Apss che prevedeva l’intervento dello psicologo come ausiliario di polizia giudiziaria per affiancare le forze dell’ordine e la magistratura nell’ascolto delle vittime di violenza intrafamiliare e di genere. Da allora, la convenzione, a cui si è aggiunta nel 2022 anche la Procura di Rovereto, è stata confermata e rinnovata ogni anno.

Stefania Segnana, nel suo intervento ha lodato tutti coloro che hanno contribuito alla piena applicazione della convenzione e ha evidenziato: «Siamo consapevoli dell’importanza sociale e individuale di sostenere e tutelare le persone oggetto di violenza e la collaborazione tra istituzioni persegue l’obiettivo comune di arginare una piaga sociale che indebolisce le nostre comunità e mina la convivenza all’interno delle singole famiglie. È dunque importante l’impegno delle istituzioni per affrontare il fenomeno che deve essere contrastato con tutti gli strumenti che l’ordinamento ci mette a disposizione, come questo progetto, che supporta fin dall’inizio delle indagini le vittime. A tale proposto, a conferma dell’elevata attenzione dell’amministrazione alle persone in condizioni di vulnerabilità, come Giunta abbiamo recentemente approvato due bandi: uno per istituire un nuovo servizio residenziale, una nuova Casa rifugio a protezione delle vittime di violenza e uno per ampliare l’offerta di centri antiviolenza sul territorio trentino con un nuovo centro antiviolenza con una sede principale e almeno due sedi periferiche, proprio per raggiungere le vittime nei loro luoghi di vita».

«Questo progetto è particolarmente importante – ha sottolineato il direttore generale di Apss Antonio Ferro – perché dimostra l’integrazione tra Apss, le forze dell’ordine, le istituzioni e la società civile. Si tratta di un programma innovativo per livello organizzativo e sistematicità di intervento con il quale siamo stati, assieme alla procura, pionieri a livello nazionale. Ciò è non solo motivo di orgoglio ma dimostra anche che l’integrazione tra i diversi organi istituzionali ha assunto un ruolo fondamentale: pur avendo ciascuno ambiti diversi e ben delineati, lavorando in sinergia abbiamo superato le criticità e il beneficio è stato immediatamente evidente. Dopo la fase pilota, il progetto è stato esteso anche alla questura di Rovereto, così possiamo operare sul territorio di nostra competenza nello stesso modo».

Il Procuratore della Repubblica di Trento, Sandro Raimondi, nel suo intervento ha ringraziato tutti coloro che hanno lavorato al progetto evidenziando: «La convenzione con Apss è unica a livello italiano, lavoriamo con professionisti che forniscono un supporto molto importante nel momento della presa in carico delle vittime dal punto di vista giudiziario. Dalla partenza nel novembre 2019 abbiamo affrontato tutta una serie di prospettive e problemi ma ora abbiamo un supporto psicologico dedicato alla prima accoglienza delle vittime di violenza.

Sono convinto che il sostegno alle persone vittime di violenza di genere sia importante tanto quanto la lotta alla criminalità organizzata. Interventi che aiutano a prevenire futuri fatti e soprattutto a consentire di fare giustizia piena in un settore in cui è difficile operare perché le vittime di violenza non denunciano, sono importantissimi. Sono estremamente fiero di questo servizio che continueremo e il primo premio vinto è la dimostrazione della bontà del progetto».

«La convenzione con le Procure – ha evidenziato Elena Bravi – in maniera del tutto inedita nel panorama italiano, ha richiesto agli psicologi di Apss di affinare competenze anche giuridiche, per poter intervenire in qualità di ausiliario di polizia giudiziaria per affiancare le forze dell’ordine e la magistratura nell’ascolto di soggetti fragili e persone offese. Per gli psicologi si tratta di un impegno di grande rilevanza perché quello che serve in questi casi è la tempestività. Quest’anno, fino a giugno 2023, si sono registrate 112 richieste di intervento degli psicologi Apss di cui il 27,7% per assistenza ai minori, richieste che, per i primi sei mesi dell’anno, risultano essere pari a quelle dell’intero 2022, anno in cui sono stati 114 gli interventi di cui 31,6% per ascolto di minori. Nel 2021 le richieste erano state 121 dati che sommati ai 65 interventi del 2020 sottolineano oltre all’impegno professionale la rilevanza della collaborazione tra professionalità diverse per sostenere le vittime di violenza intrafamiliare e di genere. Per quanto riguarda i dati degli ultimi 18 mesi i maltrattamenti e le percosse rappresentano il 30% e la prima motivazione delle situazioni di ascolto, seguiti dalla violenza complessa (25,7%) che vede spesso storie familiari difficili e nel 17% dei casi violenza psicologica e abuso sessuale (12%)».
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Il progetto ha ottenuto il primo premio per le aziende pubbliche nell’ambito della Convention di Bologna “Protagoniste in sanità 2023” – ha affermato Maria Montanaro –. Siamo profondamente soddisfatti di questo risultato che testimonia la bontà dell’iniziativa e l’importante valore etico della collaborazione tra sanità e autorità giudiziaria su una tematica così delicata come quella delle vittime di violenza. A tale proposito abbiamo sistematizzato l’esperienza sin qui maturata in un documento denominato “Linee di indirizzo per l’intervento dello psicologo come ausiliario di polizia giudiziaria nel codice rosso”, un documento redatto con il contributo di tutti gli psicologi Apss e con la supervisione del Dipartimento di psicologia l’Università Sapienza di Roma».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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